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Quando esercizi e corsetto non bastano: la chirurgia

3 marzo, 2020 (09:00) Di: Marta Tavernaro

La mamma di una nostra giovane paziente ha condiviso una testimonianza molto positiva: sua figlia Mirella, la sua giovane guerriera, aveva per anni combattuto contro una “Tigre” cattiva, una delle più terribili. Si, più implacabile di noi, più cattiva dei corsetti portati per anni, più cattiva di ore di esercizi, di sacrifici immensi. Un anno fa, Mirella ha dovuto sottoporsi all’intervento chirurgico per mettere argine dall’interno a quella “Tigre” troppo cattiva!

A volte esercizi e corsetto non bastano. In quei casi la chirurgia non deve essere vista come un fallimento, ma come un’ulteriore preziosa risorsa per arginare la “Tigre” quando è più forte del corsetto e quando, nonostante tutto, la curva è così grave che non potrebbe permettere una vita normale. Combattere la scoliosi con tutte le nostre forze è importante.

In Isico siamo costantemente impegnati nella ricerca di armi sempre migliori, come i chirurghi da parte loro a sviluppare tecniche sempre meno invasive.

Quali sono le armi che abbiamo a disposizione per combattere la “Tigre”?

Le armi per controllare l’evoluzione della scoliosi sono tre, in ordine di aggressività: gli esercizi, il corsetto, l’intervento.
Hanno tutti e tre lo stesso scopo: allineare in maniera funzionale la colonna  vertebrale.
Se la scoliosi è lieve gli esercizi possono arrestarne l’evoluzione, se non fossero sufficienti occorre indossare un corsetto, che è ancora più efficace nel frenarla, nel tentativo di evitare il trattamento chirurgico che purtroppo comporta diversi rischi.

Quando si devono usare? In base alla “Tigre” anzi alla cattiveria della “Tigre”! Ci sono scoliosi che possono essere controllate dai soli esercizi, altre, la maggior parte, che si possono arginare con l’utilizzo corretto del corsetto. Poche, quelle più aggressive, con una componente deformante che necessita dell’estremo sacrificio: bloccarla per sempre dall’interno, prima che la vita sia compromessa per sempre!

I nostri medici specialisti sono i primi a consigliare l’intervento quando si rende necessario. E al contempo supportano chi lo rifiuta categoricamente, tanto che anni fa abbiamo condotto uno studio proprio con questo tipo di pazienti.
La ricerca pubblicata, “Idiopathic Scoliosis Patients with curves over 45° Cobb° refusing surgery can be effectively treated through bracing with curves improvements”, ha dimostrato che il corsetto non è solo un’arma per evitare il peggioramento delle scoliosi più gravi (oltre i 45° Cobb) ma anche, in alcuni casi, un valido strumento per migliorare le curve in pazienti altamente motivati, che nonostante tutto non vogliano sottoporsi all’intervento.

Noi in ISICO non operiamo, perché siamo specializzati nel trattamento riabilitativo ad alto livello, ma siamo in continuo contatto con i migliori chirurghi al mondo in modo particolare con quelli Italiani.

Possiamo quindi accompagnare la famiglia nel passaggio di terapia affidando con serenità i nostri ragazzi a ottime mani.

In tutta Italia sono distribuiti i migliori chirurghi, quindi, laddove fosse necessario, non temete di chiedere al nostro medico per un consiglio su solide basi e non semplicemente legato a nomea o pubblicità.

La colonna che vedete in foto è proprio quella di Mirella: da una situazione clinica veramente grave è riuscita a stabilizzare la colonna grazie all’intervento. L’intervento, come dice la mamma di Mirella, è stato impegnativo ma affrontato con serenità anche quando ci sono state delle complicazioni, come quella di dover essere operata nuovamente a distanza di una settimana.

Avere una colonna bloccata dall’impianto chirurgico ovviamente ne compromette la funzionalità ponendo dei limiti, ma sicuramente una scoliosi così grave sarebbe ben più invalidante.

Ben venga allora l’intervento, ben vengano i bravissimi chirurghi italiani quando la “Tigre” non si lascia domare dai corsetti e dagli esercizi!

In bocca al lupo e buona vita a Mirella e a tutti i nostri guerrieri  ex Corsettati o operati!

Commenti

Commento di Martina
Il 10/03/2020 alle 12:29

Buongiorno, vi avevo giá scritto qualche mese fa per sapere se anche quest’anno ci sarà il Concorsetto, e mi avevate detto che in primavera partirà. Per caso adesso ci sono notizie?
Grazie mille

Commento di Lo Staff di Isico
Il 10/03/2020 alle 13:16

Cara Martina,
entro fine mese partirà la prossima edizione del Concorsetto, bisogna solo pazientare ancora qualche settimana.
Perché non ti porti avanti e cominci a preparare il tuo contributo?
Saluti

Lo Staff di Isico

Commento di antonietta
Il 10/07/2020 alle 14:10

buongiorno sono la mamma di due ragazzi con scoliosi idiopatica,volevo sapere piu’ informazione e avere un colloquio con un medico che fa parte dello staff di isico.

Commento di Masimiliano
Il 21/10/2020 alle 11:45

Buongiorno ,
A me piacerebbe chiedere alla mamma della vostra paziente se nel percorso per risolvere la.scoliosi , potendo tornare indietro , cambierebbe qualcosa .
Anche mia figlia ha una scoliosi grave ed ha solo 9 anni …le scelte da fare non sono mai facili e sicure , un opinione di chi ha già vissuto questa esperienza sicuramente sarebbe d aiuto , per evitare di fare errori

Commento di Bruno Leonelli
Il 28/10/2020 alle 09:24

Salve Massimiliano,
credo sia difficile anche per chi è stato operato o ha deciso di far operare i propri figli dare un consiglio. Ogni caso è una storia a sè.
Per non avere rimorsi nel caso in cui si faccia operare o anche nel caso in cui non si faccia operare un paziente affetto da scoliosi, per prima cosa è importante capire qual è il proprio obiettivo.
Per esempio ci sono pazienti che vogliono provare qualunque cosa pur di non doversi sottoporre all’operazione e che quindi sono ben contenti di arrivare a fine terapia con delle curve che comunque dovranno sempre essere tenute sotto controllo in età adulta, ma con un buon miglioramento estetico e radiografico che soddisfa quello che si erano prefissati.
Altri invece vogliono cercare di usare tutte le armi a disposizione per contrastare la scoliosi e decidono che l’operazione è la strada che li rassicura di più per la propria salute e per il proprio futuro.
Bisogna tenere presente che non è un intervento salvavita quello per la scoliosi e che è giusto prendersi tutto il tempo possibile e avere tutte le informazioni possibili prima di percorrere la strada della chirurgia. È possibile intervenire anche più avanti nel percorso della terapia conservativa se i risultati ottenuti non fossero quelli sperati. Dal trattamento conservativo si può sempre cambiare strada, mentre da quello chirurgico no.
Il mio consiglio è quello di affidarsi a un medico esperto e che abbia guadagnato la vostra fiducia e fare un passo alla volta nella direzione che indica e che voi avete scelto insieme a lui. Il cammino è lungo e all’inizio della terapia è davvero difficile prevedere gli sviluppi futuri. Io sono un fisioterapista e non ho esperienza prescrittiva, ma solo terapeutica in chi aveva deciso di seguire il trattamento conservativo: mi sono infatti trovato spesso a seguire pazienti giovani con situazioni serie già in partenza. Le famiglie passano dalle angosce e dalla preoccupazione iniziali, alla consapevolezza che l’unione fa la forza. Facendo fronte compatto per sostenere il figlio scoprono energie che non sapevano di avere, e creando un team solido con il medico, il tecnico ortopedico e il fisioterapista, ritrovano serenità e accrescono la determinazione.
Sua figlia è ancora giovane, a questa età l’intervento è da evitare perchè è probabile che ne richieda altri successivi avendo davanti a sè ancora tanta crescita, per cui la via da percorrere è quella conservativa, cercando di ridurre l’entità della scoliosi prima di entrare nella fase più delicata di crescita rapida.
Spero di essere stato d’aiuto.
Cordiali saluti
Bruno Leonelli

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