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Quando il corsetto si mette in viaggio

11 novembre, 2019 (10:23) Di: Bruno Leonelli

A tutti i ragazzi che portano il corsetto è capitato ad un certo punto della terapia di porsi le stesse domande: “Come devo comportarmi con il corsetto in vacanza/gita? Devo portarlo con me o posso lasciarlo a casa? L’ho sempre portato tanto rispettando le ore prescritte, se qualche giorno rimango senza non succede niente…”
Cominciamo col ribadire una regola da non dimenticare. È importante che la terapia in corsetto venga seguita tutto l’anno con la stessa precisione e la stessa costanza, sia che ci si trovi a casa o che si affronti un viaggio di pochi giorni o di qualche settimana.
Perché? I motivi sono diversi. il primo è che togliendo il corsetto per molte ore in più o addirittura non indossandolo per qualche giorno si rischia di perdere i risultati conquistati faticosamente i mesi prima.
Inoltre la la schiena sfrutta la pausa quotidiana per abituarsi a essere sostenuta in maniera attiva per un certo numero di ore: ritrovarsi all’improvviso da sola, per tante ore in più, potrebbe causare mal di schiena e quindi i giorni di vacanza tanto attesi non sarebbero neanche così belli.
Le domande successive solitamente sono: “Va bene, lo porto…ma dove lo metto? Se viaggio in aereo posso portarlo?”
Il modo migliore per portare con sé il corsetto è quello più facile: tenerlo addosso.
Gli aspetti positivi di tenerlo addosso sono diversi. Il primo è che vi farà risparmiare spazio e quindi non dovrete pensare in quale busta o in quale valigia dovrete cercare di metterlo. Si riduce così anche il rischio di danneggiarlo.
Inoltre portare il corsetto durante il viaggio non vi farà perdere ore di terapia, in modo che una volta arrivati a destinazione potrete togliere il corsetto ed essere più liberi di fare qualunque cosa.
Un consiglio per chi dovesse viaggiare in treno o in aereo è quello di mettersi seduti vicino al corridoio, in modo che ogni tanto si possa fare una passeggiata, sgranchire le gambe e cambiare posizione.
Rassicurati su questo, i ragazzi fanno l’ultima domanda sperando che non ci sia modo di ribattere: “E se poi suona il metal detector? Come spiego cosa indosso? Di sicuro mi faranno lasciare il corsetto a terra.”
Nessun problema, basta richiedere per tempo un certificato al medico che vi ha in cura nel quale verrà spiegata l’importanza di indossare il corsetto anche durante il viaggio. Solitamente il certificato è rilasciato in italiano e in inglese, in modo che non ci siano problemi neanche all’estero.
Buon viaggio a tutti!

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