Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
Cerca nel blog

La terapia che inizia quando la terapia finisce: la prevenzione, il modo migliore per gestire la scoliosi in età adulta

26 gennaio, 2017 (13:26) Di: Alessandra Negrini

Sembra incredibile, e i primi a esserne sorpresi sono proprio i ragazzi, ma quel momento di grande gioia e liberazione, spesso atteso da anni, in cui la terapia della scoliosi termina e si abbandonano definitivamente corsetto ed esercizi, porta con sé un po’ di ansia e preoccupazione: una sensazione di abbandono perché si prende distanza da quegli ingranaggi che avevano guidato e protetto fino ad allora.

Al momento della dimissione il medico fa due raccomandazioni: attività fisica regolare e visite mediche di controllo con cadenze definite in base all’entità della scoliosi. In effetti, la presenza della scoliosi in età adulta non impedisce di condurre una vita normale. Questo non significa però dimenticare di avere una patologia.

  1. Attività fisica regolare: è consentito qualunque sport a livello amatoriale praticato con regolarità, mentre è bene che sia il medico specialista ad accordare il permesso per l’attività.
    In età adulta, se la scoliosi supera i 30° è possibile che possa gradualmente peggiorare a causa di un “collasso”, cioè un cedimento in direzione delle curve, determinandone nel lungo termine un aggravamento. Lo sport, consentendo di mantenere un migliore tono muscolare, è il primo freno a questo collasso.
  2. Visite mediche di controllo: anche se è forte la tentazione di non pensarci più, ogni tanto bisogna “guardare dentro” per un semplice motivo: possibili peggioramenti, tanto più probabili quanti più sono i gradi di scoliosi, non possono essere recuperati, possono solo essere prevenuti. In particolare, dagli studi più recenti, ciò che pare nuocere di più agli adulti con scoliosi è la tendenza negli anni a “cadere in avanti”.
    Anche questa tendenza deve essere contrastata per tempo, semplicemente monitorando che non succeda, o dando consigli per la gestione della quotidianità ed esercizi specifici se inizia a presentarsi. Una volta che la scoliosi si è aggravata in modo significativo o che il tronco si è sbilanciato molto in avanti, il recupero diventa difficile. Di solito il campanello di allarme sono i dolori, o la difficoltà a stare a lungo in piedi o camminare, ma quando questo campanello suona potrebbe essere tardi.

Non voglio assolutamente fare del terrorismo! Spesso diciamo ai nostri ragazzi che per vincere il nemico bisogna guardarlo in faccia e non lasciarcelo alle spalle.
La scoliosi in età adulta può rimanere perfettamente stabile e non provocare nessun problema: a ogni visita di controllo (se la scoliosi è importante, l’ideale è ogni 1-2 anni) e a ogni radiografia (ogni 4-5 anni) si avrà l’impressione di aver fatto qualcosa di inutile, sentendosi dire: “Va tutto bene, ci rivediamo tra un paio d’anni”. Quello che cambia è la consapevolezza che si sta monitorando la malattia, attuando quella che è la prima e più efficace forma di terapia: la prevenzione.

Se alla visita di controllo o alla nuova radiografia ci si rende conto che la scoliosi ha iniziato a peggiorare, lo sport da solo potrebbe non essere sufficiente a frenare questo processo.
Per stabilizzare la colonna e cercare di evitare la chirurgia sono utili esercizi fisioterapici specifici per la scoliosi: un fisioterapista, esperto in questo campo, può insegnarli così che il paziente li esegua con regolarità. Affinché questi esercizi siano realmente efficaci dovranno comprendere un movimento complesso di correzione della curva: bisogna abituarsi a ripetere questo movimento anche nella vita quotidiana, fino a riuscire a mantenerlo in modo spontaneo.

Infine, qualcuno potrebbe chiedersi: la scoliosi predispone ad avere mal di schiena? No, chi ha la scoliosi non è più predisposto di chi ha la schiena allineata ad avere mal di schiena, solo se i dolori compaiono risulta più difficile ridurli.

 

 

Scrivi un commento