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Cheneau e Sforzesco a confronto

24 settembre, 2020 (08:37) Di: Martina Poggio

Cominciamo da una premessa: il nome di un corsetto non vuole dire nulla. Purtroppo siamo abituati a pensare ai corsetti come ai farmaci, e quindi una aspirina è diversa da una tachipirina. Questo è solo parzialmente vero per i corsetti, perchè si tratta di un prodotto fatto su misura per ogni singolo paziente, e quindi il successo non dipende dal nome del corsetto ma da come il corsetto viene costruito per il caso del singolo paziente. Se le spinte vengono messe al contrario, se il corsetto viene costruito troppo basso o troppo segnato su un fianco rispetto a come dovrebbe essere, potrebbe anche contribuire a far peggiorare invece che migliorare la scoliosi.

I nomi dunque hanno un significato solo rispetto a chi prescrive il tipo di corsetto.

Infine, per aggiungere confusione alla confusione, il Dott. Cheneau ha dato il nome a due tipi di corsetti completamente diversi: il primo Cheneau era tendenzialmente molto più simmetrico dell’ultimo Cheneau, che è marcatamente asimmetrico ed è il più usato al mondo. Noi invece preferiamo ed usiamo il primo Cheneau, per la sua invisibilità e perchè nel costruirlo utilizziamo gli stessi principi dello Sforzesco, il corsetto sviluppato dal nostro Istituto. Abbiamo quindi ribattezzato lo Cheneau che usiamo in Isico Sibilla-Cheneau, in onore del Dott. Sibilla che è stato un antesignano della nostra scuola.
In cosa si differenziano il Sibilla-Chenau e lo Sforzesco? Esistono delle differenze che inducono a preferire uno rispetto all’altro in base al singolo; la scelta della prescrizione di un tipo piuttosto che di un altro spetta al medico specialista.

Partiamo intanto dal materiale: il Sibilla-Cheneau, adottato in ISICO, è un monovalva costruito in polietilene, mentre lo Sforzesco è un bivalva in materiale molto più rigido collegato da cerniere posteriori per poterlo aprire, a volte con una barra in alluminio. Essendo più rigido, lo Sforzesco ha dimostrato efficacia paragonabile ai vecchi gessi, con il grosso vantaggio di poterlo rimuovere per la doccia.

Il Sibilla-Cheneau tendenzialmente viene proposto in scoliosi meno gravi e con minore rigidità e viene preferito prima della pubertà, mentre generalmente lo Sforzesco è riservato a scoliosi più gravi o che presentano maggiore rigidità (ad esempio in ragazzi con una maturazione ossea più avanzata).

Talvolta può succedere che si parta con un corsetto  Sibilla-Cheneau  e se poi si vede che la scoliosi diventa troppo aggressiva, si passa in un secondo momento allo Sforzesco (sempre ragionando in termini di gradualità di trattamento): su un’ipotetica scala di trattamento, possiamo dire che il corsetto Sforzesco (che è un ultrarigido)  è un gradino più su rispetto al  Sibilla-Cheneau  (che è un rigido).
In entrambi i casi, in ISICO, questi corsetti vengono eseguiti seguendo il concetto SPORT: un acronimo inglese che sta per simmetrico, tollerabile, rigido, tridimensionale e attivo. “Simmetrico”, in quanto dall’esterno il corsetto è quasi perfettamente simmetrico per ottenere una bassa visibilità e il teorico buon aspetto corporeo. In contrapposizione alla simmetria estetica, al suo interno il corsetto agisce in maniera asimmetrica puntando a una correzione tridimensionale della deformità.”Tollerabile”, in quanto meno fastidioso: il corsetto essendo molto aderente si muove con il paziente, inoltre i movimenti delle braccia e delle gambe sono liberi. La sua invisibilità lo rende oltre che tollerato anche apprezzato dai pazienti.

“Rigido”, per il tipo di materiale scelto.

Infine tridimensionalità, in quanto questo tipo di corsetto ha un’azione correttiva “tridimensionale” sul rachide; dal punto di vista tecnico si tratta di un’azione di spinta dal basso verso l’alto, con un orientamento delle forze correttive in un equilibrio complessivo, che consenta la miglior correzione nei tre piani dello spazio, senza la prevalenza di un piano rispetto all’altro.

Come spiegato all’inizio in tutto il mondo si utilizza anche un altro tipo di corsetto Cheneau, che da noi in Italia è usato sotto il nome di Cheneau 2000: si tratta di un corsetto asimmetrico che lavora tramite camere di espansione e che rimane molto asimmetrico anche all’esterno.  Noi preferiamo invece la versione simmetrica proprio per il concetto SPORT di cui detto sopra, e perchè facilita l’usabilità.
Infatti la nostra scuola ha pubblicato i migliori risultati rispetto alle ore d’uso del corsetto ed al rispetto delle indicazioni mediche da parte dei propri pazienti, e questo dipende certamente anche dal tipo di corsetti che utilizziamo – oltre che dal team terapeutico di cui siamo dotati e dal modo in cui gestiamo la terapia ed il rapporto con pazienti e famiglia. Ovviamente, il corsetto funziona solo se lo si porta e, più facilmente si nasconde sotto i vestiti, più viene portato.

Commenti

Commento di Mariagrazia Gomba
Il 31/12/2020 alle 16:47

Ho letto il vostro articolo interessantissimo e Vi chiedo gentilmente se è possibile indossare uno di questi corsetti anche da adulti come Me (58 anni) con una scoliosi media-grave curata da adolescente con corsetto Milwaukee e ginnastica e poi riaffiorata dopo il parto 22 anni fa? Ho praticato Yoga (metodo Yengar) e poi Pilates e Fitness e attualmente (situazione emergenza Covid) alterno lezioni di Gyrokinesis a Pilates e Fitness. Non ho dolori e buona mobilità, ma vorrei fare di più per la mia salute. Grazie in anticipo!
Mariagrazia Gomba

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 08/01/2021 alle 10:42

Gentile Mariagrazia,
il corsetto rigido viene normalmente prescritto ad un adulto quando alla scoliosi si associa il dolore. Mentre nei ragazzi il ruolo è correttivo, negli adulti l’obiettivo è quello di sostenere la colonna scaricandola, per portare ad un miglioramento del dolore quando presente. Non essendo il suo caso, il mio consiglio è di continuare con l’attività fisica regolare e di affidarsi ad un medico esperto in patologie vertebrali, il quale la terrà sotto controllo sia clinicamente che con radiografie ogni 3-5 anni circa. Solo se insorgeranno dolori o se il medico riscontrerà un aggravamento progressivo e/o uno sbilanciamento del tronco si dovrà intervenire con terapie specifiche.
Spero di esserle stata d’aiuto e le auguro buon anno!
Sara Rossi Raccagni

Commento di Florinda
Il 24/01/2023 alle 17:25

Salve
Nel luglio del 2022 a mia figlia di 11 anni (compiuti ad ottobre 2022) le è stata riscontrata la scoliosi.
Tramite radiografia si evinceva l’inclinazione indice di COBB 12°, con un RISSER di crescita a 0.
La dr.ssa, pur riconoscendo che la situazione non era grave e secondo i parametri medici la situazione riscontrata non era previsto il corsetto, lei ha cmq indicato di indossare in tempi brevi, solo per motivi preventivi (data la prospettiva di crescita fisica agli inizi) il CORSETTO SFORZESCO.
Siccome abbiamo cercato un fisioterapista perchè doveva fare anche la ginnastica posturale.
Dal fisiatra (che l’ha visitata a settembre 2022 riscontrando il gibbo a 9mm) a cui ci siamo rivolti, ci ha invece consigliato il CORSETTO CHENEAU “ORIGINALE”! (Però non nell’immediato).
Siccome non eravamo convinti di farle indossare nell’immediato un corsetto. L’abbiamo iscritta per la ginnastica posturale.
Prendendoci ancora qlche mese prima di ipotizzare il corsetto.
Ora le chiedo…

(siccome il fisioterapista ha sconsigliato vivamente il corsetto SFORZESCO dicendo che è troppo rigido ed addirittura potrebbe lavorare in modo controproducente rispetto al problema)

…nella situazione di mia figlia…
Quale sarebbe più opportuno il corsetto SFORZESCO op quello CHENEOU?
O comunque ve ne da preferire uno rispetto all’altro?
Ed infine, secondo lei è da mettere nell’immediato?
Grazie per l’attenzione.

Commento di Luigi Barbarossa
Il 07/02/2023 alle 15:16

Gentile Florinda,
dalla situazione che ci descrive di sua figlia, il corsetto, al momento, non è una delle indicazioni terapeutiche consigliabili; esso è preferibile per curve scoliotiche dai 20° in su, salvo casi eccezionali. È bene chiarire, inoltre, che il Corsetto Sforzesco non è dannoso o controproducente, ma semplicemente non è indicato in quanto la terapia sarebbe troppo impegnativa rispetto ai vantaggi che ne otterrebbe.
Gli esercizi specifici invece in questa fase sono utilissimi, in quanto addestreranno sua figlia al corretto controllo della postura e in più svolgono una parziale protezione contro eventuali peggioramenti.
È molto importante, inoltre, continuare a farsi seguire periodicamente dal medico per tenere monitorata la situazione e l’eventuale evoluzione della scoliosi, in modo tale da poter intervenire tempestivamente. Nel momento in cui fosse necessario un corsetto, si lasci consigliare serenamente dal medico che sarà in grado di scegliere quale sia il più indicato per sua figlia, avendo a disposizione le informazioni sulla crescita, forma vertebrale e localizzazione della scoliosi.
Spero di esserle stato d’aiuto.
Cordiali saluti
Luigi Barbarossa

Commento di Pedro
Il 25/10/2023 alle 11:30

Buongiorno, sono maggiorenne e soffro di ipercifosi di Scheuermann (con rettificazione cervicale) con associata iperlordosi e notevole antiversione pelvica. Da adolescente indossavo il corsetto Milwaukee, ma ora che ho 40 anni soffro molto di dolori a livello lombare e dorsocervicale. Quale corsetto potrebbe aiutarmi e come sarebbe? L’utilizzo sarebbe a tempo pieno? Grazie

Commento di Luigi Barbarossa
Il 27/10/2023 alle 12:30

Buongiorno Pedro,
la prima cosa che mi sento di consigliare è quella di rivolgersi a un medico esperto nel trattamento non chirurgico delle patologie della colonna vertebrale (un ortopedico ma più spesso un fisiatra), sia per definire l’entità dell’ipercifosi di cui parla, sia per definire l’entità e una diagnosi accurata dei suoi dolori lombari e cervicali.
Se parliamo dell’utilizzo del corsetto, in maniera piuttosto stringata, il principio di utilizzo del corsetto è quello del condizionare la crescita ossea della colonna vertebrale e della gabbia toracica, sfruttando la spinta di crescita che si ha durante il periodo adolescenziale.
Alla sua età, non essendoci spinta di crescita ossea, non si ottiene ciò per cui richiediamo di affrontare questa terapia impegnativa, cioè il miglioramento o la stabilizzazione delle curve scoliotiche/cifotiche. Tuttavia, si dovrebbe valutare un utilizzo a scopo antalgico, ovvero finalizzato a migliorare i sintomi.
Alle persone che sono nella sua stessa condizione è indicato lavorare non sulla forma ossea che ormai è immodificabile, ma sulla parte muscolare, cioè sulla capacità di sostegno della colonna e del controllo della postura; pertanto potrebbe essere utile svolgere degli esercizi specifici per la colonna che prevedano anche l’autocorrezione come concetto di base.
Inoltre, anche se non è un’attività specifica per la colonna, è opportuno svolgere dell’attività fisica in maniera regolare per mantenere un buon tono/trofismo muscolare di tutto l’apparato corporeo oltre quello della colonna vertebrale.
Spero di essere stato d’aiuto.
Luigi Barbarossa

Commento di Anna Maria
Il 31/01/2024 alle 09:54

In Aprile compirò’ 84 anni soffro da anni( non in giovane età’) di scoliosi grave ma non dolorosa.faccio regolarmente attività’ fisica specifica e non ma peggioro. Devo rassegnarmi?

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 09/02/2024 alle 10:20

Gentile Anna Maria,
Se ha una scoliosi grave ma non ha dolori, significa che il suo impegno nel fare attività fisica regolare sta dando i suoi frutti (e non piccoli!).
È normale che le scoliosi importanti peggiorino durante l’età adulta e anziana; l’esecuzione di esercizi fisioterapici specifici (che prevedono l’autocorrezione, ovvero la capacità di sostenere attivamente la schiena contro la forza di gravità e opponendosi ad eventuali sbilanciamenti del tronco in avanti e/o di lato) permette di rallentare questo peggioramento.
Le consiglio di farsi seguire regolarmente da un medico specializzato nelle patologie della colonna vertebrale, che possa tenere monitorata la sua situazione e, se necessario, inviarla ad un fisioterapista esperto che possa guidarla nell’esecuzione di esercizi specifici.
Le faccio i miei complimenti!
Sara Rossi Raccagni

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