Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
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Corsetto: caldo non ti temo!

27 luglio, 2022 (10:15) Di: ISICO

Può un pezzo di plastica trasformare un periodo di gioia irrefrenabile in un incubo?

Sì, certo, lo sappiamo bene che molti dei nostri pazienti in corsetto temono l’arrivo dell’estate. Magari evitano il mare, preferendo il fresco della montagna, non si concedono un bagno e cercano di nascondere il più possibile questo scomodo compagno.
Eppure, anche se non è sempre facile e scontato, si può vivere l’estate, anche al mare. E’ una sfida da affrontare a viso aperto, con il fondamentale appoggio della famiglia e il sostegno della propria volontà, dopotutto il periodo della giovinezza è universalmente costellato di prove da superare. Che si tratti di doversi lanciare da un albero con solo una liana alla caviglia, che si debba affrontare per un periodo la natura ostile senza aiuto, che si debba imbastire o rispondere a una prima dichiarazione d’amore, che si debba trascorrere un’estate con un intimo ospite inatteso, quando si è ragazzi bisogna veramente cominciare a dimostrare quanto si è super!
Armiamoci allora di tanta volontà e qualche prezioso consiglio.

Come rispettare le ore di indossamento e godersi le vacanze?
Purtroppo, ridurre le ore di corsetto in una fase in cui la scoliosi è ancora “evolutiva” e tende spontaneamente a peggiorare è rischioso, anche perché già è difficile arrestare la scoliosi, se poi evolve è ancora più difficile tornare indietro e recuperare.
Si tratta, lo sappiamo, di una stagione di sacrifici, tuttavia sottovalutare la propria terapia può far accadere quello che capita a tanti adulti che hanno questo problema: si vergognano a mettersi in costume e per  questo motivo rinunciano a godersi mare e piscine non solo alla tua età, ma per tutta la vita. Cercate di essere determinati nella lotta alla scoliosi, anche in estate, perché i risultati ripagheranno gli sforzi.

Come gestire le ore di indossamento?
Bisogna sfruttare al meglio possibile le ore di libertà, magari preferite il fresco della montagna, soprattutto se si deve indossare il corsetto a tempo pieno. Se viaggiate in aereo è consigliabile portare appresso la prescrizione medica e farne una traduzione in inglese.
Con il caldo bisogna prendere piccoli accorgimenti per prevenire possibili disturbi: lavarsi spesso, cambiare la maglietta (cercando di ridurre al minimo il tempo impiegato) e utilizzare, nella parte ascellare, dei sottili salvaslip, che si possono cambiare frequentemente, quando si suda molto.

Il bagno, in mare o piscina, non è vietato a chi porta il corsetto: non è necessario ritagliare piccoli momenti alle ore di “libertà”, ma si può fare continuando ad indossare il corsetto. Sì, dei veri e propri bagni “corsettati”. Per fare il bagno con indosso il corsetto basta rispettare una piccola serie di accorgimenti, facendo attenzione e ricordando che non tutti i corsetti purtroppo lo permettono.

Le regole per fare il bagno con il corsetto:

  • togliete il sensore Thermobrace prima dell’immersione in acqua, avendo cura di non tenerlo al sole. Ricordate di riposizionarlo al termine del bagno
  • se fate il bagno in mare sciacquate bene il corsetto con acqua dolce per togliere la salsedine, asciugate bene il corsetto, non utilizzate il phon ad aria calda per asciugare le spinte ed evitate l’esposizione diretta del corsetto al sole estivo.
    In particolare, il sole può surriscaldare le parti metalliche che oltre a diventare roventi si dilatano. Di conseguenza, i fori dove le cerniere si attaccano alle valve in plastica scaldandosi si allargano e si deformano in maniera pericolosa per l’integrità del corsetto, in quanto al momento del raffreddamento la parte metallica riprende le dimensioni iniziali mentre la plastica rimane irreversibilmente allargata e deformata.
  • se le spinte sono rivestite con l’alcantara, fatele asciugare molto bene perché questo materiale può rovinarsi facilmente per una maggiore precauzione, potete rivestire interamente il corsetto durante il bagno con la maglia tubolare elastica (SOFT-TUBE o prodotto simile).

ATTENZIONE!

Non è possibile effettuare il bagno con il corsetto se la pattina che protegge l’addome è in cuoio, materiale che si rovina a contatto con l’acqua. È necessario sostituirla con una in plastica (parlane con il tuo tecnico ortopedico).
Nel caso di collaudo recente o se siete in procinto di fare un collaudo rivolgetevi alla vostra officina ortopedica di riferimento per maggiori informazioni e procedure da seguire legate alla tipologia del vostro Corsetto.
È importante seguire con attenzione le precauzioni indicate: il corsetto è un presidio medico fornito dal Servizio Sanitario Nazionale e occorre evitare i danni dovuti a negligenza.

Evitate di fare il bagno dove non si tocca anche se sapete nuotare!

Vi ricordiamo che trovate tante informazioni e indicazioni nel nostro Manuale Indossi il corsetto? Ecco i consigli di Isico: lo potete scaricare dal sito Isico o chiedere una copia stampata nel ambulatorio Isico che vi sta seguendo.
Udite, udite!!!: ti ricordiamo che è ufficialmente aperta la nuova edizione del nostro Concorsetto! Approfitta anche tu della pausa estiva per produrre immagini, video, scrivere e partecipare al nostro concorso nazionale: ti aspettiamo!

Trovate le info seguendo questo link

Buona estate (corsettata) a tutti!

Commenti

Commento di Katarzyna
Il 09/09/2022 alle 09:18

Buongiorno. Siamo di Sassari. Mia figlia Sara 12 anni da luglio che porta corsetto, quasi 22 ore al giorno. E giù, molto giù, sta solo a casa non vuole uscire, si vergogna, tra un po’ si inizia la scuola, non so come facciamo, non riesco a spiegare che per il suo bene. Dice che ragazzi da scuola la prendono in giro. Vorrei sapere se ci sono corsetti che non si vedono. Mamma di Sara☹️

Commento di Michele
Il 12/09/2022 alle 15:52

Buongiorno, a mia figlia è stato prescritto busto Artbrace 15 ore al giorno per scoliosi a curva unica destroconvessa con angolo cobb di 20 gradi, risser 0. Lo porta da 15 giorni e mi sembra che seppur a fatica lo abbia accettato, anche perché con 15/24 riesce a non portarlo nelle.ore di scuola.Da quanto ho letto però il protocollo lionese prevede un periodo iniziale di indossamento24/24 per ottenere la deformità plastica. Mi chiedo se otterremo lo stesso risultato finale anche “saltando” la fase full time e se il protocollo è stato magari aggiornato… Non vorrei che mia figlia facesse tanta fatica e poi visto che è stata saltata la prima fase di fluage non arrivare a nessun risultato… Grazie.

Commento di Martina Poggio
Il 14/09/2022 alle 09:53

Buongiorno Katarzyna,
Purtroppo il trattamento della scoliosi coincide con un periodo della vita molto delicato, l’adolescenza, in cui si è divisi tra il desiderio di indipendenza e il desiderio di appartenenza.
Ci siamo passati tutti e sappiamo bene le difficoltà che si possono incontrare. Anche essere il genitore di un adolescente non è semplice, a volte si fa fatica a capire i problemi dei ragazzi perchè ci sembrano così lontanti dai nostri o si vorrebbe risolvere per loro tutte le difficoltà che stanno attraversando, ma questa è una sfida che tocca a loro superare. Quello che si può fare è star loro vicini, aiutandoli a ragionare e analizzare bene la situazione, senza mai minimizzare il loro problema.
Durante l’adolescenza sentirsi parte di un gruppo è un aspetto fondamentale e tutto ciò che rende “diversi” fa paura. Anni fa poteva essere l’apparecchio per i denti, oggi è talmente di uso comune che nessuno si stupisce più.
Le amicizie sono fondamentali per la crescita dei ragazzi in quanto essi si aprono l’uno all’altro confidando i propri problemi, le emozioni, le insicurezze e le preoccupazioni. I buoni amici sono quelli che aiuteranno Sara a integrare il corsetto nella sua quotidianità, non quelli che la prendono in giro per un problema di salute. Se Sara teme che i suoi compagni possano prenderla in giro, potrebbe essere utile anche parlarne con i professori.
Poi c’è da dire che quando vediamo su di noi un difetto, tendiamo ad ingigantirlo sempre di più: ad esempio un brufolo in faccia, anche se è minuscolo, ci sembra che tutti intorno a noi notino solo quello!
Allo stesso modo il corsetto, se spunta leggermente da sotto la maglia può essere vissuto come un vero disastro!
Rispetto ad anni fa si cerca di fabbricare corsetti che sono praticamente invisibili sotto le maglie. Qui entra anche in gioco la capacità del tecnico ortopedico e del medico specialista che sceglie il modello. Potrebbe sfogliare con sua figlia il sito del nostro Concorsetto dove potete trovare foto e video di altri ragazzi che lo devono indossare. C’è chi da consigli su come nasconderlo sotto ai vestiti, chi ha fatto il saggio di danza, chi va in montagna o al mare, chi fa sport. Vedere altri ragazzi che hanno lo stesso problema, che l’hanno affrontato in modo positivo e che hanno deciso di curarsi, potrebbe aiutarla molto a normalizzare questa esperienza!
Infatti il nodo cruciale è cercare di spostare l’attenzione su un altro problema: sua figlia ha un problema di salute, una patologia della colonna vertebrale, che va curato bene in vista dell’età adulta. Meglio investire le proprie energie per combattere il corsetto o per combattere la scoliosi? Il corsetto non si può cambiare, mentre il senso che ha per noi e l’atteggiamento che abbiamo nei sui confronti sì! In alcuni casi potrebbe anche essere utile parlarne con una figura esperta come lo psicologo.
Consideri che un ragazzino ci ha mandato una foto dei Måneskin che indossavano dei corsetti, magari diventerà di moda!
Ultimo consiglio, provate a fare le cose per gradi. Sara può cominciare a condividere il fatto che indossa un corsetto con gli amici più stretti e poi piano piano e magari con il loro aiuto può trovare il modo per parlarne a più persone. Considerate che stiamo andando verso la brutta stagione e sotto i vestiti invernali è più facile che passi inosservato. Poi pian piano le ore andranno a scalare e sarà tutto più semplice. Per ora deve abituarsi pian piano all’idea e a muoversi con disinvoltura.
Un grande in bocca al lupo!
Fisioterapista Martina Poggio e psicologa Irene Ferrario

Commento di Martina Poggio
Il 15/09/2022 alle 07:50

Buongiorno Michele,
La valutazione delle ore di indossamento è una valutazione che fa il medico specialista in base alla clinica, all’ entità delle curve e al rischio di progressione.
La scelta viene comunicata al ragazzo e alla famiglia ed è giusto concordare insieme il percorso, spiegando bene obiettivi e modalità.
È stato visto e pubblicato in questo articolo che personalizzare la terapia migliora l’efficacia e riduce l’invasività del trattamento, quindi i sacrifici richiesti al ragazzo. È importante infatti che capisca perché deve fare questi sacrifici ogni giorno, in fin dei conti è della sua salute che stiamo parlando. Sono ancora giovani, ma questo non esclude che, se motivati, riescono a tirare fuori forza e determinazione.
Il mio consiglio è che, se avete dei dubbi, potreste concordare una vista con il medico che lo segue e chiedere spiegazioni, è un vostro diritto ed è importante avere un rapporto di fiducia.
Oppure per tranquillità potreste chiedere un secondo consulto, ma sappiate che potreste avere nuove prescrizioni con diversi dosaggi o diversi tipi di corsetti.
Sentire altri pareri è sempre utile perché schiarisce le idee e migliora le informazioni e le conoscenze sulla patologia e sulla gestione. Poi scegliete in base alla professionalità e all’empatia che vi trasmette il medico che avete davanti.
Quando avete scelto la strada da seguire, proseguite quella, perché continui cambi non aiuta né voi né vostra figlia.
Un grande in bocca al lupo
Martina Poggio

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