Corsetto: condividere aiuta ad affrontare il percorso
Ieri pomeriggio, abbiamo iniziato l’avventura corsettata di mio figlio. In sala d’attesa c’erano altre persone ad aspettare il collaudo. Alcune facce erano sicuramente abitudinarie..altre invece molto scosse. In particolare un bimbo piccolo, che proprio non lo voleva. Gli occhi dei genitori li comprendevo perfettamente, poi il papà lo ha preso in braccio come per dividere l’angoscia, o per lo meno ci ha provato. Quando è arrivato il nostro turno, l’ipotesi che potesse avvenire la stessa situazione vista poco prima aleggiava tra le nostre teste, ma Filippo (nostro figlio 8 anni)ci ha nuovamente stupito: sorrisone , spavalderia indossato e via correndo come “Robocop”. Sorridente, estasiato: “dai papà gelato!!!” . Ci incamminiamo, io e mia moglie lo guardiamo, lo vediamo impacciato, ma di buona lena. Non conosciamo il posto e camminiamo, tra il traffico milanese. E a poco a poco il suo sguardo vediamo che cominciava a farsi più cupo. Le sue mani così iniziano a toccarsi le ascelle, e a cercare le cinghie. Ad un tratto ci guarda, non più con il sorriso di prima , ma abbastanza serio, spiegandoci cosa stesse succedendo. Era quell’oppressione di non essere più libero. Il realizzare la realtà. Ce lo hanno sistemato ancora un pochino, e ci hanno lasciato andare a casa senza. La stessa crisi è arrivata reindossandolo, con la medesima trafila per poi scoppiare in un pianto quando nel suo lettino, ha dovuto nuovamente incontrare le differenze rispetto ad ogni altra sera. Ci è voluto un grand gioco di squadra per fare risollevare il neo-guerriero. Un gioco di squadra che ci ha un pochettino provato ma alla fine si è addormentato .. tutta la notte una tirata. Stamattina era contento ma sta iniziando di nuovo la sofferenza. Però c’è la pausa per fortuna, così lo ha tolto … e via con la lezione di nuoto.
Papà di Filippo
Commenti
Il 10/10/2018 alle 14:18 Gentile Carla, |
Scrivi un commento |
Il 05/07/2018 alle 21:35
Ciao Papà di Filippo. Condividiamo in pieno quello che hai scritto perché anche noi da pochi giorni stiamo vivendo le stesse forti emozioni. Si vince con il gioco di squadra. Teniamo duro ogni giorno e cerchiamo di infondere coraggio e fiducia ai ns. Piccoli. Ne usciremo sicuramente più rinforzati nel fisico e nello spirito. Un abbraccio al piccolo guerriero Filippo. Con affetto Davide, papà di Sara