Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
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Buona estate: la testimonianza di Enza

8 luglio, 2019 (14:27) Di: Enza

Enza è stata una nostra paziente. E sulla pagina Facebook Vite Corsettate ha condiviso la sua testimonianza di ex corsettata con parole piene di coraggio, nonostante la sua timidezza, perché è bello raccontarsi e ringraziare.
Le abbiamo chiesto la possibilità di riportare la sua esperienza sulle pagine del blog.
Grazie!
Buona estate e buona vita!

 

Ciao a tutti e tutte. Da circa un anno non sono più una corsettata ma ne ho passati 9 nella gabbia che non è tanto una prigione ma preparazione alla libertà. La mia scoliosi è stata da subito molto grave e si è manifestata improvvisamente a 12 anni, ma non ho mai accettato, per paura, l’idea dell’intervento. Dopo anni in cui, nonostante corsetti e gessi, ho continuato a sentirmi dire da diversi medici che l’unica strada percorribile era quella chirurgica, ho incontrato ISICO sulla mia strada per una serie di fortunati eventi.
Non mi è mai stato detto niente di diverso da ciò che non sapessi già: la mia scoliosi era grave e da operare. Solo che c’era la possibilità di tentare qualcosa di nuovo per me. Inizialmente non è stato bello perché quando ti rassegni, ti arrendi a ciò che non volevi, la speranza è la cosa peggiore che ti possa capitare: richiede uno slancio di coraggio che ti faccia rimboccare le maniche e pensare “Ok, ricominciamo, ancora una volta. Ci voglio ancora provare”. Però è stato così, ho deciso di rimettermi in gioco con un nuovo corsetto e una nuova terapia che prevedeva gli esercizi giornalieri. E mentre avevo perso ogni ottimismo, per la prima volta ho visto i miei sacrifici ripagati con un miglioramento. Così, dopo anni, momenti di sconforto, estati torride, magliette di tre taglie più grandi, pruriti, irritazioni, domande fastidiose e capelli lasciati lunghissimi perché coprissero il più possibile quelle sporgenze di plastica dietro le spalle, sono qui a scrivervi dalla mia stanza di fuorisede al secondo anno di università nella pausa tra un esame e l’altro.
Ricordo che qualche anno fa ho pubblicato un post in cui vi pregavo di affrontare la terapia con tutta la vitalità e la forza che avevate. Oggi voglio ripetervelo a distanza di molti mesi, mentre posso guardare come un ricordo il momento in cui anch’io portavo il corsetto 23 ore al giorno. Perché per quanto sembri lontano e impossibile questo momento arriva se lo cercate con costanza e volontà, nonostante la difficoltà. Ogni volta che credete di non farcela, che volete strapparvi quel guscio di plastica che vi fa sentire così “finti” e goffi rispetto a tutti gli altri, pensate che è solo un momento. Un momento che se vissuto bene può addirittura diventare un bel pensiero, un trofeo personale al coraggio, alla perseveranza, un motivo per volervi più bene domani.
Oggi non sono guarita, la mia schiena però ha smesso di peggiorare, almeno per ora. Non lo so cosa mi riservi il futuro, però adesso, nel presente, sono felice delle battaglie vinte contro il caldo e la sensazione di inadeguatezza portata avanti fino a 19 anni suonati. E ogni segno rimasto, ogni asimmetria o difetto è comunque un trofeo della guerra che so di aver combattuto (anche con gli alleati giusti: famiglia, amici, medici, fisioterapisti).
Non uso la parola “guerra” con leggerezza perché, parliamoci chiaramente, non è facile. Non basta nemmeno pensare che c’è chi sta peggio perché quando qualcosa la senti sulla tua pelle la prendi come una battaglia personale anche se sai che se ne possono affrontare di peggiori. Però quello che vi voglio dire è armatevi di vita e combattetela a denti stretti perché arriverà il giorno in cui sarete super fieri di ciò che siete riusciti a fare.
Anche se quando ci sei dentro ti sembra la fine del mondo, il bello è che non è vero e hai molta più forza di quanto pensassi. Non vi scoraggiate, continuate a pedalare e rendete il viaggio indimenticabile perché poi arriva la discesa e vi giuro che è bellissima.
Vi abbraccio forte, tantissimi grazie a Isico e buona estate!
Enza

 

Commenti

Commento di gabriele
Il 04/08/2019 alle 09:20

buon giorno Enza e buongiorno a tutti, o letto il tuo msg e non nego un pò di commozione. Sono il papà di una bambina di 12 anni e circa un sei mesi fa abbiamo scoperta che nostra figlia aveva un importante scoliosi, dopo tante peripezie e santoni improvvisati che ci proponevano le peggiori soluzioni, abbiamo scoperto questo centro. Abbiamo fatto la nostra prima visita qualche giorno fa, francamente sono rimasto molto soddisfatto, le prospettive non sono quelle delle migliori, faremmo un percorso con il corsetto e il collarino da tenere solo in casa sperando che la situazione si blocchi altrimenti la soluzione sarebbe l’intervento. leggendo la tua storia ci fa ben sperare, me lo auguro. Ti auguro tutto il bene che desideri credo che, dopo tutto quello che hai dovuto sopportare, te lo meriti.

Commento di Carola
Il 17/10/2019 alle 23:01

Ho 17 anni e mi sento come se tutti i problemi li avessi solo io, anche se in realtà non è così e purtroppo c’è di peggio. Si tratta solo del mio corsetto. Purtroppo quest’estate ho scoperto di avere la scoliosi e facendo la radiografia mi hanno detto di essere al limite ma di essere ancora in tempo per bloccarla e non farla peggiorare. Credo il problema sia il mio non accettarmi e la mia paura ad essere giudicata, temo che la gente si possa accorgere del corsetto. Per questo motivo, nonostante il dottore mi ha prescritto di portarlo 22 ore su 24, io lo porto solo quando sto a casa, quando non esco e quando non vado a scuola. Ma ho troppi impegni e a malapena riesco a tenerlo 12 ore di settimana e 15 nel weekend e queste ore non sono neanche continue. La cosa che odio di più è che ogni volta devo rinunciare alle uscite con i miei amici perché ho altri impegni e non posso stare troppo fuori casa senza corsetto. A questo si aggiunge il fastidio che mi provoca, quando non riesco a sedermi, il formicolio alle mani, il rossore sulla pelle. I miei genitori mi stanno vicina in tutto e per tutto e provano a farmi cambiare idea e a convincermi che se riesco a portarlo tutte le 22 ore è solo di guadagnato. Ma io non riesco a convincermi e purtroppo me ne pento di avere questo carattere. Non so cosa fare e spero che ci sia qualcosa che riesca a convincermi a portarlo.

Commento di Sara Rossi Raccagni
Il 04/11/2019 alle 09:53

Ciao Carola,
innanzitutto voglio dirti che non sei sola, che come te tanti altri ragazzi hanno provato e stanno provando in questo momento le tue stesse paure e insicurezze.
La scoperta della scoliosi arriva spesso come un fulmine a ciel sereno e pur sapendo, come tu stessa hai scritto, che c’è di peggio, in quel momento sentiamo caderci il mondo addosso.
È normale ed è giusto sentirsi così, ma non possiamo permetterci di fermarci qui. Non puoi permettere che le tue paure e insicurezze ti impediscano di fare le cose che più ti piacciono, come uscire con i tuoi amici. Già da sola stai iniziando a capire che il problema sono proprio i limiti che ti stai mettendo da sola, non il corsetto.
Cerca di vedere il corsetto come un aiuto, non solo per la tua scoliosi e quindi per la tua salute, ma anche per imparare ad affrontare e a vincere le difficoltà che ora e in futuro, inevitabilmente, ci saranno. Cerca di vederlo come un amico, sicuramente scomodo e ingombrante, ma che può aiutarti ed insegnarti molto, come ad esempio che tu rimani sempre tu, anche con addosso un gesso, un apparecchio o un corsetto. Non è certamente il corsetto che definisce chi sei! Chi ti vuole bene continuerà a farlo anche quando saprà che porti il corsetto, e chi si allontanerà da te sarà perchè non era davvero tuo amico. Non c’è davvero nulla di cui vergognarsi con gli altri, ma al contrario c’è molto di cui essere fiera! Ti stai prendendo cura di te, per avere una salute ed un futuro migliori; questo comporta indossare un corsetto per qualche tempo e per gli altri questo non rappresenterà un problema se non lo sarà per te.
Certo, non tutti i giorni saranno uguali e non sarà sempre facile; ma posso assicurarti che se inizierai ad affrontare la situazione al posto di raggirarla nascondendoti, capirai che non è poi così difficile la vita con il corsetto: si può andare a scuola, uscire il pomeriggio o la sera con gli amici, fare sport, andare in gita e anche in vacanza. Cerca di non farti bloccare dalla paura di quello che potrebbe succedere, ma prova ad affrontare una situazione alla volta. Sul sito http://www.concorsetto.it puoi trovare tanti video di ragazzi che, come te, indossano il corsetto, e ne fanno davvero di ogni!
Il primo passo è quello di dirlo alle tue amiche e ai tuoi amici più vicini, vedrai che sapranno incoraggiarti, proprio come hanno fatto e continueranno a fare i tuoi genitori. A questo punto non ti resta che partire davvero con la terapia prescritta dal dottore, indossando il corsetto quando vai a scuola e quando esci, per arrivare alle 22 ore come da accordi. Portarlo meno non solo impedisce al tuo corpo di abituarsi a tenerlo su, dandoti quindi non pochi fastidi, ma soprattutto ti impedisce di raggiungere l’obiettivo per cui lo stai indossando, ovvero quello di arrestare l’evoluzione della tua scoliosi.

Quindi Carola, forza, non rimane che affrontare a testa alta tutto questo. Ti accorgerai che sarà più facile di quello che avresti mai potuto immaginare!
Ti abbraccio forte
Sara Rossi Raccagni

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