Si possono migliorare le asimmetrie del tronco con il corsetto nei giovani adulti?
La scoliosi è una patologia che comporta una deformità vertebrale nei tre piani dello spazio, deformità che è visibile anche dall’esterno in modo più o meno evidente a seconda del caso. E’ proprio per questo che, secondo le recenti linee guida sviluppate da SOSORT (Società Scientifica internazionale sul Trattamento Ortopedico e Riabilitativo della Scoliosi) tra gli obiettivi primari del trattamento conservativo della scoliosi c’è il miglioramento delle asimmetrie del tronco. Il raggiungimento di tale obiettivo è strettamente correlato con la qualità di vita: avere una percezione positiva di sé aiuta anche a godere di un buon livello di benessere psicologico e quindi di una buona qualità di vita.
Spesso però accade che in età adolescenziale non si è trovata la forza e la motivazione sufficiente per affrontare la terapia con corsetto, oppure nessun medico aveva proposto questo tipo di terapia o ancora, semplicemente, non ci si era accorti della presenza della scoliosi. Insomma, le motivazioni ad aver influito sul trattamento della scoliosi possono essere tante. Sta di fatto che, arrivati in età adulta, ci si può accorgere di avere un fianco più dritto dell’altro, una parte del torace più sporgente, i seni asimmetrici e altro.
Cosa fare per migliorare queste asimmetrie?
Non ci sono evidenze scientifiche che ci aiutano a rispondere con precisione a questa domanda, ma in ISICO abbiamo effettuato alcuni trattamenti con corsetto in giovani adulti (entro i 25 anni).
In questi casi i medici in visita sono chiari fin dall’inizio: è un percorso lungo e impegnativo. Il corsetto va indossato per i primi mesi a tempo pieno, 23 ore su 24, e poi scalato gradualmente per cercare di mantenere i risultati. Bisogna essere molto convinti e motivati per affrontare questa terapia perché l’interruzione repentina, senza rispettare i tempi di svezzamento dal corsetto, può comportare effetti collaterali sulla stabilità della colonna.
A proposito di stabilità, è necessario dire anche che l’indossamento del corsetto deve sempre essere associato all’esecuzione di esercizi specifici basati sull’autocorrezione, esercizi che hanno appunto il compito di mantenere forti i muscoli della schiena e di insegnare a gestire la corretta posizione del tronco nelle varie attività di vita quotidiana.
Il miglioramento radiografico è possibile?
Purtroppo, non è un obiettivo perseguibile in età adulta. Una volta terminata la maturazione ossea il corsetto non viene mai proposto con questo fine.
Quello che si può ricercare, quindi, con il trattamento ortesico è un miglioramento delle asimmetrie esterne legate alle curve scoliotiche e non un miglioramento dei gradi Cobb delle curve stesse.
Chi non ha intenzione di indossare il corsetto in età adulta non può fare nulla?
In età adulta rimane sempre la possibilità di eseguire un trattamento fisioterapico specifico basato sugli esercizi in autocorrezione. Attraverso questi esercizi è possibile lavorare sulla componente posturale della scoliosi, andando a recuperare la tendenza al collasso e migliorando quindi la funzionalità generale della schiena. Questo tipo di terapia aiuta a limitare il peggioramento delle asimmetrie presenti che accompagnano il cedimento della colonna vertebrale nella direzione delle curve, frequente col passare degli anni.
Valentina Premoli e Fabio Zaina
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