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Spinta puberale: perché è il principale rischio per la scoliosi?

16 ottobre, 2019 (12:21) Di: Valentina Premoli

E’ ormai noto che la scoliosi è una patologia che evolve con la crescita, processo che inizia dal primo giorno di vita fino al raggiungimento del completamento della maturazione ossea (età che varia dai 16 ai 18 anni secondo il sesso e altre variabilità soggettive). In questo lungo periodo però ci sono alcune fasi in cui la crescita subisce un’accelerazione, che costituisce un rischio maggiore per il peggioramento della scoliosi.
Una di queste fasi è proprio quella della “spinta puberale”, che può essere definita come il periodo di più rapida trasformazione del corpo prima della pubertà.

Nelle femmine ha mediamente inizio tra gli 11 e i 12 anni, mentre nei maschi tra i 13 e 14 anni. In questa fase la crescita subisce un’impennata fino quasi a raddoppiare: se nella fase pre-pubere si cresce 5-6 cm all’anno, in spinta puberale si possono raggiungere i 10-12 cm l’anno.

Altra differenza sostanziale è che in fase pre-pubere a crescere sono soprattutto gli arti inferiori, mentre in fase puberale i centimetri di altezza guadagnati sono quasi tutti a carico della colonna vertebrale. Quindi, quando già sono presenti asimmetrie del tronco, o lievi curve, in questo periodo occorre la massima attenzione perché il peggioramento potrebbe essere molto rapido.

Parliamo poi di ragazze e ragazzi adolescenti, che sono autonomi nelle attività di igiene, anzi, tendono a chiudersi in bagno o in camera quando devono fare la doccia o vestirsi. Quindi normalmente i genitori, che hanno sempre occhi vigili sui loro figli, possono osservare in modo attento le schiene dei ragazzi solo in estate, al mare o in piscina. Questo fa sì che spesso ci si accorga del peggioramento mesi dopo, quando la scoliosi si è già aggravata.

La spinta puberale è quindi la fase di crescita più pericolosa per le scoliosi adolescenziali. Non è però l’unica. Per le scoliosi che insorgono più precocemente (dette infantili e giovanili) bisogna prestare la massima attenzione anche tra gli 0 e i 3 anni e tra i 7 e gli 8 anni. Anche in questi due intervalli di tempo la crescita è veloce.

In ogni caso il consiglio è sempre quello di assicurarsi che il pediatra o il medico curante controlli la schiena del ragazzo prima delle fasi di crescita rapida, per poter inviare al medico specialista in deformità vertebrali in caso di necessità e intervenire per tempo. Se già fossero noti casi di scoliosi in famiglia è consigliabile, invece, in fase di spinta puberale, far controllare i ragazzi direttamente del medico specialista ogni 3-4 mesi.

Commenti

Commento di Vincenza
Il 26/10/2019 alle 10:24

Riconosco in questa pagina tutto quello che in mia insaputa,nel percorso della mia esistenza avrei dovuto sapere. Da circa10 anni mi e’stata diagnosticata un rotoscogliosi di alto grado in modo repentino
e costante.ho perso molti cm.di altezza accompagnati da dolori e depressioni. Vi ringrazio

Commento di Vincenza
Il 26/10/2019 alle 10:32

Utili le informazioni,la conoscenza è molto importante per poter evitare o curare la patologia in tempo.grazie

Commento di Valentina Premoli
Il 05/11/2019 alle 09:56

Buongiorno Vincenza,
una diagnosi precoce è fondamentale per poter curare problemi come la scoliosi ma, come scrive, è altrettanto importante da parte del paziente essere consapevole e conoscere la patologia per poter affrontare con lo spirito migliore la terapia.
In ogni caso non è mai troppo tardi. Anche in età adulta si può, anzi si deve, curare la scoliosi e i problemi correlati, come il dolore, con dei trattamenti specifici.
Un caro saluto
Valentina Premoli

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