Parole che confortano
Caro Riccardo,
Sentire la tua storia, per fortuna non comune, fatta di sacrifici, fatiche e sofferenza, rattrista, e ci ricorda ancora una volta come la vita possa portarci a prove davvero impegnative.
Immaginiamo che tu sia stato curato adeguatamente, e che abbia avuto vicino una famiglia che ti voleva/vuole bene, e che ha cercato di offrirti ciò che di meglio poteva. Ma non sempre le cose vanno come avrebbero dovuto e, nonostante 10 lunghissimi anni di corsetto, che ti ha accompagnato a partire dall’infanzia dei tuoi cinque anni fino alla piena adolescenza, compagno fedele per 22-23 ore al giorno, ma allo stesso tempo traditore, perché non ha portato i risultati promessi, sei stato costretto all’intervento che, fortunatamente, è andato bene.
Il corsetto: non stiamo parlando di una terapia che si fa a cuor leggero, ma del bisogno di impegnarsi, lavorarci su, non mollare, combattere, ma anche essere sostenuto dai miglioramenti e dai buoni risultati, che purtroppo non ci sono stati. Ti immaginiamo, caro Riccardo, mentre ti impegni nell’usare il corsetto ma allo stesso tempo scivoli verso un malaugurato, maledetto peggioramento, che non ripaga in alcun modo i tuoi sforzi e ti lascia deluso, battuto dalla malattia.
La storia non finisce qui e continua con altri “regalini” della scoliosi: una patologia ostruttiva polmonare che limita la tua vita, compromette il tuo senso di integrità fisica e ti fa sentire, forse, da meno degli altri: meno forte, meno resistente, meno capace, meno in grado di impegnarti. Ci chiediamo quanto potrai temere che il tuo impegno, quello che hai messo a piene mani per portare il corsetto e non è bastato, possa non bastare anche per realizzare i tuoi progetti di vita. E ti devi confrontare anche con quelle imperfezioni fisiche, il gibbo, il petto leggermente incavato, che in alcuni momenti ti possono sembrare enormi, al punto da causarti difficoltà nei rapporti con gli altri.
Ma tu sei un lottatore, lo si vede quando, al termine di questa storia, chiedi con delicatezza “qualche suggerimento” per riacquistare fiducia a livello psicologico.
Siamo tutti con te, caro Riccardo, ti siamo vicini, comprendiamo le tue delusioni e le tue fatiche. Immaginiamo anche che ti siano vicini anche i tuoi parenti e i tuoi amici. Ma talvolta la vicinanza e la comprensione delle persone che ci vogliono bene non è sufficiente a sollevarci da situazioni di blocco, di tristezza e di sfiducia. E’ allora il momento di chiedere un aiuto esterno, di uno psicoterapeuta, senza vergognarsene perché abbiamo tutti il diritto a ricercare quella che chiami serenità mentale, a sfuggire la sofferenza, ad andare avanti nella nostra vita nonostante le difficoltà. Infatti, a volte l’aiuto di un professionista esperto serve per riuscire a ritrovare la forza dentro noi stessi per affrontare le situazioni.
Tanti auguri.
Dott.ssa Laura Neri – Psichiatra e psicoterapeuta, Milano
Commenti
Commento di Tiziana
Il 03/03/2018 alle 09:58 Chiedo scusa forse non era nella parte giusta della rubrica la mia domanda, spero possiate comunque aiutarmi grazie |
Commento di chiara
Il 22/01/2019 alle 18:32 Ciao Roberta, |
Commento di Roberta
Il 28/01/2019 alle 19:19 Ciao Natalie. |
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Il 23/02/2018 alle 13:40
Ciao a tutti, mi chiamo Federica, ho 11 anni quasi 12 fra un mese più o meno, porto un corsetto sforzesco che devo portare 22/24 ore, non è facile per niente direi però cerco di andare avanti, la mia scoliosi è di 40 gradi, un anno prima di mettere il busto, ho fatto palestra correttiva ( durante la palestra correttiva era di 20 gradi, e l’ortopedico diceva che ero troppo piccola per poter mettere un corsetto) , sotto consiglio di un ortopedico, ma questa cosa mi ha fatto diventare i muscoli molto più duri e di conseguenza la situazione è peggiorata, ho come una doppio s, a giugno fa 1 anno che porto questo corsetto, tra qualche mese è estate, se devo essere sincera penso che questa estate sarà più facile da affrontare, perché ho già avuto un esperienza estiva, quindi diciamo che so come affrontarla meglio, però comunque sarà difficile, la parte iniziale è stata la più complicata, all’inizio pensavo di non farcela, ho iniziato facendo 1-2-3-4-5-6 ore ecc ecc…. fino ad arrivare a 22 ore all’incirca, i dottori dicono che anzi sono un ragazza molto matura, e responsabile ed altre cose, comunque ho cercato e sto cercando di reagire, ad esempio l’estate in cui ho messo il corsetto, ero un po’ più triste, perché tutti potevano fare quello che volevamo anche solo Semplicemente andare alla toilette, anche questo per me è complicato, ho bisogno di aiuto anche per quello, perché il corsetto arriva anche fino a metà glutei, comunque cerco di reagire, ringrazio che ha letto tutto quello che ho scritto, per me è stato come uno sfogo, che spesso faccio solo dentro di me con me stessa e anche con la mia famiglia, comunque ciao