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Sorpresa a Lione

25 settembre, 2013 (14:02) Di: Stefano Negrini

I corsetti servono! E la scelta di utilizzarli per la terapia delle curve fra i 20 e i 40 gradi Cobb è fondamentale, decisiva ed etica. Abbiamo ricevuta una nuova e importante conferma con evidenza scientifica dal team di ricercatori americani che si sono occupati di condurre uno studio coinvolgendo 25 Centri Scoliosi fra Stati Uniti e Canada.
E’ uscito infatti il lavoro americano di cui aspettavamo i risultati da molti anni, è stato presentato al 48° Congresso SRS svoltosi a Lione in Francia dal 18 al 21 settembre, l’appuntamento internazionale più importante per i chirurghi che si occupano di patologie della colonna. Io, con Fabio e Michele, ero fra gli unici italiani invitati e ho avuto la soddisfazione di sentirlo dire in aula… Sorpresa! I corsetti servono anche per alcuni tra i loro massimi detrattori!
L’occasione è stata un momento storico per chi pratica il trattamento conservativo perché è stato presentato lo studio prospettico condotto da ortopedici del’Università americana dello Iowa, noti per essere fieramente avversi al busto, che dimostra senza ombra di dubbio l’efficacia del corsetto rispetto alla pratica diffusa in America e Nord Europa del “wait and see”, a cui far seguire per le curve più gravi l’intervento chirurgico.
I ricercatori dello studio si aspettavano di dimostrare il contrario, ma i risultati sono stati così evidenti che a un certo punto la ricerca è stata interrotta perché non era più eticamente accettabile attribuire casualmente i pazienti a uno dei due gruppi (corsetto e semplice osservazione).
I dati raccolti hanno dimostrato che l’intervento chirurgico è stato evitato nel 72-75% dei casi nei pazienti trattati con corsetto, rispetto al 42-48% in quelli solo “osservati”. Inoltre si è visto che se il corsetto viene portato almeno 18 ore al giorno il risultato è positivo al 90%, se è portato da 6 a 12 ore si resta nella media dello studio (70%) sotto le 6 ore è come non portarlo.
E da noi, in Isico, i nostri pazienti con un indossamento di 22 ore al giorno superano il 97% di risultati positivi.
Good news per tutti noi: medici, fisioterapisti di Isico e soprattutto pazienti! Ora nessuno potrà dire per un po’ di anni che i corsetti non servono…
Stefano Negrini

Commenti

Commento di sara
Il 28/09/2013 alle 02:57

i corsetti servono dopo i 30 anni per evitare che il problema peggiori o raddrizzare di poco le vertebre?

Commento di Monia Lusini
Il 01/10/2013 alle 14:23

Buongiorno Sara,
la terapia in corsetto in età adulta dà risultati molto buoni a livello estetico ma non particolarmente rilevanti dal punto di vista radiografico. Ci sono persone che riescono ad ottenere dei buoni risultai con un impegno costante e gravoso (corsetto 23/24 ore) ma altri ottengono solo una correzione estetica. A meno che il paziente non sia molto motivato nel raggiungimento di un miglioramento estetico, generalmente negli adulti consigliamo una terapia basata su esercizi specifici mirati alla stabilizzazione della curva scoliotica.
Spero di essere stata di aiuto
Cordiali saluti
Monia Lusini

Commento di Antonio RUSSO
Il 03/10/2013 alle 20:43

Buongiorno, mi sono imbattuto sulle pagine web sul cosiddetto “Metodo Torrusio”, che a giudicare da quello che si legge dovrebbe dare buoni risultati. Vivo a circa 50Km da Catanzaro ed avendo una figlia di 14 anni con curva scoliosica di 18 gradi in cura da quasi 4 anni presso centri di fisioterapia senza risultati alcuni, vorrei un vostro parere su questo metodo – Grazie mille e cordiali saluti – Antonio

Commento di Monica
Il 05/10/2013 alle 22:56

Salve….22 ore sempre o a scalare?? Mia figlia 14 anni porta il busto dal febbraio 2008. 44 gradi dorsali e 28 lombari. 4 anni e mezzo di 22 ore. Poi 20 e da circa un anno 18 ore. Ora ha 8 dorsali e 6 lombari. Sotto i 18 gradi potrebbe non essere più efficace? Grazie e un caro saluto……chi tiene duro vince!!!!

Commento di Fabio Zaina
Il 11/10/2013 alle 15:18

Gent.mo Sig. Antonio,
è difficile esprimere un giudizio sul metodo suddetto. L’autore ha fatto delle presentazioni ad alcuni congressi, ma non ha mai pubblicato i dati completi. Da quello che è possibile capire, di fatto utilizza oltre alle macchine da lui studiate anche i corsetti e gli esercizi. E i risultati proposti sono quindi figli dell’associazione di più terapie e non sappiamo quanto sia dovuto al corsetto e quanto al metodo perché non risultano dati di confronto.
Per quanto riguarda il caso di sua figlia, mi chiedo cosa intende quando dice che non ha avuto risultati. Non conosco tutti i dettagli clinici di sua figlia, ma se è arrivata a 14 anni e ha effettivamente una curva sotto i 20°, probabilmente (il condizionale è d’obbligo, senza averla visitata) ha superato quasi completamente la fase di maggiore rischio e le prospettive future per lei sono buone. E ottenere questo risultato solo con gli esercizi è un ottimo risultato.
La prego di prendere le mie parole con estrema cautela, perché come detto ignoro troppi dettagli per poter esprimere un parere professionale sul caso specifico, ma devo limitarmi a proporle una prospettiva diversa dalla quale guardare la situazione.
Cordiali saluti
Fabio Zaina

Commento di Monia Lusini
Il 11/10/2013 alle 15:19

Buongiorno Signora,
in base alla nostra scuola di pensiero generalmente il corsetto va rimosso gradualmente e in anticipo rispetto ai 4 anni da lei indicati, a prescindere dal risultato radiografico ottenuto, proprio per aiutare il mantenimento anche senza corsetto di tutto ciò che si è guadagnato in anni di sacrificio sia dal punto di vista estetico che radiografico. Infatti in questa fase l’obiettivo principale non è il contenimento o la riduzione della curva, ma la sua tenuta mentre si lascia il corsetto, tenuta che si ottiene in parte togliendolo gradualmente, in parte grazie agli esercizi che accompagnano questo periodo.
Ovviamente ogni specialista ha le proprie metodiche con relative casistiche, pertanto le consiglio di chiedere direttamente al medico che vi ha in cura come intende procedere a riguardo.
Probabilmente a breve scalerete il dosaggio di ore di indossamento del corsetto e anche la qualità di vita migliorerà nettamente!
Attenetevi sempre alla prescrizione del vostro medico,
Cordiali saluti
Monia Lusini

Commento di Marika
Il 15/10/2013 alle 20:08

Salve, ho prenotato una visita per mia figlia al centro Isico di Messina. Credo che dovrà mettere il busto di gesso perchè nonostante tre anni e mezzo di busto lyonese la sua scoliosi si è recentemente aggravata di ben 11 gradi. Ho sentito parlare del corsetto sforzesco che sostituirebbe il gesso ma vorrei sapere se in Sicilia ( Messina o Catania) realizzano questo tipo di busto o occorre recarsi in Lombardia?

Commento di Irene
Il 23/10/2013 alle 15:22

Gentili dottori di ISICO, compirò 17 anni a dicembre ed è dall’ età di 13 anni che indosso un busto lionese per una scliosi di 16° dorsale e 32° lombare che si è ridotta a luglio 2012 a 20° lombare e 16° dorsale. Col tempo le ore di busto sono andate a scalare così ,sempre da quella data, ho indossato il busto solo la notte e per niente durante l’ estate scorsa perchè oramai a crescita completata il busto dovevo toglierlo. Ora ho fatto nuovamente le radiografie e risultano 31° lombare ( che secondo la misurazione del mio medico sono 28°) e 25° dorsali ( che sempre secondo il mio medico sono 22°). Il chirurgo vertebrale che mi ha curata dice che la scoliosi è imprevedibile e che a volte fa questi scherzi, comunque non c’è da preoccuparsi perchè la colonna oramai è ben compensata e a crescita completata non c’è più alcun rischio di peggioramento. Il risultato estetico è ottimo perchè esternamente non si vede nulla ( la rotazione è solo 3 gradi). Io comunque per paura di un ulteriore peggioramento continuo ad indossare il busto la notte. Voi cosa ne pensate ? Faccio bene ? Posso ancora sperare di ridurre ancora la mia scoliosi magari indossando il busto sforzesco o non ne vale la pena?

Commento di Sabrina Donzelli
Il 25/10/2013 alle 12:23

Cara Irene,
sai quali sono gli obiettivi primari di un trattamento per scoliosi? Il modellamento estetico del tronco, ovvero fare in modo che la scoliosi non si veda da fuori. E il miglioramento o la stabilizzazione delle curve cercando di evitare di arrivare a fine crescita oltre i 30° Cobb, perchè questa è la soglia di rischio evidenziata negli adulti con scoliosi. Sappiamo infatti che superata questa soglia c’è un rischio gradualmente crescente di dolori in età adulta correlati con la scoliosi, e di peggioramento lento e graduale delle curve.
Senza una visita non posso esprimere giudizi sulla tua specifica situazione, ma da quanto scrivi la terapia fatta mi sembra che ti abbia permesso di raggiungere gli obiettivi di cui sopra. Hai ottenuto un buon risultato estetico e hai due curve intorno ai 30°.
La scoliosi non è stata magicamente cancellata, (nessuna terapia lo fa), ma è stata contenuta e compensata e non ti darà problemi. Esclusivamente a scopo preventivo è consigliabile fare una visita da uno specialista esperto in scoliosi una volta all’anno circa.
Fissarsi troppo sui gradi precisi è sbagliato e poco realistico; in medicina tutte le misure sono imprecise e vanno interpretate come intervalli di valori all’interno dei quali si trovano i parametri di normalità. Prova a pensare agli esami del sangue, ti vengono consegnati gli esiti sempre accompagnati dai range di normalità. Per i gradi Cobb è la stessa cosa, esistono un sacco di elementi che possono indurre l’errore di misura, come la posizione che tu hai assunto nel momento in cui è stata fatta la radiografia, l’ingrandimento delle immagini, le modalità con cui è stata misurata la lastra ( al computer con un software automatizzato, o al pc con un goniometro elettronico, su lastra grande o piccola, con la matita e con possibilità di usare diversi tipi di goniometri o di strumenti di altro genere per la misura degli angoli. Esiste un margine di errore fino a 5° in questo tipo di misurazioni, ecco allora che ti spieghi le differenze che hai riscontrato.
Detto questo, dopo anni di terapia è difficile smettere di curarsi, dopo anni di lotta per ridurre la scoliosi ti sembra di poter lottare ancora per cambiare i valori di quelle curve, e non vuoi arrenderti. Stai guardando la situazione dalla prospettiva sbagliata, sei stata brava, hai lottato quando era il momento di lottare, ora non ti devi arrendere, ma devi solo renderti conto che non hai più bisogno di lottare, la situazione è sotto controllo, puoi rilassarti e buttare via il corsetto. Chiudi questo capitolo, stai per entrare nella vita adulta, sarai forte e potrai affrontare qualsiasi problema con la stessa energia, ma la scoliosi non sarà più un tuo problema.
Ti faccio tanti auguri
Sabrina Donzelli

Commento di Irene
Il 25/10/2013 alle 19:29

Grazie dottoressa Donzelli, il suo commento mi ha confortata molto e mi ha chiarito le idee.

Commento di FABIO
Il 13/11/2016 alle 16:51

gent.mo Dott. Zaina, anch’io sono interessato al “Metodo Torrusio” in quanto a mio figlio di 11 anni è stata diagnosticata una scoliosi. Per questo motivo, riallacciandomi alla sua risposta fornita al signor Russo, ho effettuato ampie ricerche sul web che mi hanno dato i seguenti risultati:
“www.studiodirieducazioneposturalealfa.it/DettEv01.aspx”
articolo di Catanzaroinforma con i dati statistici presentati a Sanremo

“www.mymeetingsrl.com/site/file/63_DEFINITIVO%20GIS%20light.pdf”
il programma del congresso di Sanremo del 2013 in cui è presente Torrusio come relatore

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjG_cvJ_aLQAhVC1hQKHZVKCv0QIAgyMAI&url=http%3A%2F%2Fwebcache.googleusercontent.com%2Fsearch%3Fq%3Dcache%3Atmt1cr4E7M8J%3Awww.omceovv.it%2Fslave%2Fnews%2FConvegni%2Fbrochure%252520tavola%252520rotonda%252520Scoliosi%25252019052007.pdf%2B%26cd%3D3%26hl%3Dit%26ct%3Dclnk%26gl%3Dit%26client%3Dfirefox-b&usg=AFQjCNGQ8ZHGKv68UG0RIuU1-So7tOg-Ng

Qua risulta che Torrusio è Membro Attivo della Societè Internationale de Recherche et d’Etude sur le Rachis

inoltre una volta contattato direttamente, lo stresso Torrusio, oltre a rassicurarmi sul fatto di disporre di dati statistici raccolti in oltre 50 anni di carriera, mi ha mandato copia della rivista scientifica European Spine Journal , del mese di maggio 2010, nella quale alla pagina 837 è presente un articolo con la descrizione del suo metodo e dei risultati conseguiti.

Alla luce di quanto sopra, potrebbe darmi un giudizio su questi dati? Non le sembrano abbastanza completi?

Commento di Fabio Zaina
Il 25/11/2016 alle 10:39

Gent.mo Sig. Mazzitelli,
dal 2013 ad oggi quello che sappiamo del metodo Torrusio non è cambiato, ovvero l’autore non ha pubblicato nulla su riviste scientifiche.
Quello citato sullo European Spine Journal è un semplice abstract congressuale, non è un articolo di ricerca completo. E in esso si sottolinea che i pazienti sono stati sottoposti anche a trattamenti in corsetto e/o con esercizi, e alcuni operati quindi non si possono trarre conclusioni. Manca inoltre un gruppo di confronto che abbia fatto solo il trattamento con corsetto e/o esercizi o chirurgico per essere certi che lo strumento utilizzato abbia fatto la differenza.
Forse vale la pena sottolineare la differenza tra un articolo e un abstract congressuale. Un articolo scientifico, pubblicato su una rivista scientifica indicizzata, è un lavoro di ricerca che prima della pubblicazione è passato per il vaglio di almeno 2 esperti nel campo dell’articolo che ne valutano il merito clinico e scientifico, ovvero le modalità con le quali la ricerca è stata condotta. Questi esperti suggeriscono agli autori modifiche e miglioramenti, chiedo informazioni sui metodi, e nel caso in cui il rigore scientifico non sia sufficiente, bocciano l’articolo. Un abstract congressuale invece è un breve riassunto di 250-500 parole che descrive i punti fondamentali di una ricerca. Proprio come accade nei trailer dei film, gli autori riportano nell’abstract i dati che reputano più interessanti. L’abstract viene valutato da 2-3 esperti, che possono solo decidere se l’argomento sia abbastanza interessante per essere presentato ad un congresso. Ma non hanno tutte le informazioni, e non c’è un lavoro di correzione e miglioramento degli articoli, e spesso capita che abstract promettenti si rivelino bassa qualità scientifica al momento della presentazione congressuale, tanto che poi più della metà non arriva alla pubblicazione.
Per quanto riguarda la Societè Internationale de Recherche et d’Etude sur le Rachis, è una Società che in passato si è occupata di ricerca nel campo della scoliosi, ma dal 2009 non ha più organizzato nessuna attività, e rimane sostanzialmente un nome legato al passato.

Spero di averle chiarito un po’ le idee.
Fabio Zaina

Commento di marchetti martamarchetti.marta@yahoo.it
Il 07/10/2017 alle 10:07

il corsetto oggi è superato dall’intervento chirurgico per una scoliosi che supera i 40 gradi?

Commento di Fabio Zaina
Il 11/10/2017 alle 13:07

Cara Marta,
Se parliamo di adolescenti, l’intervento non è una opzione migliore o più moderna del corsetto per le curve oltre i 40 gradi. Anzi se mai la direzione del oggi è proprio quella opposta e si ricorre sempre più spesso al corsetto anche in curve più gravi. Visti gli effetti collaterali e i rischi operatori e visti i miglioramenti nell’efficacia del trattamento con corsetto si sta spostando la soglia della chirurgia verso curve più severe. Oggi non c’è indicazione chirurgica in una curva di 40 gradi a meno di una progressione dimostrata e non arrestata da un corsetto ben realizzato e ben indossato (tempo pieno). I dati più recenti hanno infatti dimostrato che il corsetto può portare a miglioramento anche in curve di 60 gradi. Ovviamente quando la scoliosi è così importante è indispensabile che medico e paziente condividano la scelta della strada da percorrere.
Il discorso per gli adulti è invece un po’ diverso.
Cordiali saluti
Fabio Zaina

Commento di marchetti martamarchetti.marta@yahoo.it
Il 11/10/2017 alle 23:47

la ringrazio per sua gentile risposta purtroppo mia nipote porta il busto da tre anni e lo toglie solo per tre, quattro ore al giorno, non è migliorata. mio figlio vorrebbe portarla a Lione io sono molto preoccupata

Commento di Fabio Zaina
Il 17/10/2017 alle 12:54

Cara signora Marchetti,
Comprendo la vostra preoccupazione. Tuttavia, pur non conoscendo tutti i dettagli della situazione mi preme ricordarvi che, vista la drammatica aggressività della scoliosi, stabilizzare una curva di 40 gradi è un buon risultato, per nulla scontato. È giusto cercare sempre di migliorare, questo non è sempre possibile.
Per quanto riguarda Lione, sicuramente negli anni 80-90 era un centro di riferimento mondiale. Le cose però nel tempo sono cambiate, al punto che oggi a Lione usano dei corsetti che sono derivati da quelli italiani.
In bocca al lupo
Fabio Zaina

Commento di marchetti martamarchetti.marta@yahoo.it
Il 29/10/2017 alle 15:07

La ringrazio molto, ma è difficile prendere una decisione se non c’è alcun tipo di garanzia di miglioramento e con rischio di peggioramento. grazie . cordiali saluti M. Marchetti

Commento di Stefano Negrini
Il 07/11/2017 alle 13:29

Gentile sig.ra Marchetti,
la sua risposta al commento del Dott. Zaina mi ha colpito, perché può sottintendere una grossa conoscenza in materia o una certa disinformazione che purtroppo è abbastanza diffusa. Quindi preferisco precisare:

  • il trattamento con corsetto se ben effettuato e proposto da mani molto esperte dà garanzie di risultato positivo (quanto meno stabilizzazione della scoliosi, nella maggior parte dei casi miglioramento) con esclusione del solo periodo dell’inizio della spinta puberale (Risser 0 e primi segni di pubertà): in questo periodo a volte è solo in grado di frenare una evoluzione che altrimenti sarebbe stata drammatica. Ovviamente queste garanzie non sono assolute e complete, perchè questo in medicina non si può mai dire; quando diciamo dà garanzie ci riferiamo alla stragrande maggioranza dei pazienti. Questi dati noi li abbiamo e sono stati anche pubblicati – ma non siamo gli unici, ovviamente.
  • l’intervento chirurgico, anche qui in mani esperte che consentano di minimizzare i rischi e di aumentare le probabilità di buon risultato, garantisce un miglioramento della curva ma provoca un danno definitivo ed irreparabile della sua funzionalità, perchè è una fusione della colonna vertebrale che perde completamente la mobilità nel tratto operato. Inoltre si deve sempre ricordare che l’intervento non è scevro di rischi (link al blog dove se ne parla): dopo i gravi traumi della strada, è infatti l’intervento più pesante in chirurgia ortopedica e proprio per questo viene effettuato da poche equipe totalmente dedicate.
  • Per questo tutta la comunità internazionale (con le dovute eccezioni – si trova sempre chi è molto aggressivo, così come si trova chi non lo è) non si parla di chirurgia prima dei 45-50°, e non a 40° (ovviamente con le dovute, ma rare, eccezioni che sempre ci sono in medicina: non sappiamo se questo sia il suo caso). Queste sono le indicazioni perchè, se anche il corsetto non offre garanzie come dice lei, è comunque la cura più indicata perchè non provoca un danno permanente della funzione della struttura; ed inoltre gli elevati rischi dell’intervento non si giustificano a fronte del beneficio che offre.
    Cordiali saluti e tanti auguri per un successo terapeutico
    Stefano Negrini

    Commento di Simonetta
    Il 08/11/2017 alle 09:15

    Buongiorno
    mia figlia di 13 anni ha appena iniziato a mettere il corsetto cheneau e dovrà portarlo per 20 ore al giorno. Volevo sapere con quale gradualità è consigliabile iniziare (il nostro medico non ci ha dato delle indicazioni specifiche se non una tempistica di due settimane per arrivare a regime) e se avete consigli per la notte (mia figlia ha provato subito la prima notte ma le mancava il respiro e le bruciava molto nel lato della spinta così, essendo proprio ai primi giorni e per abituarsi un po’, lo sta mettendo solo di giorno, aumentando ogni volta un po’, e con l’intenzione, a breve, di iniziare anche la notte).
    Grazie mille per i consigli

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