Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
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La radiografia da sola non basta

22 novembre, 2018 (12:50) Di: Martina Poggio

L’esame diagnostico più accurato per verificare la presenza della scoliosi e quantificarla è la radiografia completa della colonna sotto carico in proiezione anteroposteriore e laterolaterale, ossia da davanti e di lato.

Se c’è un dubbio clinico di scoliosi, il medico è tenuto a prescrivere la lastra per misurare l’entità della curva e per verificare a quale punto della crescita ossea si trova il ragazzo (grado Risser), ma da sola non è sufficiente e adesso vediamo il perchè.

La combinazione di queste due informazioni permette infatti di avere un’idea della gravità della situazione, del possibile rischio evolutivo residuo e di monitorare nel tempo la scoliosi stessa.

E’ inutile fare del terrorismo ingiustificato sul rischio delle radiografie: con una radiografia oggi si prendono meno raggi che facendo un week-end in alta montagna, o con un viaggio transcontinentale in aereo. Ovviamente il medico accorto deve sempre soppesare rischi e benefici per qualunque procedura intenda applicare. I rischi però di non capire se la scoliosi sia congenita (per esempio) o soprattutto quanti gradi misuri, sono molto più alti di quelli dei raggi stessi: si rischia di non fare la terapia giusta, di perdere del tempo e di trovarsi poi con una situazione peggiore.

Le radiografie vanno fatte il meno possibile, ma quando è necessario si devono fare per non trovarsi poi nei pasticci e in caso di scoliosi il monitoraggio radiografico è indispensabile. Abbiamo strumenti per ridurne al minimo il numero, ma quel minimo è necessario.

I medici in ISICO ad ogni visita misurano le radiografie con estrema attenzione, sia quelle anteroposteriori che quelle laterolaterali, proprio perché è importante avere un’idea tridimensionale di come sta crescendo il ragazzo.

Non sempre viene letto il referto del radiologo, perché, anche se corretto e preciso, è una descrizione di cosa si vede nella radiografia.

Sappiamo bene che quest’ultima è la foto di un momento e che ritrae il paziente in quell’attimo in cui i raggi X attraversano il suo corpo. La geometria dell’immagine radiografica dipende dalla posizione del paziente al momento dell’esecuzione dell’esame. Inoltre, viene fotografata una struttura, la colonna vertebrale, che in realtà effettua continui piccoli aggiustamenti di posizione per assicurare l’equilibrio complessivo del corpo.

Il compito del medico esperto in patologie vertebrali è di interpretare la misurazione, confrontando cioè le misure fatte con le eventuali precedenti radiografie, tenendo ben presente i 5° di errore di misura che possono esserci (perché comunque stiamo sempre parlando di uno strumento di misura) e infine vanno integrate con gli altri elementi che vengono raccolti durante la visita.

Il radiologo, che referta la radiografia, non sempre ha tutte queste informazioni: magari non ha le radiografie precedenti e sicuramente non ha la possibilità di visitare e di vedere dal vivo il ragazzo.

Il medico specialista invece deve integrare la misurazione radiografica che ha fatto con tutta la valutazione clinica del paziente: asimmetrie del tronco, localizzazione ed entità dei gibbi, rigidità della colonna, eventuale associazione con disturbi di carattere neurologico.

Anche i genitori quando ritirano il referto non devono cadere in falsi allarmismi, perché si tratta di mettere molti elementi sulla bilancia per poter avere un quadro completo e reale della situazione.

Commenti

Commento di Marisa
Il 16/01/2019 alle 18:27

Salve mia figlia ha 13 anni ha una scoliosi di 23 gradi oggi ha iniziato ad indossare un busto lionese per 14/16 ore al di volevo sapere ma è opportuno indossarlo sempre nelle stesse ore

Commento di Roberta
Il 17/01/2019 alle 09:28

Salve a tutti,
Sono Roberta, mia figlia di 10 dovrà iniziare a indossare un corsetto tipo Boston per 20/22 al giorno.
Ho molti dubbi in merito, su come gestire le cose più banali.
Ed es. La mattina per lavarsi può togliere il corsetto? E per andare in bagno?
Cosa si intende tenerlo a tempo pieno?
Come potrà vestirsi per fare in modo di andare in bagno senza toglierlo?
Non so. Fino ad ora l’ortopedico non mi ha chiarito bene questi quesiti.
Forse voi potete dirmi di più.
Un bacio a tutti i ragazzi che vivono questa situazione.

Commento di Simona
Il 20/01/2019 alle 19:42

Buonasera a tutti , volevo sapere se avere una posizione sbagliata durante la radiografia può falsare il risultato?? Tra 2 radiografie effettuate a distanza di 6 mesi la dorsale è stabile la lombare prima quasi percepibile peggiorata ad ampio raggio

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 21/01/2019 alle 13:53

Gentile Marisa,
i medici di ISICO dicono ai ragazzi che le ore di libertà dal corsetto possono essere prese in qualsiasi momento della giornata: la pausa può quindi iniziare in momenti diversi ogni giorno, ma è importante che le ore di libertà siano continuate e rispettate con precisione.
Le consiglio però di chiedere conferma al medico che ha in cura sua figlia durante la prossima visita di controllo.
La saluto
Sara Rossi Raccagni

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 21/01/2019 alle 13:56

Gentile Roberta,
il tecnico ortopedico e il suo medico le daranno sicuramente consigli al momento della consegna del corsetto. Nel frattempo posso iniziare a dirle che normalmente i ragazzi non hanno problemi ad andare in bagno. Soprattutto nei primi giorni, se non riuscirà diversamente, potrà togliere il corsetto per pochi minuti necessari per lavarsi. É importante toglierlo per lo stretto indispensabile, in modo da evitare di perdere parte della correzione ottenuta nelle ore precedenti.
Per tempo pieno si intende un indossamento superiore alle 18 ore su 24, come è il caso della prescrizione fatta a sua figlia. Per garantire il massimo risultato, è importante che sua figlia rispetti con costanza e precisione ogni giorno le ore prescritte dal medico.
Se dovessero rimanerle dei dubbi dopo la consegna del corsetto, potrà scriverci nuovamente.
Le faccio un grande in bocca al lupo!
Sara Rossi Raccagni

Commento di Roberta
Il 21/01/2019 alle 14:01

La ringrazio immensamente, mi sento molto confusa in questo periodo. Scrivere qui un po’mi conforta.
Nel pomeriggio andremo a fare il collaudo.
Un abbraccio da una mamma ansiosa.
Ps a mia figlia, tra le altre cose è arrivato il menarca giusto ieri.

Commento di Bruno Leonelli
Il 06/02/2019 alle 13:16

Gentile Sig.ra Simona,
è possibile che una radiografia possa essere falsata da una posizione sbagliata, infatti viene richiesto ai pazienti di effettuare le radiografie in ortostasi con una postura spontanea indifferente e di non utilizzare supporti o rialzi proprio perché le radiografie sono influenzate dalla posizione assunta al momento dello scatto.
Per questo motivo non devono essere prese per la verità assoluta, ma confrontate con i dati clinici della visita.
Purtroppo quando si parla di scoliosi, durante la spinta puberale in particolar modo, anche pochi mesi possono cambiare il risultato di una radiografia. Però per capire se ci sia stato un peggioramento o se la postura abbia influenzato la radiografia, è necessario che sia misurata dal medico, che attraverso misurazioni precise e accurate saprà rispondere sicuramente alla sua domanda.
Cordiali saluti
Bruno Leonelli

Commento di Mamma Eli
Il 07/02/2019 alle 11:39

Salve nel caso in cui a fine crescita la curva resti sotto i 20 gradi, avendo quindi scongiurato danni funzionali futuri ma essendo presenti ancora asimmetrie visibili nonostante la fisioterapia, per quanto tempo bisognerebbe indossare un corsetto solo per modellare il tronco? Grazie a chi vorrà darmi risposta

Commento di Alessandra Negrini
Il 16/02/2019 alle 05:04

Gentile mamma Eli,
le asimmetrie del tronco presenti a fine crescita possono essere recuperate nei primissimi anni di età adulta, fino ai 20 anni e a volte oltre. In ISICO i ragazzi che hanno questo problema e scelgono di indossare il corsetto perchè sta loro a cuore (quando sono più piccoli spesso l’estetica del tronco è un problema più dei genitori che dei figli, ma quando crescono un po’ la situazione cambia) lo portano un minimo di 16-18 ore (ma anche fino a 23, se sono molto rigidi – questo lo può decidere solo il medico e fa parte della decisione da prendere insieme se fare il sacrificio o meno) per alcuni mesi, per poi gradualmente ridurre le ore fino a poterlo togliere prima di giorno e successivamente anche di notte. Il trattamento in corsetto deve sempre essere associato a esercizi specifici che hanno il duplice obiettivo di non permettere alla muscolatura del tronco di indebolirsi e di stabilizzare la correzione ottenuta con il corsetto, perchè togliendolo tutto non debba tornare come prima di indossarlo. Dovete consultare uno specialista che, dopo aver misurato le radiografie e aver valutato la flessibilità della colonna vertebrale, l’entità e la tipologia delle asimmetrie, potrà consigliarvi e indicarvi con maggiore precisione i tempi della terapia.
La saluto
Alessandra Negrini

Commento di Mamma Eli
Il 16/02/2019 alle 21:47

La ringrazio per l’ esaustiva risposta!!!

Commento di Carmen
Il 03/11/2020 alle 07:29

Il materiale di cui è fatto un busto cheneau, insolito polietilene, è radiotrasparente?è possibile farci la radiografia con esso indosso? Non mi dilungo a spiegare la motivazione di questo dubbio, ma vi ringrazio se potete darmi una risposta

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 10/11/2020 alle 10:14

Gentile Carmen,
è assolutamente possibile fare una radiografia con indosso un corsetto in polietilene come è il caso del corsetto Cheneau, così come è possibile farla con corsetti costruiti in policarbonato. Le uniche parti del corsetto che si noteranno in radiografia saranno quelle metalliche, che risulteranno radiopache, che nel caso del corsetto Cheneau possono essere utilizzate per le parti di fissaggio nella zona anteriore. In ogni caso, anche queste parti metalliche non limitano in alcun modo la valutazione della colonna all’interno del corsetto.
Spero di esserle stata d’aiuto.
La saluto
Sara Rossi Raccagni

Commento di Giusy
Il 24/01/2021 alle 16:48

Buongiorno 26anni fa ho subito un intervento in artodresi vertebrale con innesto dell’ala ialica destra. Posso fare parto naturale ? E epidurale?

Commento di Monia Lusini
Il 28/01/2021 alle 07:51

Buongiorno,
generalmente se il tratto lombosacrale è rimasto libero dall’artrodesi non ci sono controindicazioni al parto naturale. Generalmente la decisione definitiva viene poi presa dal ginecologo ed anestesista.
Le faccio i miei più sinceri auguri
Cordialmente
Monia Lusini

Commento di Roberta
Il 27/09/2021 alle 13:02

Buon giorno, mia figlia indossa un corsetto da tre anni, ma ho sempre un dubbio che mi perseguita. All’ inizio del percorso dalla radiografia si sono visti 28 grado di curva, ma visibilmente non c’era nessun gibbo. Il mio dubbio è questo: potrebbe essere he al momento della rx mia figlia abbia assunto una cattiva postura e quindi in realtà non c’era scoliosi? Temo che indossi il corsetto per un errore.
Ora naturalmente facciamo le radiografie con il corsetto periodicamente.
Un saluto e grazie sempre

Commento di Alessandra Negrini
Il 29/09/2021 alle 08:24

Gentile Roberta,
si definisce “scoliosi” una curva della colonna vertebrale, valutata con una radiografia antero-posteriore effettuata in piedi, che misura 10 o più gradi Cobb e che presenta rotazione delle vertebre. In rari casi è possibile che pur essendoci scoliosi non ci sia il gibbo, o che sia così lieve da non essere visibile a occhio nudo, , perchè ci sono altri fattori che influiscono sulla sua presenza ed entità, ad esempio la rigidità della curva e l’eterometria degli arti. Negli screening per individuare i soggetti con patologie vertebrali la misurazione del gibbo aiuta a capire se sia opportuno approfondire con una radiografia e/o una visita specialistica, ma è sempre e solo la radiografia che permette di capire se dietro ad un’asimmetria clinica (quindi che è possibile osservare guardando il ragazzo) si nasconda una vera scoliosi.
Il suo dubbio le toglie energie per aiutare sua figlia ad affrontare la terapia. Ne parli con il medico specialista che la segue. Da parte mia, non avendo visto la radiografia, le posso comunque dire che è improbabile che un atteggiamento scoliotico a livello lombare raggiunga i 28° Cobb.
La saluto
Alessandra Negrini

Commento di Fabiola
Il 13/10/2021 alle 06:29

Buongiorno
Mia figlia 9 anni indossa busto che chenau da 2 anni… adesso ci siamo trasferite in un altra regione e qui usano molto lo sforzesco.. dovrà fare la visita e mi chiedevo ogni quanto fare i raggi… di solito li fa 1 volta l’anno.. ma nell’ultima visita hanno detto di farla tra 6 mesi.. mi chiedo.. ogni quanto si può fare una radiografia? E visto che ci siamo trasferiti devo presentarmi dal nuovo fisiatra con le nuove radiografie o aspetto di fare la prima visita qui per vedere cosa mi consiglia?
Se la bambina è abituata ad indossare 22 ore lo chanau possono cambiarglielo con lo sforzesco?

Commento di Martina Poggio
Il 27/10/2021 alle 10:16

Buongiorno Fabiola,
Un cambio del team che vi prende in carico non è sicuramente un momento facile. Infatti, per quanto ci siano delle linee guida comuni e ben definite a livello internazionale, ci sono situazioni che sono trattabili con diversi tipi di terapia. L’obiettivo principale è quello di frenare quanto più possibile la progressione della scoliosi, ma questo è perseguibile in diversi modi e con differenti dosaggi, soprattutto quando la scoliosi parte presto come nel caso di sua figlia, che presenta una forma giovanile.
Quanto essere aggressivi dipende da molti fattori, come dal periodo di crescita (durante la spinta puberale non è possibile concedere degli sconti), dal grado di specializzazione del medico che vi segue (vedere tanti casi è fondamentale, perché si riesce ad essere sempre più precisi a colpire nel segno e a proporre la terapia più corretta al momento giusto), dall’aderenza al trattamento del paziente, dalla gravità della situazione clinica,etc.
Il mio consiglio è quello di fare la visita dal nuovo specialista e di affidarvi a lui. Se sono trascorsi 6 mesi dalla visita precedente portate nuove radiografie, come prescritto dal medico che la seguiva in precedenza. I pazienti seguiti con terapia in corsetto dovrebbero ripetere le radiografie ogni 6-12 mesi, come suggerito dalle linee guida di Sosort.
Per quanto riguarda il passaggio da un tipo di corsetto a un altro non vi preoccupate. Può succedere sia proseguendo con lo stesso specialista, per adattarsi alle modifiche del tronco e dell’entità delle curve durante la crescita, sia cambiando specialista, perchè medici diversi possono usare corsetti diversi. L’efficacia di un corsetto non è legata esclusivamente al tipo scelto, ma anche a come è costruito, controllato e a quanto è indossato.
Buona fortuna
Martina Poggio

Commento di Monica
Il 03/01/2023 alle 16:54

Buongiorno, a mia figlia all’età di 14 anni le è stata riscontrata una scoliosi al 16°, era il mese di settembre 2021, ha iniziato un percorso di fisioterapia posturale in autocorrezione. Nel mese di gennaio 2022 ha fatto il primo controllo, non radiografico, e risultava dalla misurazione un leggero miglioramento, 15°, ha così proseguito la fisioterapia…pochi giorni fa ha fatto la radiografia di controllo e abbiamo visto una situazione notevolmente peggiorata. Può avere assunto una postura errata durante l’esecuzione della rx?? Inoltre se si guarda la sua spina dorsale è dritta ma presenta sempre il gibbo a dx…Cosa ne pensa??si può peggiorare in un anno facendo la fisioterapia?? Grazie per la sua attenzione.

Commento di Martina Poggio
Il 11/01/2023 alle 09:05

Buongiorno,
per definire se c’è stato un peggioramento occorre fare una visita specialistica che consideri sia la radiografia che la clinica.
La radiografia deve essere di tutta la colonna, fatta in piedi in posizione indifferente. Generalmente il tecnico radiologo controlla che venga eseguita al meglio e lo specialista, visitando la ragazza, si accorge se è stata assunta una posizione diversa da quella abituale (cosa che succede estremamente di rado).
Consideri che la misurazione delle radiografie ha un errore di misura di 5 gradi, cioè variazioni in quel range non sono considerabili come miglioramenti o peggioramenti. Ad esempio sua figlia, prima radiografia 16 gradi per peggiorare deve superare i 21 gradi e per migliorare scendere sotto gli 11 gradi. Diversamente la situazione è stabile.
I gradi della curva sono uno degli elementi da considerare, ma non sono tutto.
Occorre valutare anche la crescita residua, perché è correlata a quanto può ancora essere aggressiva la scoliosi e quindi peggiorare. L’obiettivo ottimale sarebbe arrivare a fine crescita con una curva quanto più possibile sotto i 30 gradi perché è una schiena funzionale con un ridotto rischio di peggioramento, di dolore e di disabilità nella vita adulta.
Inoltre il gibbo significa solamente la presenza della scoliosi perché è causato dalla rotazione delle vertebre dovuta dalla curvatura.
Infine la fisioterapia basata sull’autocorrezione ha dimostrato efficacia nel rallentare l’evolutività della scoliosi e nel ridurre il rischio dell’uso di un corsetto.
Si potrebbe dire che è un primo freno da poter mettere su una patologia in continua evoluzione.
Quindi il mio consiglio è di non preoccuparsi prima della visita specialistica; potrebbe esserci effettivamente stato un piccolo peggioramento, ma con un aumento della maturazione ossea e che quindi vi venga detto di proseguire con gli esercizi. Oppure che il peggioramento rientri nell’errore di misura e che la situazione sia comunque stabile. Alla peggio potrebbe esserci stata davvero una progressione e che quindi si debba passare ad “armi più pesanti”, ma prima bisogna sentire cosa dice lo specialista.
Buona fortuna.
Martina Poggio

Commento di Loretta
Il 14/03/2023 alle 02:54

Buongiorno . Mio figlio di 13 anni indossa un corsetto sforzesco da pochi giorni. Stiamo trovando difficoltà ,anche a distanza di ore dai pasti ,perché gli viene mal di pancia ( pur non mangiando abbondantemente) . Stanotte dopo 4 notti che dormiva e teneva corsetto correttamente , siamo stati costretti levarlo per qlc ora perché dolore impossibile . A qlc è’ capitato ?

Commento di Martina Poggio
Il 14/03/2023 alle 16:42

Buongiorno Loretta,
È normale avere delle difficoltà iniziali perché il corpo si deve abituare. È già stato molto bravo a dormire da subito con il corsetto: non mollate! Vedrete che le prossime notti andrà meglio. Quando suo figlio è in difficoltà può slacciarlo leggermente in modo tale da dare un po’ di sollievo e poi lo stringe nuovamente. Questo permette di abituarsi prima e meglio, rispetto al rimuoverlo completamente.
È un ragionamento valido anche dopo i pasti perché la pancia un po’ si gonfia e sente subito fastidio e senso di sazietà. Provate ad allentarlo nella mezz’ora dopo il pasto, vedrete che farà meno fatica nella digestione. Pian pianino tutti questi accorgimenti non saranno più necessari!
Provate a parlarne anche con il fisioterapista che vi segue per gli esercizi specifici; non ha solo sono il compito di aiutarvi a stabilizzare la correzione quando non indossa il corsetto, ma è un punto di riferimento durante tutta la terapia e vi può aiutare a superare soprattutto le difficoltà iniziali.
In bocca al lupo
Martina Poggio

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