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Ruolo clinico dell’ecografia 3D nella diagnosi e nel monitoraggio della scoliosi in età evolutiva

29 giugno, 2023 (12:13) Di: Sofia Sideri

Secondo le linee guida attuali la radiografia sotto carico in proiezione anteroposteriore è il metodo più affidabile per fare diagnosi di scoliosi.

Il monitoraggio della patologia richiede però, specialmente in età evolutiva, frequenti esposizioni alle radiazioni (una radiografia della colonna completa ogni 6-12 mesi).

Per quanto sia stato sviluppato un sistema radiografico a basso dosaggio (EOS Imaging System), proposto ai nostri pazienti, negli ultimi anni l’attenzione degli esperti si è concentrata sulla ricerca di un sistema alternativo totalmente privo di radiazioni che sia in grado di fornire ai clinici informazioni altrettanto affidabili.

Lo Scolioscan®, sviluppato ad Hong Kong, è il primo sistema ecografico che si propone come valido supporto alla clinica per il monitoraggio della progressione delle curve scoliotiche e per effettuare uno screening di massa, in grado di valutare la presenza di scoliosi.

Vediamolo da vicino. Si tratta di un sistema ecografico ad ultrasuoni 3D che utilizza immagini frontali della colonna vertebrale, generate da un metodo di imaging a proiezione di volume. Viene utilizzata una sonda ecografica lineare, larga 10 cm, con emissione di ultrasuoni ad una frequenza di 7,5 MHz, dotata di un dispositivo di rilevamento spaziale elettromagnetico che consente la ricostruzione tridimensionale della colonna vertebrale.

L’esame prevede una scansione a mano libera da parte dell’operatore, guidata da alcuni punti di repere: parte dall’osso sacro (S1) e termina in corrispondenza dell’ultima vertebra cervicale (C7). L’esecuzione nel complesso richiede circa 30-60 secondi e prevede che il paziente rimanga in posizione eretta spontanea, appoggiato a quattro supporti.

Al termine della scansione il software restituisce immediatamente 9 immagini corrispondenti a sezioni coronali via via più profonde. E’ possibile così per l’operatore individuare l’immagine che consente di vedere meglio i processi spinosi e i processi trasversi delle vertebre.

Grazie a questi punti di repere il software elabora la ricostruzione delle curve basandosi o sull’inclinazione dei processi spinosi (USSPA angle) o sull’inclinazione dei processi trasversi (USLA angle), individuando le pendenze delle curve e le vertebre apicali. Viene quindi calcolato un angolo (UCA Ultrasound Curve Angle) che misura le curve in modo differente rispetto a quanto viene fatto sulla radiografia. Gli sviluppatori del sistema hanno poi sviluppato una formula matematica che permette di stimare l’angolo di Cobb misurato alla radiografia. (1)

L’esame è indicato per pazienti con Risser compreso tra 0 e 2, curve singole o doppie, e indice di massa corporea inferiore a 23.

La ricerca (2) ha dimostrato correlazioni e concordanze molto buone tra le misurazioni ecografiche (UCA) e quelle radiografiche (angolo di Cobb), con un’eccellente affidabilità intra e inter-operatore.

Tale affidabilità non è ancora sufficiente per sostituire la radiografia che rimane lo strumento diagnostico di riferimento per la diagnosi di scoliosi e per la conferma della sua evoluzione.

L’assenza di esposizione alle radiazioni rappresenta un enorme vantaggio e permette una valutazione accurata del profilo osseo che, affiancata alle misurazioni e valutazioni cliniche, permette allo specialista di decidere come proseguire con le cure rinunciando alla radiografia di controllo in alcuni casi.

L’uso di questo sistema permette di monitorare il paziente nel tempo con misure oggettive, di verificare l’effetto della terapia nel breve termine e, se gli studi lo confermeranno, di assistere il paziente per ottimizzare il movimento di autocorrezione.

Al momento siamo ancora in una fase esplorativa dello strumento che ci permetterà in un futuro vicino di capirne meglio tutti i vantaggi clinici. Per la nostra esperienza attuale, lo Scolioscan® è un ottimo alleato per garantire ai pazienti con maggior rischio evolutivo un monitoraggio più ravvicinato (anche ogni 3 o 4 mesi) con il vantaggio di poter rilevare tempestivamente un eventuale peggioramento delle curve.

 

(1) Is radiation-free ultrasound accurate for quantitative assessment of spinal deformity in    idiopathic scoliosis (IS): a detailed analysis with EOS radiography on 952 patients

(2) 3D ultrasound imaging provides reliable angle measurement with validity comparable to X-ray in patients with adolescent idiopathic scoliosis

 

Commenti

Commento di Giulia
Il 31/08/2023 alle 09:49

Ciao a tutti sono Giulia e ho 12 anni.
Vorrei chiedere qual è lo sport più indicato per chi soffre di scoliosi?
Posso praticare crossfit senza usare pesi?

Commento di Martina Poggio
Il 06/09/2023 alle 08:49

Ciao Giulia!
In letteratura non abbiamo dati per consigliarti uno sport piuttosto che un altro.
L’ideale è praticarne uno che ti piaccia in modo da essere regolare.
Quindi se vuoi fare CrossFit va bene.
Considera che in uno studio si è visto che ottenevano risultati migliori nella terapia (sia che fosse solo con esercizi che con il corsetto) i ragazzi con scoliosi che eseguivano regolarmente attività fisica dalle due volte a settimana in su.
Buon lavoro!
Martina Poggio

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