Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
Cerca nel blog

Ogni quanto si cambia il corsetto ? 

28 agosto, 2020 (09:05) Di: Bruno Leonelli

Un momento fondamentale della terapia per i ragazzi affetti da deformità della colonna vertebrale è l’arrivo del primo corsetto.
È quello con cui si inizia a fare le prime esperienze, si cominciano a conoscere le spinte che servono per correggere la schiena, le chiusure e quanto devono essere strette, le altezze sotto le ascelle e le spinte acromiali o semplicemente il peso della plastica.

Sembra strano sentirlo dire ma alla fine ci si potrebbe anche affezionare al primo corsetto, perchè col passare delle settimane e dei mesi inizierà ad essere una presenza familiare e sempre meno ingombrante. Questa sorta di “amico”, che a volte non si sopporta, diventa a tal punto meno ingombrante che dopo un primo periodo risulterà piccolo, perché mentre il corsetto resta com’è, i nostri ragazzi continuano a crescere al suo interno.

Per questo motivo il corsetto deve essere cambiato periodicamente, non è possibile tenere lo stesso da inizio a fine terapia. Ma ci sono anche altri motivi, quello più ovvio è che un oggetto utilizzato tutti i giorni, per più ore al giorno, va incontro a usura, quindi rischia di potersi rompere o che alcune delle sue parti non siano più integre.
Un altro motivo, e forse il più importante, è che soprattutto il primo corsetto modella tanto la schiena dei ragazzi, di conseguenza già dopo pochi mesi è necessario costruirne uno nuovo per poter continuare a seguire i volumi della schiena stessa. Solo così il corsetto continua a fare il suo lavoro al massimo delle sue possibilità.

La schiena dei ragazzi cambia non solo grazie al corsetto ma anche perché chi ne ha bisogno per la scoliosi di solito si trova in un periodo di crescita. E’ normale ritrovarsi con dei centimetri e dei chili in più. Di solito il corsetto riesce a tollerare delle lievi variazioni di peso e di altezza, ma quando sono più cospicue il corsetto diventa sempre più fastidioso, anche solo guardandolo addosso ai ragazzi si capisce che è bene iniziare a pensare di doverne fare uno nuovo.

Dal secondo corsetto in poi il ritmo per rinnovare il corsetto rallenta, infatti si può arrivare anche a farne uno nuovo dopo un anno e andare avanti grosso modo con questa cadenza per i successivi.

L’idea di dover cambiare corsetto spaventa i ragazzi,  perché temono di dover affrontare di nuovo  tutti quei fastidi che si erano presentati all’inizio. In realtà la situazione più frequente è che il corsetto nuovo risulti persino più “comodo”, dato che quello smesso era diventato inadeguato perché corto e stretto. L’altro vantaggio è che, alla luce dell’esperienza già fatta, sarà più semplice per loro capire subito quali sono le criticità del nuovo corsetto e fare richieste precise al tecnico ortopedico per far sì che il corsetto calzi al meglio.

Scrivi un commento