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Scoliosi: fa male ai polmoni?

30 maggio, 2019 (11:41) Di: Lorenza Vallini

La scoliosi può provocare danni all’apparato respiratorio? E’ una domanda che spesso ci fanno i pazienti perché crea preoccupazione.

La principale funzione della gabbia toracica, con le sue 12 costole, è di proteggere organi vitali come il cuore ed i polmoni.

Sappiamo che la scoliosi si manifesta con delle alterazioni alla colonna vertebrale sui tre piani dello spazio: le vertebre si inclinano di lato sul piano frontale, ruotano su se stesse sul piano orizzontale e si muovono sul piano sagittale in avanti od indietro, aumentando o diminuendo le curve fisiologiche dette lordosi e cifosi. Le costole, strettamente correlate alla colonna, seguono queste alterazioni della colonna adattandosi e modificandosi loro stesse. Ecco perché ci preoccupiamo che i nostri polmoni possano essere compromessi nella loro funzione respiratoria o capacità vitale in presenza di scoliosi.

Cerchiamo di fare chiarezza affidandoci ai dati della ricerca scientifica in questo ambito.

Gli ultimi studi hanno evidenziato una correlazione tra compromissione della funzionalità polmonare e scoliosi in curve molto gravi, ossia oltre gli 80°.

Facciamo poi un’ulteriore distinzione: le alterazioni del tronco e della gabbia toracica causate dalla deformità della colonna si devono considerare non solo per l’entità dei gradi, un dato significativo ma non l’unico. Una scoliosi importante che ha mantenuto un buon equilibrio degli altri parametri, ad esempio la cifosi toracica, potrebbe essere più funzionale di una colonna con meno gradi. Come sappiamo il “dorso piatto” (cioè la notevole riduzione della cifosi) è una conseguenza negativa delle scoliosi con curva toracica, ecco perché nella pratica quotidiana e nella costruzione dei corsetti, si cerca di evitare questo fenomeno, che è correlato anch’esso a una ridotta capacità polmonare.

Altri fattori importanti da non sottostimare e da valutare sono il tipo e la qualità di vita che si ha. Il mantenersi attivi, praticando attività fisica che aiuti la capacità respiratoria, è senz’altro una condizione che potrebbe fare la differenza proprio nel mantenere la capacità respiratoria adeguata. Quindi il rischio che le scoliosi lievi o medie possano creare danni all’apparato respiratorio è molto basso. Invece per le scoliosi molto severe, non sono solamente i gradi della curva a determinare la correlazione con le diminuite capacità respiratorie, ma possono entrare in gioco anche altre caratteristiche sia anatomiche sia di stile di vita.

Gli studi stanno proseguendo anche in tal senso, cercando di capire il più possibile tutte le correlazioni per avere maggiori certezze e poter offrire le migliori terapie sia preventive sia conservative.

Commenti

Commento di Alberto Forti
Il 12/12/2023 alle 13:48

Buonasera vorrei gentilmente sapere nelle scoliosi toraciche gravi qual ‘è il polmone che risulta più compresso, costretto. Quello dalla parte del gibbo ( convessità) o quello dalla parte della depressione ( concavità) ? Grazie

Commento di Angela Creatura
Il 03/01/2024 alle 19:47

Salve, mia figlia di 6 anni ha una scoliosi idiopatica ad ampio raggio destro convessa con valore di circa 35°gradi tra T4-L2 . Indossa un corsetto art brace riconducibile lionese da 3 mesi per almeno 18/20 ore al giorno. Ha fatto una prima radiografia della colonna intera e del bacino 6 mesi fa per una diagnosi accurata della curva e la dovrà ripetere tra 2 mesi, ovvero 8 mesi dopo la prima.
Con la prospettiva che dovrà indossare il busto almeno fino alla pubertà 12/13 anni e dovrà ripetere una radiografia all’anno per controllare l’evoluzione della scoliosi, temo che possa essere sottoposta a troppe radiografie e quindi troppe radiazioni in un’età in cui ancora è molto piccola ed è in fase di sviluppo. Potreste aiutarmi a capire come gestire le radiografie per sottoporre mia figlia al minor rischio possibile? Sono realmente così pericolose? Grazie

Commento di Martina Poggio
Il 10/01/2024 alle 08:26

Buongiorno Alberto,
la scoliosi è una deformità della colonna nei tre piani dello spazio, quindi è vero che sul piano frontale abbiamo una concavità e una convessità, ma non dobbiamo dimenticarci che va a impattare anche gli altri due piani. I problemi respiratori, documentati in letteratura, sono per fortuna estremamente rari e nelle curve più gravi che superano i 70°-80°.
Non è però l’unico parametro da considerare. Infatti, le curve toraciche sono spesso correlate ad un dorso piatto con una riduzione della cifosi dorsale sul piano sagittale e anche questo è un dato che potrebbe andare a impattare sulla capacità respiratoria. Così come lo stile di vita del soggetto stesso: mantenere uno stile di vita attivo quindi risulta essere estremamente importante!
In bocca al lupo
Martina Poggio

Commento di Elisa
Il 11/01/2024 alle 11:47

Buongiorno,
sono una donna di 44 anni affetta da grave scoliosi e madre di una bimba di 6 anni potenzialmente soggetta a scoliosi; scrivo potenzialmente perchè da controllo pediatrico è stata rilevata una lievissima deviazione scoliotica lombare da indagare considerata la familiarità in essere. Ho scelto ISICO ed oggi avrò la mia prima visita.
Il mio percorso è stato durissimo, ho portato prima corsetto 23h al giorno e poi 3 mesi di gesso. Scoliosi scoperta a 12 anni ed ho interrotto tutto a 16 circa. Attualmente sono molto rigida ma non soffro di mal di schiena, frequento palestra e vivo serena. Sinceramente per me è stato un dramma e vorrei poter evitare alla mia piccola principessa tanto fastidio, magari con ginnastica correttiva e/o busto a fasce se necessario. Purtroppo ho compreso che la scoliosi rilevata in età giovanile (non adolescenza) anche se presa “in tempo” può comunque peggiorare pertanto forse meglio non intervenire subito con corsetto ma monitorare la situazione insieme a fisioterapia. L’impatto psicologico per me è stato devastante, sono onesta. Non posso e non voglio pensare che mia figlia viva la stessa situazione. Sto dicendo delle assurdità?

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 12/01/2024 alle 12:41

Gentile Angela,
Sua figlia è piccina e ha davanti molti anni di terapia, quindi capisco la preoccupazione.
Nonostante gli studiosi si stiano concentrando sulla ricerca di un sistema alternativo privo di radiazioni, le radiografie, come riportano le Linee Guida SOSORT del 2016, rimangono ad oggi il metodo più affidabile per fare diagnosi di scoliosi e per monitorarla nel tempo.
Voglio rassicurarla sul fatto che la ricerca, nel corso degli anni, ha portato all’utilizzo di macchinari sempre migliori, con una riduzione delle radiazioni che solo nel passaggio dall’analogico al digitale è stata del 15%. Inoltre, esistono sistemi radiografici innovativi a basso dosaggio (EOS Imaging System), che riducono a loro volta il dosaggio di radiazioni di 8/10 volte rispetto ai macchinari tradizionali.
Grazie a questi progressi, con una radiografia oggi si prendono meno raggi che facendo un week-end in alta montagna o un viaggio transcontinentale in aereo.
Può trovare spiegazioni più approfondite nell’area FAQ sulla scoliosi proprio su questo blog.
Le faccio un grande in bocca al lupo per il vostro percorso!
Sara Rossi Raccagni

Commento di Bruno Leonelli
Il 17/01/2024 alle 08:23

Salve sig.ra Elisa,
è normale essere spaventati dopo un percorso impegnativo come il suo e si vorrebbe fare di tutto per evitarlo ai propri figli.
Non è possibile prevedere in anticipo quale sarà il decorso della malattia, ma sicuramente prima ci si accorge del problema e più sarà possibile intervenire in modo specifico.
Come le hanno spiegato, una scoliosi scoperta in età giovanile ha una maggiore probabilità di evoluzione rispetto a una scoperta in età adolescenziale, però è anche vero che se lei è stata affetta da una scoliosi grave, non c’è certezza che dovrà esserne affetta anche sua figlia.
Posso consigliarle di seguire le indicazioni dello specialista a cui si è affidata, che guiderà lei e sua figlia nel modo migliore possibile e con le armi più efficaci a disposizione in base al momento di crescita e tenendo conto anche dell’aspetto psicologico. L’impatto psicologico della terapia è soggettivo, la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze che affrontano questo percorso lo fanno serenamente e senza strascichi. Essendoci già passata sa quanto può essere importante provare a trasmettere a sua figlia tranquillità e supporto per aiutarla ad affrontare al meglio la terapia.
Spero di esserle stato d’aiuto, scriva di nuovo se avesse bisogno.
Bruno Leonelli

Commento di Giusy
Il 29/01/2024 alle 21:13

Salve,
sono una donna di 48 anni, e a 39 anni ho eseguito la prima Rx totale della colonna:” Scoliosi dorso lombare”.Non ho approfondito ….Nel 2017 avendo un po’ di dolori a livello verticale ho eseguiti Rx colonna cervicale:” Rettilineizzata la fisiologica lordosi ; lieve anterolistesi di C2 e spondilosi diffusa del tratto cervicale con riduzione dello spazio interrogativo C5-C6. Ho cominciato ad andare in palestra seguendo ginnastica posturale.Nel 2018 rx colonna vertebrale completa (2pr):” Scoliosi a S italica del rachide dorso lombare con iperidrosi dorsale e lieve disbasia con plus a sinistra.Spondilosi dorsale”
Poi causa Covid ho inserito ginnastica posturale.
L’ anno scorso ho avuto forti dolori lombari , alle braccia e interessamento del piriforme e il medico di base mi ha consigliato RM rachide in toto:” Accentuazione della cifosi dorsale. Progressione discale a D7-D8.A L3-L4 si apprezza ernia discale postero-laterale destra.Bulging discale a L4-L5″.Ho effettuato prima visita di medicina fisica e riabilitazione ( vivo in un piccolo centro del nord barese)e in maniera molto sbrigativa il medico mi ha liquidato con “Signora mica possiamo farle la colonna nuova…Lei ha una Scoliosi e quindi ci deve convivere con questi dolori…” Così, presa da altre problematiche ( mi occupo 24h su 24 dei miei entrambi malati , ho lasciato perdere il tutto…).
La mia situazione è sicuramente peggiorata…non so da che età ho cominciato ad avere problemi di scoliosi e cifosi credo…mia madre ha cifosi dorsale, quindi non so se c è una componente genetica e/ o ereditaria….Vorrei ,se possibile far sì che la mia situazione non peggiori ( per esempio non so a quanto ” ammonti” l’ angolo di Cobb ( cosa che avrei voluto mi calcolarsi il dottore di cui sopra).Il mio nuovo medico di base due settimane fa mi ha prescritto rx colonna più bacino sotto carico e questo è il referto” Scoliosi a S italica destro- convessa del tratto dorsale e sinistro convessa del tratto lombare con asimmetria delle creste iliache per sopraelevazione della sinistra rispetto alla destra di circa 5 mm ( guardandomi allo specchio io noto questa asimmetria che mi spaventa…)Ridotta la fisiologica lordosi- cervicale Accentuazione della fisiologica lordosi lombare”. Ho intenzione di rivolgermi questa volta ad uno specialista di Isico . Nel frattempo ho delle domande:
1) La scoliosi in un adulto peggiora?
2) Uso di busti etc…soni indicati?
3) Per l ‘asimmetria del bacino , è indicato l esame baropodometrico e l’ utilizzo di plantari…?
Spero di poter incontrare su Bari uno specialista competente che possa aiutarmi.
Vi ringrazio

Commento di Luigi Barbarossa
Il 07/02/2024 alle 13:24

Gentile Giusy,
la scoliosi in età adulta può peggiorare, ma dipende da vari fattori. Un fattore è il grado di scoliosi, infatti più la scoliosi è grave e più tende al peggioramento. Gli studi scientifici in merito evidenziano una tendenza al peggioramento per chi a fine crescita ha una scoliosi dai 30 gradi Cobb in su, mentre al superare della soglia dei 45/50 gradi di scoliosi è quasi certo che con il passare degli anni la scoliosi si aggravi.
Un altro fattore importante è lo stile di vita; infatti avere una vita attiva e svolgere attività sportiva aiuta a mantenere un buon tono/trofismo muscolare e ciò è molto importante nel mantenere il sostegno della colonna oltre che nel contrastare la tendenza al collasso delle curve.
I corsetti in età adulta non sono indicati né per l’ernia discale di cui parla, né per migliorare la scoliosi; infatti, non avendo più crescita ossea, non è possibile condizionare la forma vertebrale. Il corsetto può essere indicato solo per una questione estetica nella primissima età adulta, quando essa è particolarmente compromessa. L’altra indicazione del corsetto è il dolore, e in questo caso è opportuno fare una valutazione con il medico specialista perché non sempre è opportuno.
Per quanto concerne l’asimmetria del bacino è preferibile recarsi dal medico specialista e misurare per bene la lunghezza degli arti, in quanto l’asimmetria è condizionata molto da questo aspetto e lasciarsi consigliare se mettere un plantare o meno dal lato della gamba più corta; l’utilizzo dei plantari in età adulta non ha una funzione correttiva, ma viene utilizzato per avere un migliore bilanciamento globale.
Spero di esserle stato d’aiuto.
Luigi Barbarossa

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