Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
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Due storie

12 maggio, 2006 (19:15) Di: Stefano Negrini

  • I bite e gli apparecchi dentali non curano la scoliosi.
  • I plantari non curano la scoliosi.
  • I massaggi non curano la scoliosi.
  • Le manipolazioni non curano la scoliosi.

E’ ora di dirlo forte e chiaro. Scusatemi, ma non ne posso più di vedere i disastri causati da questi pseudo-maghi e/o veri furfanti che si aggirano per la giungla del trattamento della scoliosi. Basta!

Visto che non posso parlarvi di miei pazienti veri, perché potrebbero riconoscersi, vi parlo di due pazienti inventati mettendo insieme pezzi di storie vere raccolte negli anni. Molti si riconosceranno, perché purtroppo queste storie sono tutte uguali, ma sappiate tutti che non è possibile…

Prima storia. Adele, 15 anni, viene in prima visita con una grave scoliosi, ormai chirurgica (ossia da operare). Racconta che dalla sua natia Sicilia si recava ogni 3 mesi da poco meno di 3 anni a Napoli, dove una famosa dottoressa (purtroppo proprio laureata in Medicina e Chirurgia) la trattava con i plantari per la sua scoliosi. Questa dottoressa ogni volta la visitava, le faceva un esame molto accurato con il computer per i piedi e per la schiena, e li rifaceva nuovi in base a questi risultati. Era molto affabile, professionale. Le faceva fare una volta ogni tanto le radiografie, ma la curva secondo la dottoressa restava stabile. Ho messo le due radiografie una di fianco all’altra, e ad occhio nudo si vedeva l’enorme differenza: la vedeva anche la ragazza, anche i suoi genitori. Le due radiografie non erano misurate: una volta fatto, la prima era di circa 20°, la seconda superava i 60° ! Adele ed i suoi genitori, dopo un lungo penare ed alcuni altri consulti, hanno deciso di non operarsi, e di provare il trattamento conservativo. Hanno iniziato un faticosissimo trattamento a tempo pieno per 1 anno con un corsetto, che è stato tolto lentamente in altri 4 anni, ben oltre la fine della crescita. Ma la storia ha avuto per loro un lieto fine: hanno concluso intorno ai 45°, con un’ottima estetica (a prova di bikini: nessuno si accorge della scoliosi di Alice), e discrete garanzie di tenuta della schiena anche in età adulta. Alice è maturata con il trattamento, ha scoperto che cosa vuol dire far fatica per ottenere dei risultati, e sta facendo l’università con profitto. E’ chiaro, viene ancora seguita oggi saltuariamente, ma non sa più che cosa sia la sua schiena. Per fortuna.

Seconda storia. Giovanni, 14 anni, viene in prima visita con una gravissima scoliosi di 78°. I genitori, sconvolti, non sanno più che cosa fare. Avevano scoperto la scoliosi due anni prima. Avevano fatto una visita presso un luminare di grandissime capacità cliniche, ma con difficoltà di rapporto umano. Non li aveva per nulla soddisfatti, e la proposta di un Milwaukee (il corsetto con il collare) li aveva spaventati, ed erano scappati. Nella loro Brianza c’è un “mago della schiena” che, di fronte ai 25° di curva del ragazzo in quel momento, aveva spiegato loro che avrebbe risolto tutto con un bite e dei plantari. Si sono fidati. Questo signore parlava bene e li trattava bene. Ma visite mediche, o radiografie, non ne avevano più fatte. Ed oggi la sorpresa: 50° di peggioramento in due anni. Abbiamo parlato per oltre un’ora, ed alla fine sono andati su mia indicazione a fare una visita da un chirurgo. Giovanni ed i suoi genitori hanno deciso per l’intervento. Tutto è andato bene. Anche loro oggi sono contenti.

Due storie a lieto fine ? Non lo so. Oggi abbiamo due ragazzi tranquilli e due famiglie felici. Ma anche due schiene comunque rovinate, perché la scoliosi poteva essere fermata molto prima, ma chi li ha mal-trattati ha fatto quel che ha fatto. Sono i tempi di Vanna Marchi anche in sanità, come vedete dal nord al sud. Per favore, stateci attenti e cercate di verificare anche le conoscenze scientifiche e non solo le qualità umane di chi vi sta di fronte.

Commenti

Commento di cosimo crucinio
Il 13/05/2006 alle 20:35

manca qualcosa ai “non cura”; manca il NUOTO. IL NUOTO NON CURA LA SCOLIOSI. Vogliamo dire anche questo forte e chiaro? In venticinque anni di professione troppe volte sono incappato in affermazioni mediche circa le capacità curative del nuoto e troppo spesso ho dovuto fare una grande fatica per dimostrare ai genitori dei miei pazienti quale inganno si nasconde dietro tali affermazioni. Ancora oggi molti ortopedici anche giovani insistono su questo principio. Facciamo quadrato anche su questo forse prima di andare in pensione avrò la fortuna di vedere realizzato il sogno del “mito sfatato”.

Commento di Sonja
Il 18/05/2006 alle 23:33

Più che un commento, vorrei anch’io raccontare la mia storia con una scoliosi progressiva. 1974 i miei si accorgono di una spalla più fuori, mentre mi stavo lavando i denti riversa giù al lavandino. Scioccati, presero subito app.con un medico della mutua che appena mi vide disse : io non ci metto le mani! Avevo qualcosa di spaventoso, dissi fra me! I miei genitori presero app. con il prof. —- a Pisa e appena mi vide disse che ero subito da operare. Io avevo quasi 12anni, mia madre sconvolta; mi portarono a Firenze dal prof. —-, anche lui era d’accordo per l’intervento immediato. Mi portarono a Bologna dal prof. —- e anche il suo parere era uguale! Ritornammo da —- , mia madre disse disperata se prima di operare si poteva intervenire con un busto, e così fu. Mi sono portata un anno di busto di gesso, praticamente mi torturavano (quelli che lo hanno provato sanno cosa voglio dire). Dopodichè ,arrivati a settembre, diagnosi finale. Finchè avevo il busto la mia colonna era bella dritta, quando me lo tolsero, la mia colonna era ritornata come prima. Così il 18-9-1975, mi operarono. 7 ore d’intervento con il rischio che qualcosa andasse storto, rimanevo paralizzata; mi sono fatta 5 lunghi mesi di letto con il busto, dopo un anno finalmente ero uscita da questo dramma. Potete immaginare com’è stata la mia fase adolescenziale. Non potevo montare sulle giostre del Luna Park, non potevo andare a cavallo,non dovevo fare sforzi, non potevo portare pesi, prima dei 2 anni dall’intervento non dovevo avere rapporti sessuali e prima di 5 anni non potevo avere figli. Mi sono assecondata a queste regole e da brava ragazzina 13enne, praticamente stavo solo a guardare gli altri che si divertivano. Ho iniziato a lavorare come parrucchiera, e neanche questo avrei dovuto fare, mi sono sposata, ho avuto 2 figli, la spesa, la casa, il lavoro, la famiglia, cucinare, lavare, stirare… insomma la vita di donna normale! Dopo 20 anni incomincio ad accusare forti dolori di vita; vado a farmi tutte le analisi e feci anche delle radiografie alla colonna. Si era rotta la stecca di ferro calcificata con la colonna. Va tolta ! Il 10-3-98 vado a Firenze all’ospedale di Careggi dal dott. —- che rimuove chirurgicamente l’HARRINGTON dicendo che se c’era bisogno l’avrebbe rimessa. Siamo nel 2006, sono peggiorata di oltre 10 gradi e secondo me continuo a peggiorare, perchè vedo il mio corpo andare tutto da una parte. Mi domando dove arriverò? Non sarà il caso di riconsultare qualcuno e mettermi un busto tipo Milwaukee (non so come si scrive spero che abbiate capito!). Oggi ho 43 anni e per strada vedo le persone d’una certa età tutte piegate, con la gobba e mi dico se anch’io farò quella fine! Anche mia figlia ormai 18enne ha la scoliosi curata con piscina e corsetto, non è che sia proprio perfetta. Vi prego datemi un consiglio, dopo tanto patire, sono di nuovo punto e a capo! Un saluto da Molesti Sonja di Livorno.

PS. finalmente ho trovato qualcuno con cui posso parlare liberamente di questo problema.

Veramente Grazie!

Commento di max
Il 20/05/2006 alle 00:06

sono un fisioterapista di esperienza decennale rivolta soprattutto all’applicazione di strategie terapeutiche sulle deviazioni vertebrali. credo di conoscere la dottoressa del primo episodio citato ed ho avuto modo di apprezzare la sua gentilezza e professionalità seppure non condivido la sua idea che uno stimolo podalico, seppure forte, possa bastare a riequilibrare una colonna vertebrale disallineata. non credo, come asserisce, che un’ora di cammino al giorno con un certo tipo di plantare possa rendere superfluo l’operato di un valido terapista che sappia proporre una credibile ginnastica posturale. devo tuttavia sottolineare, come noto, che l’esame radiografico risente di troppe variabili e non sempre è strumento efficace di valutazione. La ragazza in questione che passa da 20 a 60 gradi ha fatto le radiografie entrambe alla stessa ora ed in ortostatismo? era in entrambe a digiuno? aveva mica dolori addomino-pelvici a controllo? la curva è compensata? quindi attenzione intanto alla correttezza dell’interpretazione dell’immagine RX che potrebbe mostrare al contrario un falso miglioramento. desidero inoltre concludere aggiungendo che secondo la mia esperienza un certo tipo di soletta, un bite o un apparecchio ortodontico ben confezionato, la correzione dell’occhio e dell’orecchio disfunzionale come il trattamento delle interferenze viscerali ed anche un certo tipo di massaggio forse da soli non sono sufficienti ma se opportunamente applicati vanno nella direzione giusta della cura e se non vogliamo glorificarli almeno non li criminalizziamo… una scoliosi frenata è o non è un successo terapeutico? grazie

Commento di Isico
Il 25/05/2006 alle 09:31

Un commento al post precedente nel blog da parte di Michele Romano

Commento di Stefano Negrini
Il 25/05/2006 alle 09:32

Mi spiace che a qualcuno sia parso di riconoscere la professionista protagonista della storia “ricostruita” da più storie diverse di cui parlo nel blog.
Non era mia intenzione far riconoscere proprio nessuno. Rimane il fatto che così non si fa.

Nelle Linee Guida nazionali per la scoliosi (pubblicate dalla rivista indicizzata in lingua inglese Europa Medicophysica nel numero di giugno del 2005 a pag. 183 e reperibili, tra l’altro, anche sul nostro sito) c’è scritto molto chiaramente che cosa tratta la scoliosi e che cosa no. Questo anche a proposito del nuoto …

Un conto è poter (eventualmente) essere utile, un conto è curare. Un conto è dire al paziente “Guardi, non ci sono prove scientifiche che questo possa servire, ma se vuole possiamo aggiungerlo al trattamento visto che a me sembra che possa essere utile” o dire “Questa è la sua cura”. E’ ora che la finiamo di seguire falsi maestri e rovinare la reputazione del nostro lavoro correndo dietro alle mode, a ciò che ci piace, senza uno straccio di prova scientifica. Infine, non prendiamoci in giro sulle radiografie (ne valuto almeno cinquanta ALLA SETTIMANA e so di cosa parlo) e non cerchiamo di giustificare l’ingiustificabile con i giri di parole o con la gentilezza e professionalità (?!!! evidentemente abbiamo un giudizio diverso su cosa sia professionale e cosa no…): non stavo facendo sterile polemica, ma presentavo due casi di giovani ragazzi ROVINATI nel loro futuro e quindi assolutamente DRAMMATICI. Purtroppo la scoliosi è così: non possiamo uccidere con le nostre teorie il futuro di ragazzi innocenti! Guardate queste due foto (anche qui prese dall’archivio per costituire il puzzle delle storie) e pensate se fosse vostro figlio (la schiena vista così dovrebbe essere diritta) … e poi arrabbiatevi con me!

Commento di negrini antonio
Il 27/05/2006 alle 13:14

La lettura di un commento inviato da un collega al blog mi stimola a fare una precisazione di fondo: è verissimo che il nuoto non cura la scoliosi ma non è vero che il nuoto sia sempre dannoso alla scoliosi! E’ quindi un errore esaltarlo per qualità terapeutiche che non possiede, ma altrettanto criminalizzarlo per danni che non provoca.
Grazie agli studi di Geyer e Vercauteren oggi sappiamo che il nuoto non è una terapia della scoliosi, ma solo una forma di attività fisica che, come tutte le altre, ha indicazioni e controindicazioni. L’importante è utilizzarlo come strumento utile in rapporto alle esigenze del paziente.
Il nuoto è indicato nella fase di preparazione al corsetto e nella scoliosi in corsetto, perchè mobilizza la colonna e, di conseguenza, permette al corsetto di realizzare una migliore correzione della deformità; inoltre stimola e sviluppa la funzione cardiorespiratoria, ridotta dall’azione costrittiva del busto sul torace.
Il nuoto invece non è indicato nelle scoliosi evolutive in trattamento libero (senza corsetto) per i seguenti motivi:
– sviluppa un’azione autodeformante oltre la soglia dei 10 mm di gibbo;
– mobilizza e, in alcuni stili, rana e delfino, porta la colonna in estensione, cioè nel senso che evolve la deformità scoliotica sul piano sagittale;
– non sviluppa le funzioni neuromotorie e muscolari antigravitarie, perchè si pratica in ambiente al di fuori della forza di gravità.
E per concludere ritengo importante citare il pensiero di Stagnara, uno dei grandi maestri della scoliosi: tutte le attività motorie (nuoto compreso!), se vengono praticate in forma ricreativa due-tre volte alla settimana, non danneggiano la scoliosi e sono utili per il paziente scoliotico.

Commento di cosimo crucinio
Il 27/05/2006 alle 19:48

tanto per dovere di chiarezza preciso, se mai ce ne fosse bisogno, che non ho fatto alcun tentativo di criminalizzare il NUOTO. Si da il caso che lavori anche in piscina quindi…. ho fatto mie tutte le affermazioni del collega Negrini già da lungo tempo. Non intendo polemizzare con professionisti che stimo e mi piacerebbe che la discussione si possa sviluppare con assoluta serenità. Il racconto di esperienze “serie” in questo campo non può che facilitare l’avvicinamento alla comprensione di questo fenomeno e, se possibile, aiutare chi è nel bisogno.

Commento di Claudio
Il 11/06/2006 alle 08:59

Vorrei sapere se qualcuno ha esperienze con il Rolfing (consultare eventualmente il relativo sito http://www.rolfing-italia.it) per quanto attiene a terapie riabilitative e cura della scoliosi in età infantile-adolescenziale.
I principi alla base del rolfing sono molto convincenti seppur non tradizionali (olistici) e alcuni “Rolfer” vantano risultati davvero entusiasmanti nel trattamento della patologia.
Mi interesserebbe sapere se qualcuno ha avuto esperienze in merito e l’eventuale esito o, comunque, un parere tecnico scientifico.
Grazie Mille!
Claudio – Roma

Commento di Michele Romano
Il 12/06/2006 alle 12:18

Non sono in grado di testimoniare riguardo a esperienze dirette sul Rolfing come metodo di trattamento della scoliosi; posso solo dare qualche indicazione rispetto alla scientificità dell’approccio. Intanto il metodo parte dall’assunto che la scoliosi sia originata da una retrazione fasciale che impedisce lo sviluppo simmetrico della colonna, costringendola a una deviazione forzata. E’ noioso dire sempre le stesse cose, però sono costretto a farlo ancora una volta: oggi la comunità scientifica che si occupa di deviazioni della colonna non è ancora in grado di indicare la causa della scoliosi. Sono d’accordo che debbano essere avanzate delle ipotesi, altrimenti la conoscenza non progredisce, però trovo sgradevolmente poco etico dare informazioni sbagliate a un genitore spaventato che si trova improvvisamente a dover affrontare la tegola imprevista della scoliosi del figlio.

Perchè dico “sbagliate” anche se sappiamo ancora poco sull’origine della patologia?
Se ci fermiamo a chiedere l’indicazione per una strada e il nostro interlocutore ci indirizza volutamente nella direzione opposta possiamo pensare che si trattava di un farabutto.
Ma se invece il nostro passante non conosce assolutamente la pianta della città però ci indica con disinvolta e assoluta certezza una direzione precisa possiamo avere di lui un’opinione migliore?
Per la scoliosi siamo in questa situazione. La pianta è ancora oscura. Se ne conoscono dei dettagli, si possono fare ipotesi, ma niente di più.
Tornando all’esempio precedente possiamo dire che alla domanda di informazione sarebbe bello e onesto rispondere: “sono spiacente di non poter essere più preciso perchè la strada che cerca non è indicata da nessuna mappa conosciuta, però sarei felice di accompagnarla di persona perchè non si perda completamente. Cercheremo di non fidarci solo del sentito dire ma di prendere le direzioni che altri hanno già sperimentato e che hanno lasciato una testimonianza scritta; comunque mi dia la mano che in qualche modo ci arriviamo.”
Il problema è che non tutti hanno la decenza dell’umiltà.
Finiamola con la sicumera. Finiamola con le idee spacciate per prove. Smettiamo di considerare i libri per documenti scientifici. Basta prendere in giro. Tutti i metodi di trattamento vantano successi eclatanti ma allo stesso tempo non ne conosco NESSUNO che li abbia comprovati con delle sperimentazioni serie. E il Rolfing non fa differenza.
Lo dico sempre, e scusate ormai la ripetizione senile: quando vogliamo avere le idee più chiare su un suggerimento che ci è stato dato ma di cui non siamo certi CONSULTIAMO le linee guida e leggiamo con i nostri occhi quello che di reale il mondo scientifico sa su questo argomento.
Letto così questo sfogo potrebbe sembrare tetro e pessimistico. In realtà la scoliosi può essere trattata con efficacia. E’ solo necessario affidarsi a persone competenti e poco avvezzi a farsi incantare dalle sirene.
Comunque non disperiamo. Qualcosa si muove con serietà e rigore anche in questo campo.
Michele Romano

Commento di Claudio
Il 03/07/2006 alle 22:26

Gent.mo dott. Michele Romano,
la ringrazio per quanto scritto in merito al Rolfing.

Il Suo commento l’ho apprezzato particolarmente anche se tengo a sottolineare che la mia domanda aveva uno scopo conoscitivo e non di esaltazione del metodo.

Mi scusi se mi permetto di sottolinearlo ma il Suo tono, a tratti, sembra leggermente irritato.

Purtroppo, glielo confesso, un sentimento di rabbia e di irritazione lo sto provando soprattutto io, che, in qualità di genitore, mi sento purtroppo rispondere in maniera spesso diametralmente opposta da diversi specialisti. E’ normale, lo so…

In merito alla scoliosi, è vero: le cause forse non si conoscono del tutto, questo sono riuscito a capirlo perfino io; però spesso leggo una certa ostinazione nei medici nel non voler andare oltre le loro ormai radicate convinzioni e nel non voler assolutamente neanche provare a prendere in considerazione diversi punti di vista. Ciò per mia natura mi insospettisce, mi infastidisce…

Nel mio caso, il caso di mia figlia (deviazione dorsale dx convessa T3 – T11 di 20° con controcurva dorso – lombare T11 – L4 di 22°. Minima inclinazione pelvica sx di circa 3mm. Normale la fisiologica cifosi, lordosi lombare valutabile per circa 45°. Referto del nov 2004. Situazione attuale praticamente invariata. Età attuale 8 anni), un medico mi dice che dovrebbe portare il corsetto 20 ore al giorno mentre un altro mi dice che non ce n’è assolutamente bisogno. Intanto un anno e mezzo di corsetto (ore notturne) non ha sortito praticamente alcun effetto, se non forse quello di impedire un peggioramento (aspetto comunque fondamentale, ne sono ben conscio).

Se, come ho più volte provato a fare, cerco di evidenziare che la bambina presenta una certa asimmetria degli arti (ben 7 mm di differenza) vengo bruscamente azzittito e mi si dice che con la scoliosi non c’entra nulla.

In linea di principio scientifico capisco che non c’entri nulla e potrei anche essere d’accordo, ma innanzi tutto non tutti sono di questo parere (anche a livello internazionale) e poi, vorrei dire, anche usando un minimo di ragionevolezza si potrebbe tranquillamente arguire che una differenza nella lunghezza delle gambe potrebbe, quanto meno, essere una concausa.

Invece no.

Il medico spesso per forma mentis si barrica dietro le sue convinzioni, giuste o sbagliate che siano e non è disposto ad ascoltare. Altrettanto, in genere, è maldisposto nello spiegare a chi medico non è…

Alla fine, a fronte di quella che a mio avviso è una inaccettabile carenza a livello deontologico, il genitore, che ha ovviamente a cuore la salute del figlio, cerca di farsi una cultura in materia ed approda magari verso sistemi “non tradizionali” di medicina olistica che, non necessariamente devono essere demonizzati o visti come antitetici alla medicina tradizionale.

Con un po’ di ragionevolezza le cose possono coesistere ed integrarsi. Anzi una integrazione sarebbe a mio avviso forse auspicabile.

Nessuno credo vuole farsi incantare dalle sirene! Certamente le contraddizioni nelle quali ci si imbatte impongono un approfondimento. Se non altro per capire…fosse anche soltanto per scrupolo di coscienza. Non crede?

Non ho alcun dubbio che in questo settore come in molti altri qualcosa di serio lo si stia facendo ed è per questo che ci rivolgiamo fiduciosi a Voi!

Che altro possiamo fare!?

La ringrazio infinitamente, credo a nome di molti, per il tempo che dedica a questa rubrica.

Claudio

Roma

Commento di Francesca
Il 20/03/2007 alle 17:20

Mi chiamo Francesca ho contratto la scoliosi dorsale sinistro_convessa e dorso _lombare destro convessa a 10 anni, dalle prime visite risultava che la mia scoliosi era di 19° sono stata seguita da un medico che mi ha completamente rovinato sbagliando corsetti e addirittura il gesso! Io e mia madre siamo scappate, abbiamo girato diversi dottori tutti con la stessa frase: OPERARE! In quei tempi ero diventata 65° avevo 14 anni! Alla fine abbiamo incontrato il mio primo “”angelo””, mi ha operata usando i distrattori di Harrington dopo ho scoperto che se all’età di 9,8 o 10 anni mi avessero fatto una risonanza completa sarebbe saltato fuori il vero problema della mia scoliosi L’ARNOLD CHIARI
Ora sono stata operata anche di essa e la siringomilia è svanita.. se questa operazione veniva fatta prima della mia scoliosi ora non sarei stata operata alla schiena.. chi vuole saperne di più mi contatti frency12051@yahoo.it ORA HO 18 ANNI E STO BENISSIMO”

Commento di Stefano Negrini
Il 21/03/2007 alle 08:54

Vedi risposta in altro commento.

Commento di laura morigi
Il 24/04/2007 alle 17:42

dai commenti letti dai vari autori noto spesso pareri che non tengono conto della psigologia del paziente che porta un corsetto correttivo, la famiglia può fare molto, ma non basta, lo sport serve eccome!
Serve a sentirsi “normali”, serve a superare quella sensazione difficile da spiegare se non hai portato un corsetto in adolescenza, per anni.
la correzione meccanica deve esserci, ma è essenziale il movimento e il divertimento e …un buon fisioterapista.

Commento di una mamma
Il 26/04/2007 alle 14:17

Ho scoperto per caso il Vostro sito, cercando informazioni più dettagliate sul problema di mia figlia, cioè la scoliosi,
ma non una scoliosi come hanno tanti ragazzi di oggi, ma molto particolare. Vi vorrei raccontare la mia storia. Io sono una mamma e una moglie, quando conobbi mio marito diversi anni fa, mi disse che da adolescente fu operato alla colonna vertebrale a causa di una scoliosi, dopo lunghe prove con busti di gesso fu costretto ugualmente all’operazione. Tutto mi sarei sognato tranne il fatto che anche io come mia suocera mi trovassi poi nello stesso incubo. E sì perchè quando per caso al mare mi accorsi che la mia bambina di 10 anni aveva un fianco dritto e uno rientrato, ma non capivo il perchè, dopo un po’ la portai dal pediatra della Asl per un controllo annuale e proprio lui si accorge che c’era qualcosa di strano nella colonna vertebrale. Così le fece fare una lastra, e lì fu il dramma, che cosa dovevo fare, cercai un oropedico abbastanza bravo. Intanto il tempo passava ed era arrivata quasi a 11 anni. Vista la lastra si scopre una scoliosi di 29 gradi , assolutamente il corsetto, ma il dramma era far capire a una ragazzetta di quella età che doveva portare quel pezzo di plastica, ma nonostante tutto per un anno è stata abbastanza decisa a portarlo. Fatta la seconda lastra si scopre che la curva era diminuita a 23 gradi, però lo devi portare è molto importante sennò tutto quello che abbiamo fatto non è servito a nulla. Ma poi non è stato cosi, oggi ho la palestra… oggi abbiamo teatro… e così le ore erano diminuite e il risultato si è visto perchè è peggiorata. E così la soluzione: vogliamo mettere il busto Milwaukee, è l’unica soluzione. Ma non è possibile come si fa, il prossimo anno va alle superiori prende 3 mezzi per andare a scuola e fa un ora e un quarto di viaggio. Io non ho altro da ppoporvi, e così ci ha liquidati dicendoci: povate qualcun altro. E così abbiamo fatto. Trovato un bravo ortopedico del ———, il busto non è quello è troppo eccessivo, ci dice, proviamo con uno un po’ più semplice, però lo devi portare promesso, sì sì. E invece ogni giorno è una lotta, a scuola non se ne parla, il risultato è stato un peggioramento, si è aggravata ed è arrivata a 42 gradi. Incubo, il dottore all’ultima visita ci dice: cara mia o lo metti come si deve, o mi vedo costretto a metterti quello di gesso. Panico, come si fa, non mi dà retta come tutte le ragazze di oggi, con questa assurda moda della pancia di fuori e anche altro. Ho pianto tanto, le faccio vedere le lastre del padre, ti vuoi mettere questo pezzo di ferro dentro la schiena, vuoi stare in ospedale per tutti quei mesi, possibile che non capisci che è per il tuo bene che stiamo facendo tutto questo, vuoi diventare curva e brutta. Perchè ora quando vado in giro guardo le altre ragazze e dico: perchè proprio mia figlia? Il primo ortopedico mi disse signora è un fatto genetico, non è possibile, ma anche al fratello potrebbe accadere la stessa cosa, ma il maschio ha il 4o% delle possibilità che non gli venga, e allora dai con il nuoto, no non serve dicono, però ci provo lo stesso, non voglio avere rimorsi, perchè per i miei fligli faccio di tutto, e sono sacrifici. E in tutto questo il padre sta rivivendo il suo incubo dell’adolescenza. E mia suocera ormai anziana si raccomanda con lei, portalo. Ma lei è testarda e non si riesce a farle capire che è per lei quello che sto facendo. Ed ora non lo so cosa succederà, adesso lei ha quasi 15 anni, da 3 porta il corsetto ma non con i risultati che speravamo, e questo soltanto perchè oggi si pensa troppo all’apparenza e non si pensa che un giorno tutti dovremo diventare vecchi, se si ha la fortuna di arrivarci. E dopo esce fuori di tutto e di più, perchè quando si è giovani il corpo recepisce per tirare fuori poi in tarda età. Ragazze e ragazzi fate qualche sacrificio sarà solo per il vostro bene. UNA MAMMA PREOCCUPATA

Commento di antonio
Il 30/06/2008 alle 11:13

Salve, volevo comunicarle che anche mia cognata a lo stesso problema con la figlia che non vuole mettere il corsetto. Sto lottando con tutto me stesso x covincerla visto che io stesso ho una grave cifoscoliosi dorso lombare di 52° con dolori lancinati.
Se vuole cerco di metterla in contatto con mia cognata cosi vi raccontate le esperienze negative della vita. Dimenticavo anche la figlia ha 15 anni.

Commento di aurelia
Il 16/10/2008 alle 19:29

Io sono una ragazza di 14 anni e ho una scoliosi di 20 gradi, ed è lombare, con una leggera curva di compenso cervicale. Solo che nessun mio parente ha o ha avuto una scoliosi strutturale e mi preoccupo perchè non vorrei che la mia scoliosi derivasse da qualche altra malattia e nessuno se ne accorge. Intanto devo portare un corsetto Cheneau che arriverà tra poco, è una scelta giusta da parte della fisiatra? Poi vorrei sapere se la ginnastica correttiva può aiutare. Grazie
Aury

Commento di Stefano Negrini
Il 20/10/2008 alle 08:30

Cara Aurelia,
non e’ raro incontrare scoliosi idiopatiche senza una familiarita’ riconoscibile, quindi non e’ questo un segno negativo specifico che ti debba allarmare. Il medico che ti ha visitato e’ l’unico che puo’ esprimersi con adeguata conoscenza, anche sul corsetto.

Commento di Ilaria
Il 01/11/2008 alle 15:09

Salve a tutti,
Sono una ragazza di 15 anni già compiuti e soffro di una grave scoliosi, lombare 32° e dorsale 41°. L`ho scoperto 4 anni fa quando per 3 anni ho fatto fisioterapia. Ma già 4 anni fa era da nn prendere sotto gamba perchè ci voleva un corsetto ma nessuno (fisioterapisti medici ecc…) se ne è accorto in tempo.
Ora mi ritrovo con la mia scoliosi e girando su internet ho visto il sito dell’ISICO.
Mi sono informata e sono andata lì dalla Svizzera a farmi curare con la speranza che un giorno una volta tolto il busto che porto tutt’oggi si vedranno dei miglioramenti o almeno non peggiori.
Attualmente sto seguendo la fisioterapia di uno studio di una fisiatra e la fisioterapia dello studio ISICO mentre porto il busto sforzesco 23 ore al giorno.
La mia unica preoccupazione è se un giorno formerò una famiglia e avrò figli, se dovranno passare quello che sto passando io che non è per niente facile.
Pertanto ringrazio tanto l`equipe di fisioterapia dell`ISICO e il dott. Stefano Negrini.

Commento di silvy44
Il 07/08/2009 alle 17:03

Ciao a tutti. Io sono stata operata a Firenze dal Prof. M.——– Assistente Prof. S. Avevo 27 anni. ora ne ho 65. Ho fatto anche un successivo intevento al gibbo e alla scapola. Non ho avuto grandi miglioramenti estetici, ma perlomeno una stabilizzazione della scoliosi ad esse idiopatica che era di circa 90 gradi. Ora sento che la mia schiena sta un po’ cedendo. Ho telefonato al centro Isico di Milano, chiedendo se sia possibile effettuare una visita dal Dr. Negrini che ho avuto modo di apprezzare e che stimo. Mi è stato detto che il Dr. Negrini e gli altri specialisti visitano solo privatamente. Come mai? Credo che, essendo questa una malattia quasi sociale, si abbia diritto di essere visitati e assistiti da medici esperti anche ambulatorialmente. Scusate lo sfogo. Grazie. Silvana

Commento di alex
Il 07/08/2009 alle 20:07

Salve a tutti
Sono un ragazzo di 23 anni ho fatto la radiografia completa della colonna il risultato è questo: Quadro di scoliosi sn convessa in sede del tratto dorso lombare con piccola curva compensatoria dx convessa dorsale. Appaiono allineate le creste illiache. Non c’e’ scritto altro, devo andare da qualcuno x avere una idea della gravità, della misurazione dei gradi, anche se devo dire che i dolori e sopratutto l’estetica sono pesanti da sopportare, vorrei sapere alla mia età cosa si può fare di utile x poterla migliorare, ho sentito parlare del LESS (una specie di elettrostimolazione che stimolerebbe il tratto della curva a riaddrizzarsi) quanto c’e’ di vero in questo?

Commento di Stefano Negrini
Il 21/08/2009 alle 21:52

Gentile signora, il suo intervento è alquanto pertinente e sicuramente, per quel che mi riguarda, tocca un tasto sensibile.
Circa 6 anni fa, quando ho deciso con altri colleghi di fondare ISICO, ho fatto una scelta personale difficile, ma della quale non mi pento e che ritengo sarà nel tempo la più corretta. Quello che nessuno in Italia osa dire a livello politico, ma che noi operatori della sanità percepiamo chiaramente oramai da anni, è che la contrazione delle risorse disponibili (ossia la mancanza di denaro) va inevitabilmente ad impattare sulle prestazioni che possono essere erogate al pubblico: in pratica, non ci sono i soldi per pagare tutte le prestazioni e mantenere la sanità gratuita in tutto e per tutti.
Tenga presente che ISICO è una struttura di riabilitazione, che io sono un fisiatra e mi occupo di riabilitazione. Nel campo dei problemi della colonna vertebrale, mentre la chirurgia è e resterà all’interno del Sistema Sanitario Nazionale (ossia totalmente rimborsata dallo Stato – sia pure subendo delle contrazioni, come già sta avvenendo), non si può dire lo stesso per la riabilitazione: ma questo è logico, in quanto la chirurgia si rivolge ai pazienti più gravi, mentre la riabilitazione a quelli meno gravi; quindi, dovendo scegliere, si privilegiano i problemi più gravi. All’interno poi della riabilitazione stessa avviene un altro processo analogo: in una struttura pubblica, se le risorse sono poche e si deve scegliere tra dedicare un fisioterapista a riabilitare una persona con il mal di schiena o una persona che si è fratturata un femore o ha appena avuto un ictus, o un bambino con una paralisi cerebrale infantile, è chiaro che non c’è storia e la scelta ricade su chi ha problemi più gravi.
Personalmente, ho vissuto questa realtà sulla mia pelle: ad un certo punto mi sono chiesto se dovevo diventare anche io un “neurofisiatra”, ossia un riabilitatore di problemi neurologici – che sono quelli più gravi – come quasi tutti i miei colleghi fisiatri che lavorano per il sistema sanitario nazionale. E’ allora che ho capito che dovevo cambiare strada, che era ora di fondare una struttura privata serio che si occupasse della riabilitazione dei problemi della colonna vertebrale, un privato di alto livello, basato sulla ricerca e sulla scienza. Insomma, se privato doveva essere (e penso che sarà sempre di più così: chi avrà problemi alla schiena sarà come chi ha problemi ai denti) allora che fosse serio e di qualità.

Nel Sistema Sanitario Nazionale si potranno sempre trovare gratis visite ad alto livello da parte dei chirurghi della colonna vertebrale e di riabilitatori, che però si occupano primariamente di riabilitazione in altri settori e non specificamente e solo di mal di schiena. Infatti c’è sempre meno spazio (tra poco non ce ne sarà più) per un medico che si occupa soltanto (e così può farlo ad alto livello) di riabilitazione delle patologie della colonna vertebrale. Se vi guardate intorno, già oggi la gran parte dei pazienti, tutti quelli che non hanno problemi gravi, trova le risposte migliori nel privato, e risposte con liste d’attesa sempre più lunghe nel Sistema Sanitario Nazionale (ovviamente ci sono le eccezioni, ma basta guardare alla situazione di qualche anno fa per capire che la direzione generale in Italia, e non solo, è quella).
La mia scelta personale di lavorare solo a livello privato è arrivata dopo molti mesi. La nostra struttura ha comunque alternative valide da offrire, con prezzi differenziati tra i vari specialisti (che lavorano tutti ad alto livello e solo in questo campo, con la garanzia di qualità che la nostra struttura offre in questo settore) e con l’adozione della certificazione ISEE per dare accesso ai trattamenti con tariffe scontate. Di fatto, abbiamo scelto in questo modo di comportarci come lo Stato nei servizi essenziali (asili, mense scolastiche, prestazioni sociali di vario genere) anche se Stato non siamo, anche se dallo Stato non abbiamo alcun rimborso, ed anche se nessuno ci chiedeva di farlo. Ma è questo il nostro modo di intendere il “nostro” privato. Così come l’investire più del 10% del nostro fatturato in ricerca… quale privato lo fa? Neanche la Ferrari, tanto per dire un nome. Ma senza ricerca non si può crescere, non si può migliorare costantemente, non si può offrire il meglio ai nostri pazienti che pagano, è vero, ma da noi hanno il massimo possibile (con tutti i nostri limiti, è chiaro: siamo pur sempre esseri umani!).

Ma per fare tutto questo (clinica ad alto livello, ricerca, ISEE) ci vogliono risorse, e le nostre risorse vengono solo dai nostri pazienti. E dobbiamo vivere come tutti gli altri. Quindi, non ci può essere che la strada del pagamento delle prestazioni.
Mi rendo conto che con questa risposta si possono scontentare molti, dicendo anche delle verità scomode. Io stesso, quando ho fatto la scelta che ho fatto, l’ho in parte subita. Ma se il mondo va in una certa direzione, dopo aver combattuto perchè non andasse così, come ho fatto per diversi anni, o si rimane Don Chisciotte e si combattono i mulini a vento, o se ne prende atto e si fa del proprio meglio secondo i propri principi nella situazione attuale. Quindi: ISICO e la massima serietà possibile.

Commento di Federica
Il 20/09/2009 alle 12:44

Gentile dottor Negrini
a quanto mi sembra di capire dai commenti i plantari non sono utili per la cura della scoliosi, quindi mi chiedevo se il plantare che è stato prescritto a mia nipote serva o no. Mia nipote ha 13 anni, una scoliosi di 20 gradi e una gamba più lunga dell’altra. Il medico le ha detto che la scoliosi può essere dovuta proprio alla differenza di lunghezza delle gambe e le ha prescritto un’altra radiografia col rialzo dalla parte della gamba più corta.

Mettere il rialzo può far diminuire la scoliosi?
Se il plantare fosse stato messo prima, ora forse non avrebbe la scoliosi o solo di pochi gradi?
La relazione tra lunghezza delle gambe e scoliosi dipende anche dai centimetri di differenza? Molti o pochi?

Grazie per la risposta che mi potrà dare
Federica

Commento di stefania
Il 31/10/2009 alle 23:30

Salve! Navigavo in rete in cerca di risposte ad una domanda che mi faccio ultimamente e mi sono imbattuta in questo sito. Non so se ho scelto il post giusto dove inserirmi..ma visto che si parla di storie personali, riporto brevemente la mia sperando sia d’aiuto a qualcuno. Io sono stata operata per scoliosi idiopatica nel 1996 all’età di 16 anni. Quando mi sono resa conto della malattia era ormai troppo avanzata per pensare a corsetti o terapie diverse dall’intervento chirurgico. Ho scelto di sentire tre pareri diversi da tre distinti ospedali che a loro volta mi hanno presentato tre soluzioni abbastanza distinte tra loro. Alla fine ho scelto in base al medico che più mi ispirava fiducia ed anche al metodo che più mi convinceva: nessun gesso pre-operatorio né post, ma sostegni metallici da tenere a vita (barre, uncini, viti, ecc). La mia esperienza fino ad oggi è stata davvero positiva…non ho mai avuto dolori o problemi, ho una schiena bella dritta, ho fatto più o meno tutto quello che si aspetterebbe di fare un’adolescente dai suoi sedici anni in poi…mi sono sposata ed ho avuto due figli senza nessuna problematica. Quindi la mia esperienza è decisamente positiva e a distanza di quasi 14 anni posso dire di essere felice di essermi operata e di aver superato il tutto con grinta e fiducia. Giungo quindi alla domanda che avevo in serbo…fino ad ora mi sono sempre “trattata” come una ragazza normalissima e ho fatto tutto quello che mi sentivo di fare. Da poco mi sono unita ad un gruppo di yoga che mi distende molto e mi dà molta serenità e benessere fisico. Chiedevo..ma lo yoga con le sue posizioni è controindicato nel mio caso? Alcuni movimenti, come l’inarcare la schiena, non potrò mai più farli o posso sperare nel tempo e con le dovute cautele, di migliorare un pochino in scioltezza? Grazie per chi avrà voglia di rispondermi! A presto, stefania.

Commento di Fabio Zaina
Il 02/11/2009 alle 09:18

Gent.ma Stefania,
grazie per la sua testimonianza. Per rispondere al suo quesito bisogna ricordare cosa accade con l’intervento: le vertebre vengono fuse in un osso unico e unite con le viti e gli uncini a due barre di titanio lungo la colonna. Questa metodica rende la schiena solida e stabile, ma non ne permette più il movimento. Purtroppo oggi non esiste alternativa a questa perdita di mobilità se si vuole stabilizzare la colonna ed evitare il progressivo peggioramento.
Per lo yoga, non penso ci siano problemi, continui pure a farlo. Non dobbiamo dimenticare che la colonna non è solo “osso”, ma vi sono anche i muscoli, ed è bene che questi continuino a lavorare, per quanto possibile.
Un grosso in bocca al lupo
Fabio Zaina

Commento di LUIGI
Il 22/12/2009 alle 16:20

Salve, volevo sapere se posso ankora guarire dalla scoliosi all’età di 18 e porto un busto da quasi 1 anno e mezzo…grazie

Commento di gaia
Il 22/04/2010 alle 17:58

Salve, io ho 12 anni e devo mettere un corsetto sforzesco per 21 ore al giorno. Ho una colonna molto mobile dicono i medici, con una scoliosi di 40 gradi quanto posso migliorare in 6 mesi circa?

Commento di Cristina Ciampiconi
Il 25/04/2010 alle 15:39

Salve, mi chiamo Cristina ed ho 43 anni, due bambini ancora piccoli e poco tempo da dedicare a me stessa!
Fin da bambina (scuola elementare) ho sofferto di scoliosi. Curata con ginnastica e nuoto (dorso prevalentemente) la scoliosi è scomparsa all’età di circa 10 anni.
A 12 anni punto e a capo!
Diagnosi: la bambina si è sviluppata e la scoliosi se la porterà finché campa!
La scoliosi (compensata..almeno per ora) mi consente di condurre una vita normale …tranne che per i dolori che si fanno di anno in anno maggiori e limitanti ( non riesco quasi più a lavarmi i capelli in casa). Inoltre, l’ asimmetria del mio corpo è ora anche visibile in costume. Che succederà? Posso internvenire in qualche modo con qualche tipo di attività fisica?Vi prego di aiutarmi in questo problema! Grazie!

Commento di Fabio Zaina
Il 27/04/2010 alle 08:35

Gent.ma Sig.ra,
se lei ha l’impressione che la sua schiena stia in qualche modo peggiorando, la prima cosa da fare è andare da uno specialista per una verifica. Di solito le impressioni dei pazienti in questo senso sono giuste, ma bisogna esserne certi. Se la scoliosi sta peggiorando, è possibile mantenere la situazione sotto controllo con degli esercizi specifici impostati da esperti. Non è importante che la schiena sia dritta in senso assoluto, l’importante è che sia in equilibrio e che funzioni bene. E gli esercizi specifici permettono proprio di migliorare questi aspetti.
Cordiali saluti
Fabio Zaina

Commento di Fabio Zaina
Il 27/04/2010 alle 08:39

Ciao,
impossibile dire quanto tu possa migliorare: ti possiamo dire che il recupero medio è tra i 5 e i 10 gradi, qualcuno ne recupera anche 15 o 20. Ma c’è anche chi rimane stabile, perché la sua scoliosi è molto aggressiva. E purtroppo c’è anche qualche caso eccezionale in cui nonostante tutto la scoliosi è troppo aggressiva e si peggiora comunque un po’. Tutto quello che puoi fare è stringere i denti, avere fiducia e costanza nel portare il corsetto e nel fare gli esercizi e vedrai che le cose andranno bene. Indossare con regolarità e precisione il corsetto è fondamentale per sperare di avere dei buoni risultati. Perciò coraggio!
Ti faccio un grosso in bocca al lupo.
Fabio Zaina

Commento di Tina
Il 18/05/2010 alle 22:35

Anche io come la signora Stefania mi sono operata molti anni fa di una gravissima scoliosi, ho già scritto un pò la mia storia in un altra discussione, quindi inutile ripetere..posso solo dire che mi sono sposata ho avuto due figlie (non ho mai avuto mal di schiena nè prima, nè dopo l’intervento e nemmeno da quando sono in carrozzina e sono quasi 25 anni!)…purtroppo 15 anni dopo l’intervento di scoliosi l’unicno di metallo che mi è stato messo ha fatto infezione, ma questo è capitato anche ad altre e l’hanno tolto e stop, io sono incappata in un episodio di malasanità, quindi non c’entra niente con la scoliosi. Le mie figlie sono adulte, sposate, una è anch’essa mamma e non hanno avuto nessuna delle due la scoliosi…
In bocca al lupo (metaforico) a tutti.
Tina Costanzo

Commento di giordano
Il 01/06/2011 alle 20:19

Ha perfettamente ragione dott.Negrini. Putroppo io ho avuto la sfortuna di imbattermi in uno di questi ”maghi” e i miei genitori,allora e ancora oggi ignoranti sull’argomento scoliosi,gli hanno creduto. Per fortuna la mia curva non è peggiorata eccessivamente ma ad altre persone è andata peggio ed ora sono costrette a trovarsi sotto i ferri. Mi chiedo come tante di queste persone lavori anche in ospedali, la sanità dovrebbe fare un accurata selezione a riguardo. Comunque scrivo perché devo prenotare una visita presso la vostra struttura. Chiamando al centralino mi hanno detto che ci sono vari ortopedici e che sono tutti bravi, c’è qualcuno che può consigliarmi qualcuno in particolare? Grazie mille

Commento di Sara
Il 01/11/2012 alle 12:19

Salve mi chiamo Sara ho 16 anni .. volevo delle informazioni riguardanti il corsetto… io ho una scoliosi, porto il corsetto da 3 anni e non ho ottenuto miglioramenti ho la scapola destra piu’ fuori della sinistra e questo porta la spalla a curvarsi e a protendersi in avanti senza contare che ho un’anca piu’ alta dell’altra.. volevo sapere possibilmente da qualche ortopedico se mi conviene continuare con questo corsetto( Che modifico regolarmente ogni anno) o trovare qualche altra soluzione .
PS:
– Non faccio sport
-Dovrei mettere il corsetto 24 ore al giorno ma lo metto solamente per la metà delle ore
-Sto avendo problemi alla spalla destra e camminando molto riscontro dolori all’anca!
VI PREGO CONTATTATEMI.

Commento di Sabrina Donzelli
Il 07/11/2012 alle 11:10

Cara Sara,
la cosa più importante quando si affronta una terapia impegnativa e lunga come quella con corsetto è la fiducia oltre alla condivisione degli obiettivi con il medico specialista a cui ci si è affidati.
Inoltre un corsetto per essere efficace va indossato a tempo pieno per almeno 6 mesi e poi va scalato con gradualità per non perdere la correzione ottenuta, portato poche ore da lo stesso fastidio e molto poco risultato.
Quindi il mio primo consiglio è di provare a parlare apertamente con il medico con cui hai iniziato l’attuale terapia, mostrando le tue perplessità e difficoltà. Se il rapporto di fiducia per altri motivi fosse venuto a mancare, fai una visita da un altro esperto dell’ambito per valutare se la terapia attualmente in atto è ancora utile e per trovare insieme degli obiettivi comuni da perseguire.
Ti faccio tanti auguri!
Sabrina Donzelli

Commento di Ornella da Udine
Il 30/01/2013 alle 21:42

Ho una figliadi anni 10 affetta da scoliosi lombare sinistro convessa ad ampio raggio e contro scoliosi dorsale medio-bassa destro convessa ecc… Fin da piccola è stata curata da un grande luminare di UD per torcicollo del lattante ma poi scomparsa l’asimmetria del viso e del cranio all’età di due anni siamo state abbandonate a noi stesse. Notavo il ritardo motorio e a quanto e come stimolarla valenti pediatri e fisiatri “danza” o nuoto. A maggio scorso vado dal grande professor fisiatra di UD ,che era stato contattato in precedenza da mè ,la mia paura era se quella lievissima scoliosi che misurava piu volte in due anni perchè dall’ottavo al nono annno ,come tutte le mamme che sono in allarme o chiamatela paura o sesto senso sono tornata dal prof., ma quello che più mi fa rabbia: io mi fidavo! E cosi dopo due anni di incertezze e tempo perso inutilmente mi sono sentita dire : tranquilla la scoliosi si è fermata, ci vediamo non prima di un anno! Dopo 6 mesi noto il gibbo ,spaventata contatto una posturologa DR — che mi parla di ISICO… La mia bambina ha fatto rx toraciche in precedenza, quando aveva 6 mesi e la curva era evidente , coma ma i chiedo a DR Negrini o DR Zonta o Zaina e chiunque mi ascolti in questo blog perche esistono medici incapaci di dara consigli utili e dire una diagnosi attendibile del momento perchè non si può chiedere la certezza assoluta . Il grande prof gioca con bambini che sono solo numeri per studiare solo quello che alui interessa :la causa della scoliosi e nient’altro , tutto il resto non ha importanza.Non ho mai voluto incontrarlo più il caro prof di UD ma sarebbe da denunciare perchè non si gioca con la vita e la giovinezza degli altri. Grazie a tutti voi di ISICO di esistere e se la strada sarà difficile inizio con ISICO a febbraio sò che è quella giusta e perdonatemi per lo sfogo ma aver perso con un incompetente 10 anni di vita della mia bambina è difficile da accettare…

Commento di El
Il 04/02/2013 alle 00:55

Ho venticinque anni e dai 3 ai 20 anni circa mi sono curata le ossa, se si può dire. Dico questo perché, prima di sapere di cosa soffrissi, ci sono voluti, uno pseudo-ortopedico ( che mi curò con ogni sorte di strumento di tortura – plantari, stecche alle gambe etc – senza inquadrare il problema alla schiena); quello che all’epoca era il primario di ortopedia di un importante ospedale (che declassò la mia scoliosi con doppia curva a “S” italica con curve in partenza di oltre 30° a un semplice atteggiamento scoliotico, risolvibile in pochi mesi ) e il suo vice il quale con l’aiuto di un tecnico competente in vero, almeno fin quando non venne cacciato dall’ospedale per “mazzette” -che squallore- non fece peggiorare di troppo la situazione inizialmente. Non parlo male di questi signori per vendetta ma per stupore e sdegno, lo stesso che ho provato leggendo alcune di queste testimonianze. Possibile esistano “luminari” di tal specie?
E’ possibile che dopo aver sopportato circa un anno di corsetti edf (prevalentemente in periodo estivo…con tutto quel che comporta piaghe e simili) e quasi dieci anni di Lionese , Cheneau per finire positivamente con uno Sforzesco;
dopo aver condiviso con dolore indescrivibile la solitudine e l’annientamento psicologico di visite di controllo, visite di nulla osta da parte dell’Asl, lezioni con studenti fatte senza neppure chiedere il permesso a me o ai miei genitori, dopo aver sopportato l’ilarità di medici stupidi e l’insofferenza di altri che certamente avranno avuto a che fare con sofferenze peggiori ma che non hanno rispettato la nostra (già solo per il fatto di farsi pagare finanche viti e adesivi per non far strappare gli indumenti) ; dopo aver subito l’ignoranza dei coetanei da cui pure dovevo dipendere per liberarmi di quella prigione, affatto adatta a una vita autonoma anche solo per poter andare in bagno e aver sopportato la mancanza di cuore e di tatto delle persone; possibile che non me ne importi più nulla al confronto dell’angoscia di sapere che il dolore che ho provato io potrebbero sopportarlo i miei figli?
Questo vorrei dalla scienza sapere che il mio dolore, piccolo e insignificante rispetto ad altri, non è stato vano. Hanno sperimentato tanto su di me “per il progresso della scienza” e porto su di me tutti i segni e gli inestetismi che mi hanno reso questi anni ancora più insopportabili. Ho letto da qualche parte nel Blog da parte di uno dei dottori un avvertimento giustissimo “una schiena migliorata e una testa salva”. Non è meno importante l’equilibrio e la serenità mentale. Mi sono svegliata donna con un corpo rovinato da anni di errori, senza contare cosa ha comportato emotivamente…la mia fragilità è nauseante anche per me stessa.. non voglio commiserarmi e non voglio la pietà di nessuno… vorrei solo una promessa per il futuro nostro e di tanti e la rassicurazione che nel dolore, in tutti e verso tutti i tipi di dolore ci fosse maggiore rispetto.
Ai genitori vorrei suggerire di non reprimere le emozioni dei figli per suscitare in loro reazioni da adulti alle difficoltà . Non è sempre positivo, meglio un abbraccio: la mancanza di contatto è la cosa che mi faceva più soffrire in quel periodo, portando quei bustoni, (gli abbracci di mia nonna così piccola e così dolce riuscivano a farmi sentire il suo calore fin dentro l’anima anche se era difficile fisicamente…) Questo commento è frutto più di sconforto: gli anni passano ma il dolore che spesso di mattina si presenta alla schiena e alla gamba con la paralisi temporanea dell’arto, mi avverte che ho solo imparato a convivere con un disturbo. Pensare di avere dei figli che potrebbero avere lo stesso disturbo fa male…molto…per tutti questi motivi dico che forse fisicamente la cura aiuta e mentalmente può essere sopportata ma emotivamente distrugge… Spero che qualche commento più solido e saggio delle inconsistenze mie, felicemente mi smentisca e contraddica… anche se, per il passato, ahimé non s’è trattato di un brutto sogno!
A tutti però dico di aver coraggio… il dolore è sempre un viaggio al di là dei limiti che crediamo di avere e vale sempre la pena di viverlo. E’ passeggero in tutti i sensi: è breve, è di compagnia e trasforma..

Commento di Ti abbraccio
Il 04/02/2013 alle 12:21

Leggendo questo messaggio, El, la prima cosa che mi verrebbe spontaneo fare se fossi di fronte è abbracciarti. Non hai avuto tutto quello che una bambina e ragazza dovrebbe avere e ricevere durante una cura.. ci saranno stati errori per incompetenza, per superficialità, per ignoranza, per vari motivi.. sbagli commessi quasi di routine da chi doveva seguirti, perché c’è chi va avanti senza sapere quello che fa, o sapendolo fin troppo bene. In tutti i campi purtroppo ci sono le mele marce. Non è giusto, non è comprensibile né ammissibile se a pagarne le spese poi sono proprio i bambini. La tua richiesta perciò è più che lecita. È un imperativo “MAI PIU’ !”. La cura non dovrebbe mai essere un esperimento e nessuno una cavia.
Vero è che in alcuni casi si parla di tentativo perché si ha di fronte un disturbo o una patologia difficile, per i quali non si ha certezza di buoni risultati. Ma sempre nel rispetto della persona, del malato, con la convinzione che quella è la miglior soluzione – in quel momento- e che si sta facendo il massimo. Se questo manca, diventa una battaglia contro tutto e tutti, contro la malattia, la terapia (che diventa forse anche peggio), i medici, in questo caso anche i busti.. tutto è fatica, non c’è niente di chiaro, contro cosa ci si deve difendere, è snervante, impossibile..una tortura. Perché questo?! Perché si lavora così?!..
Poi magari dopo anni vieni a sapere che da altre parti c’è chi lavora diversamente, lavora bene; bambini con lo stesso problema curati correttamente; è vero che ci vuole anche fortuna..
Quello che ti vorrei dire è questo: le esperienze, anche se negative, ci danno la possibilità di capire di più, di scegliere in modo più attento, di aprire gli occhi.
Non sarà la tua fragilità ad essere nauseante, potranno solo esserlo in senso positivo la tua forza e il tuo coraggio. Ogni dolore va rispettato, parole sante. E non è umano non rispettare quello di un bambino. La cura è più leggera se c’è affetto, serenità, amore. E’ bellissimo quello che hai scritto, gli abbracci di tua nonna così piccola e dolce riuscivano a farti sentire il suo calore fin dentro l’anima. Qualsiasi cosa succederà in futuro, sarà questo calore che trasmetterai a chi incontrerai, a chi verrà dopo di te, ai tuoi figli, senza nessuna paura. Ci sarà quel contatto che a te è mancato, ci saranno baci e carezze, e tanta comprensione, ne sono sicura. Riuscirai a dare tutto ciò che non hai avuto. E pensando a chi ti ha sollevato e capito tanto nei momenti più duri puoi ricordare, se ti va, le parole di una canzone: “ Tutte le cose che vivrò, avranno dentro un po’ di te”.
Ti abbraccio di nuovo. Ciao

Commento di lucia
Il 12/02/2013 alle 22:43

Volevo un consiglio. Mia figlia ha 12 anni e da 10 giorni porta il corsetto Milwaukee ha la curva di 30 gradi.il problema e che sente dolore ai fianchi(sulle creste iliache)ed inoltre ha forti dolori nell’inguine se e in piedi o cammina di più l,ortopedico a detto di i rivestire l’interno del corsetto con materiale morbido…ma a me non lo sembra affatto…infatti il dolore persiste…che materiale dovrebbe essere usato?e sopratutto i dolori dono normali?grazie mille in anticipo!

Commento di Sabrina Donzelli
Il 18/02/2013 alle 13:42

Cara Signora Lucia,
un corsetto per essere efficace deve essere portato, per essere portato deve essere ben tollerato. Questo è il principio generale che deve essere applicato ai ragazzi che intraprendono questo percorso terapeutico.
Le linee guida internazionali per il trattamento della scoliosi prevedono che la terapia per la scoliosi sia il frutto di un attento lavoro di squadra tra paziente, genitori, medico, terapista e tecnico ortopedico.
Pertanto le consiglio di rivolgervi al tecnico ortopedico che ha costruito il corsetto e al medico che ve lo ha prescritto.
Vi faccio tanti Auguri
Sabrina Donzelli

Commento di Alessia Giacerini
Il 10/04/2013 alle 10:59

Buongiorno, sono la mamma di una ragazza di 15 anni con scoliosi. Ha una metà della schiena (verticalmente) più alta dell’altra e una postura con la pancia molto in fuori. Continuo a cercare qualcuno che mi possa dire quanto è grave e cosa posso fare ma trovo solo medici superficiali e poco preparati per questo problema. Qualcuno può indicarmi un bravo ortopedico esperto in scogliosi nella provincia di milano, novara, legnano, magenta, varese ecc. (magari con una mail in privato) Sono molto preoccupata. Grazie per l’aiuto.

Commento di Consilia
Il 15/04/2013 alle 20:38

salve, ho 64 anni ho una scoliosi peggiorata negli ultimi anni con spostamento del bacino e una gamba più corta, i dolori sono aumentati specialmente se cammino. Ho scoperto questo sito per caso, facendo uno sforzo notevole con me stessa perché ho sempre sofferto in silenzio per questa “menomazione”, non sono mai riuscita a parlarne. Grazie a questo blog e alle storie che ho letto sono riuscita a farmi coraggio, non sapevo che ci fossero tante persone e addirittura bambini piccoli o nati con questo problema che purtroppo ti segna la vita.
A me era stato diagnosticato alle medie, allora si parlava di intervento; ginnastica correttiva, poi non sono più andata dall’ortopedico perché bloccata psicologicamente, ancora adesso mi riesce difficile parlarne.
Grazie a voi tutti di ISICO, ai commenti dei dottori che trovo molto umani, vi abbraccio tutti.
Se c’é qualcuno che desidera contattarmi, abito a Mestre e questo é l’indirizzo mail : alzalai49@gmail.com. Grazie per l’aiuto e tanti auguri.

Commento di Lau
Il 27/07/2013 alle 08:26

Salve, ho un bimbo di 5 anni da pochi giorni mi sono accorta che il bimbo aveva una scapola più marcata rispetto all’altra e che nn erano simmetriche, così il mio pediatra lo visita e mi conferma diagnosi visiva… mi a detto di portarlo al — che x i bimbi è il migliore… che percorso.

Commento di Salvatore Minnella
Il 30/07/2013 alle 14:21

Buongiorno Signora Lau,
L’asimmetria delle scapole, così come quella delle spalle, sul piano frontale, può sottendere effettivamente una scoliosi del tratto dorsale del rachide. È necessaria però una valutazione specialistica per stabilire se ci sia un dismorfismo della colonna o se sia solo un’ alterazione posturale, frequente a quell’età. È opportuno dunque sentire il parere di uno specialista in patologie vertebrali.
Sperando di essere stato chiaro
In bocca al lupo
Salvatore Minnella

Commento di titti
Il 21/08/2013 alle 12:04

ho 61 anni, a maggio 2013, sono stata operata su tutta la colonna vertebrale con due barre di titanio con stecche e ganci di estensione per ogni vertebra lungo tutta la schiena, a parte i dolori alle spalle che ho da sempre e che sono sopportabili, .ieri facendo uno sforzo piegandomi in avanti, non sono riuscita a rialzarmi per un forte dolore alla colonna e spalla ds, passando le dita lievemente sulla colonna ho notato un gonfiore sulla colonna superiore molto doloroso che prima non avevo,cosa è successo?? spero non si sia sganciato o rotto qualche parte della struttura, può succedere qualcosa del genere??? x favore mi risponda qualcuno che sappia darmi una risposta !!! sono distrutta,,,ringrazio anticipatamente!!!

Commento di Silvia
Il 26/03/2014 alle 17:15

Salve a tutti, vorrei porre una domanda al dott. Negrini,ho mia figlia di quasi nove anni con scoliosi,premettendo che anche io ho una scoliosi di 51 gradi curata da bambina con corsetto ginnastica e quant’altro, vorrei portare mia figlia in visita da voi e vorrei sapere se portandola al centro isico a roma ho la stessa garanzia che se la portassi a milano? Io sono di napoli,per cui roma mi e’ piu’ vicina,ma se mi dite che per la prima visita sia meglio Milano allora significa che la portero’ a milano. Scusate i miei dubbi ma avendo passato quello che ho passato io fin da quando avevo 12 anni vorrei poter portare mia figlia dai migliori e sperare che questi migliori me la facciano guarire !!! Grazie infinite, attendo vostra risposta per poi prenotare una visita! perdonatemi ma ho ancora un altra domanda, quando mia figlia ha fatto la radiografia, ho avuto la sensazione che il radiologo non l’abbia posizionata bene e diritta al momento della radiografia, un eventuale posizione scorreta puo’ alterare la radiografia e quindi evidenziare semmai una scoliosi peggiore di quella che e’ realmente? Avendo questi dubbi e’ il caso che anche a distanza di due giorni faccio rifare a mia figlia la radiografia?
Ancora grazie.

Commento di claudia Gaggero
Il 03/04/2014 alle 09:00

Ho 52 anni. Forti dolori alla zona lombare,al fianco destro,alle gambe, spalla destra più sollevata della sinistra mi hanno spinto a fare una risonanza. Scoliosi! In attesa di consultare uno specialista mi chiedo: lo yoga che pratico da due anni può nuocermi o è indicato per la mia patologia?

Commento di Salvatore Minnella
Il 04/04/2014 alle 11:31

Cara Claudia,
nessuno sport può far male nello specifico per ciò che attiene il quadro della scoliosi, così come nessuno sport può essere considerato terapia della scoliosi. Se le piace lo Yoga, continui dunque pure a farlo, ma cerchi però di definire, appena può, il suo quadro clinico ed eventualmente di cominciare un percorso riabilitativo con esercizi fisioterapici specifici, che danno ottimi risultati nelle scoliosi dell’adulto, se fatti con costanza ed impegno. Tutto ciò chiaramente nel caso in cui la causa del suo dolore sia la scoliosi stessa, perché potrebbe anche non essere così, ma questo spetterà al collega specialista che la prenderà in carico stabilirlo.
Le invio un grosso in bocca al lupo,
Salvatore Minnella

Commento di Alessandra
Il 08/04/2014 alle 22:25

Sono la mamma di Anna una bambina di dieci anni alla quale e’ stata diagnosticata una scoliosi idiopatica per la quale indossa un corsetto lionese diciamo da un anno ,ma non con la giusta continuità infatti dopo i primi sei mesi di trattamento al controllo radiografico si e’ evidenziato un peggioramento della scoliosi anche se di pochi gradi! Nel frattempo abbiamo dovuto rifare il corsetto poiche’ la bambina e’ cresciuta ed e’ passato quasi un mese nell attesa di avere quello nuovo. La mia domanda e’ come possiamo sapere quanto il corsetto lavori bene sul corpo dei nostri figli?

Commento di Anna Maria
Il 15/04/2014 alle 10:51

Carissima Alessandra,
credo che la risposta tu l’abbia già inserita in ciò che chiedi.
Per sapere se il corsetto lavora bene è NECESSARIO portarlo le ore prescritte.
La durata del tempo in cui il corsetto viene indossato non è un numero a caso, mia figlia che indossa il corsetto da anni aveva avuto tempo fa una prescrizione di 22 ore e al primo controllo fu chiaro che la sua scoliosi molto aggressiva non glielo permetteva!
ora è di nuovo a tempo pieno, lo toglie un’ora al giorno.
quell’ora vola… è l’ora più veloce che qui in famiglia abbiamo conosciuto ma la strada è quella e noi, soprattutto Mirella, sappiamo perché va percorsa.
siamo convinti nel non voler passare attraverso la chirurgia e quindi AL LAVORO anche con una certa “allegria”!

buona Pasqua a tutti da Mirella <3 e Anna Maria

Commento di Sabrina Donzelli
Il 16/04/2014 alle 10:32

Cara Alessandra,
la risposta non è semplice, un corsetto funziona se riesce a correggere bene le curve. Per verificare l’efficacia del corsetto lo specialista esperto nel trattamento della scoliosi, effettua il collaudo in officina ortopedica, dove insieme al tecnico ortopedico verifica l’efficacia, la tollerabilità e l’invisibilità del corsetto, ovvero controlla che il corsetto lavori bene e che sia mettibile. Successivamente si può verificare la correzione ottenuta attraverso una radiografia in corsetto.
Oltre alla capacità del corsetto di per sè di correggere la scoliosi, data dall’abilità ed esperienza del tecnico ortopedico in grado di lavorare insieme allo specialista, altri elementi influiscono sull’efficacia. Il primo è senz’altro l’indossamento del corsetto. Esso deve essere a tempo pieno nella fase di massimo rischio, ovvero durante la crescita rapida tipica del periodo prepubere, e all’inizio della terapia a tempo pieno. Per tempo pieno si intende un indossamento superiore alle 18 ore su 24. L’indossamento per garantire i massimi risultati deve essere costante, questo significa che ogni giorno la schiena deve avere lo stesso numero di ore fuori e dentro il corsetto.
La discontinuità annulla i risultati anche quando il corsetto è estremamente efficace. Indossare il corsetto meno ore è come prendere mezza dose di antibiotico per la polmonite. Anche il fisioterapista ha un ruolo, nel garantire un corretto uso del corsetto, soprattutto se i messaggi che vengono dati ai ragazzi sono gli stessi dati dal medico. Il terapista esperto in questo tipo di trattamento è in grado di supportare i ragazzi, dando loro i consigli utili nella gestione della terapia e trovando insieme le soluzioni ideali rispetto ai problemi che insorgono di volta in volta. Questo significa lavorare in squadra.
Anche il paziente e la sua famiglia fanno parte di questa squadra, e se anche loro condividono gli obiettivi della terapia si possono raggiungere ottimi risultati. La motivazione quindi riveste un ruolo basilare per riuscire ad indossare bene il corsetto. L’associazione con esercizi specifici, è inoltre fondamentale, essi compensano gli effetti collaterali di un corsetto portato tante ore, e ottimizzano la correzione del corsetto.
Infine non posso non citare il potenziale di evolutività della scoliosi, che è stimabile, ma non misurabile e che in rari casi riesce a superare gli effetti di una terapia fatta superbene. Alcune scoliosi sono così aggressive che riescono a evolvere nonostante la terapia, in questi casi una buona terapia riesce a rallentare la progressività, e questo è senz’altro un successo, anche se alla resa dei conti l’entità delle curve a inizio e fine cura è rimasta pressochè identica.
Sperando di averle chiarito un po’ le idee

La saluto cordialmente
Sabrina Donzelli

Commento di Filomena cascone
Il 18/04/2014 alle 07:26

Salve ,mia figlia ha 14 anni e da sei mesi a questa parte la vedevo strana quando indossava le magliette….facendo la radiografie e’ uscito fuori :sul piano sagittale accentuate le Fisiologiche curvature del rachide.Sul Piano a frontale Scoliosi Idiopatica giovanile , Lombare Sinistro-Convessa con rotazione Metamerica.Slivlato a destra per circa 8mm .il piano biclaveare.Slivellato a Sinistra e per circa 8mm. Il piano cefalico -femorale.I RISSER 1 non volutabile .Mi può dare un consiglio di cosa fare ? Grazie

Commento di Salvatore Minnella
Il 13/05/2014 alle 11:28

Cara Filomena,
per dare un giudizio completo ed attendibile sulla situazione di sua figlia sarebbe indispensabile una visita approfondita, perché ciò che si vede sulla radiografia va sempre completato con la valutazione di un esperto in patologia vertebrale.
Il consiglio che Le do è dunque proprio quello di prenotare una visita per sua figlia, con uno specialista di patologia vertebrale e sarà poi lui a stabilire l’iter terapeutico più opportuno.
In bocca al lupo per tutto,
Salvatore Minnella

Commento di Colombo Michelle
Il 17/05/2014 alle 13:54

Ciao !se volete sapere la mia storia cercatela negli ultimi commenti!:)

Commento di Colombo Michelle
Il 28/05/2014 alle 14:09

ciao a tutti! Anch’io porto un corsetto denominato Sforzesco dal 28 Giugno 2013, proprio il giorno in cui l’ oratorio estivo andava in piscina, uffa… Tutto iniziò quando dovetti andare dalla pediatra per il certificato medico e in presenza di un ortopedico mi feci controllare la schiena .. E notò una scoliosi ! Quindi mi indirizzò verso un suo collega che inizialmente mi diede da praticare una ginnastica correttiva, ma poi mi consigliò di farmi visitare da Isico. Quando era il giorno dell’ appuntamento ero preoccupata e non sapevo che fare.. insomma ho passato il viaggio in auto a pensare come avrei reagito se mi avessero detto di mettere il corsetto . Quando arrivai nella sala d’ attesa iniziai ad osservare gli altri ragazzi e ragazze che erano tesi come me credo, ma in nulla di loro notavo stranezze, anzi erano normalissimi. Quando entrai nello studio della dottoressa dopo che mi visitò a lungo mi disse che dovevo portare il corsetto !Ero affranta…
Quando tornai a casa tutti mi iniziarono a consolare! non mi aspettavo questa accoglienza! Poi arrivò anche il giorno in cui dovevo andare a ritirare Jeck, così si chiamava.mi sentivo come un uccello in gabbia, che non può volare, ma poi col passare dei giorni mi sono abituata, e devo dire che adesso quando non lo porto mi sento scomoda.. capite cosa intendo dire? poi l’ ho iniziato a mettere proprio nei mesi bollenti e quando gli altri al mare facevano il bagno di mattina mi sentivo esclusa dagli altri, ma sapevo che di pomeriggio avevo la libertà di 3 ore.. mica male. In quell’ arco di tempo facevo il bagno, giocavo a beach volley ( anche se con il corsetto ci riuscivo! ) , mangiavo e mi abbronzavo .
Tutt’ ora porto il corsetto 22 ore su 24 , ma ho passato anche il periodo i cui lo potevo togliere solamente un’ ora, ma anche li le sorprese non sono mancate.. ho cenato con Zanetti e ci ho anche parlato.
Non ho mai abbandonato la mia passione, la pallavolo . Grazie ai miei fantastici allenatori non mi sono mai sentita esclusa ! Li ringrazio molto! Quando ho una partita faccio l’ allenamento con il busto, poi quando l’ allenatore mi dice ” Vai a togliere l’ armatura! ” io sono felicissima, perchè vuol dire che crede in me! le mie amiche l’ hanno presa benissimo ! le adoro ( grazie di tutto ragazze!) i professori alcuni lo sanno, altri no, lo sanno la prof. di ginnastica che mi ha candidato per la corsa campestre con mia sorella e 2 mie compagne ! poi lo sa la coordinatrice , il prof. d’ italiano , la prof. di tecnica e quella di sostegno della classe. tutte la femmine della mia clesse lo sanno, mentre i maschi no. scusate , ma devo andare a fare la ginnastica per la schiena , quindi ci sentiamo ! ricordate l’ attesa è la più bella! P.S ringrazio la mia famiglia per tutto , grazie MARTY , ALE, PAPY, MAMMA e CANNY con PEPY

Commento di Roberta
Il 01/03/2015 alle 11:06

Ciao a tutti! Necessiterei di un informazione. Ho una gravissima scoliosi da intervento, siccome ho i denti molto storti e devo mettere l’apparecchio, vorrei sapere se possono dipendere dalla schiena e magari, con l’apparecchio, potrei alleviare leggermente le curve della schiena. Grazie!

Commento di Francesca
Il 01/03/2015 alle 16:13

Ciao ! Io mi chiamo Francesca e ho 13 anni e ho scoperto di avere una scogliosi e devo mettere il busto.
Andrò lunedì 9 a prenderlo a Milano, se devo essere sincera ho un po’ di paura e sono anche un po’ triste perché non so come reagiranno i compagni di scuola quando lo scopriranno.
Però, è anche vero, che sono stata fortunata che il mio medico si è accorto perché so che in futuro avrei potuto avere dei dolori alla schiena.
Ciao !

Commento di Colombo Michelle
Il 02/03/2015 alle 14:26

Cara Francesca, non devi essere spaventata all’ idea di dover mettere il corsetto, perchè credo che i tuoi compagni non ti prenderanno in giro, anzi ti aiuteranno a superare questa novità nei i migliori dei modi. Credimi. A me non è mai successo che a causa del corsetto sia stata presa in giro o altro. L’ importante è credere in sè stessi e non mollare mai, perchè ricorda : quando si arriva in cima al percorso, si ha un panorama stupendo.

Commento di Francesca
Il 06/03/2015 alle 17:03

Ciao Michelle ! Grazie di avermi scritto, lo apprezzo molto da parte tua.
Ma quanti anni hai ? Da quanto tempo porti il busto ?
Dai raccontami !!! E dammi dei consigli per favore
Ciao a presto.

Commento di Colombo Michelle
Il 07/03/2015 alle 14:05

Ciao Francesca!Ho 13 anni e porto il busto dall’ estate in cui ho iniziato la prima media. All’ inizio anch’ io ero un po’ spaventata, ma poi con il passare dei giorni mi sono abituata e a dirti la verità a volte non i ricordo neanche di averlo. Le mie amiche mi sono state molto vicine aiutandomi, incoraggiandomi e facendomi ridere, perchè alla fine non è un difetto. Al mare la cosa peggiore è quella di non potere fare il bagno mentre gli altri possono. Io stavo seduta in riva ad aspettare che le ore trascorressero più velocemente del solito. Quando erano le 15.00, mi precitavo in cabina, mi cambiavo e mi tuffavo subito in acqua. Il lato positivo è che in inverno le persone hanno freddo, mentre noi non abbiamo bisogno di coprirci molto perchè i corsetto ci scalda! Per lo sport non è assolutamente un problema. Se si gioca in una squadra il sostegno è molto importante. A me è capitato inoltre di dovere spiegare che porto il corsetto a bambini piccoli, che magari abbracciandomi mi sentono un po’ dura. Quindi ha loro ho detto che è un giubbetto speciale che aiuta la schiena ad essere dritta. Spero di averti aiutato! Ciaoooooo

Commento di Antonella
Il 20/03/2015 alle 12:21

Salve,
ho trovato questo sito per caso cercando informazioni sulla scoliosi. Ho una gamba più lunga dell’altra di 4 mm, e credo di avere sempre avuto una leggera scoliosi nella zona lombare ma più di un singolo plantare alla gamba più corta verso i 16 anni non mi è mai stato dato nulla, e non ho mai avuto problemi.Verso i 22 anni ho anche tolto il plantare perchè un ortopedico amico di famiglia mi ha detto che non serviva e che il bacino si assestava da solo. Bene, fin ora a 27 anni nessun problema, praticando yoga da alcuni anni mi ero anche raddrizzata con la schiena (parlo del profilo), ma adesso facendo sollevamento pesi (abbastanza leggeri, manubri da 5kg per braccio) e non essendo abbastanza allenata mi sono ritrovata con un mal di schiena nella zona dei lombi, e sono andata da un posturologo del mio centro sportivo universitario, che mi ha trovato la scoliosi, motivo per cui mi cede anche un pò una spalla in fuori. Bene, questo dottore senza esitare mi ha prescritto gli esami di baropodometria e stabilometria (rigorosamente fatti da lui) per fare i plantari e mi ha consigliato il nuoto a dorso. Quando gli ho chiesto se la fisioterapia avesse potuto aiutare mi ha detto che potevo benissimo fare degli esercizi a casa, e che con un fisioterapista avrei buttato solo soldi. Ora mi chiedo, leggendo anche i vostri interventi, posso evitarli questi plantari? quale sarebbe la cura consigliata? premetto che facendo yoga e un pò di esercizi per le braccia mi ero rinforzata moltissimo, ero dritta e anche la spalla era rientrata, perchè la controllavo molto meglio. Io credo di più nella fisioterapia che nei plantari, perchè oggettivamente, anche a livello prettamente meccanico/fisico (sono laureata in fisica), se rinforzo i muscoli che sorreggono la colonna è automatico che le forze si scarichino meglio e che in totale il peso sulla parte della colonna curva sia minore. Sbaglio? Grazie per la cortese attenzione. Spero in un vostro suggerimento.

Commento di Alessandra Negrini
Il 26/03/2015 alle 11:48

Gentile Antonella,
una differenza di lunghezza degli arti inferiori può creare problemi e rendere necessario l’uso di un rialzo solo se supera i 15-20 mm e provoca zoppia e/o dolore. Una differenza di 4 mm è irrilevante e perfettamente nella norma.
I plantari possono modificare l’appoggio del piede e di conseguenza influire sull’articolazione del ginocchio, ma niente di più. Non è mai stato dimostrato che l’uso di plantari permetta di modificare la postura, ridurre il mal di schiena e tanto meno curare la scoliosi.
Per quanto riguarda il suo mal di schiena, non posso aiutarla: si affidi ai professionisti che sembrano meritare la sua fiducia e si faccia guidare nella ricerca delle soluzioni migliori.
Alessandra Negrini

Commento di lucia
Il 14/04/2015 alle 17:29

sono una mamma di una ragazza di 16 anni portatrice di corsetto lionese, e’ vero che per poter prendere un aereo e’ necessario una documentazione da parte del medico che attesti il fatto che la ragazza indossa un corsetto?

Commento di Alessandra Negrini
Il 04/05/2015 alle 10:48

Gentile Lucia,
è vero, sarebbe meglio munirsi di una certificazione del medico che dichiara che sua figlia è in trattamento con busto ortopedico per scoliosi e che è importante che indossi il corsetto anche durante viaggi aerei. Non è indispensabile, almeno in Italia, ma le compagnie aeree potrebbero chiederla.
Buon viaggio!
Alessandra Negrini

Commento di Marina Oddo
Il 04/05/2015 alle 12:28

Gentile Lucia, diverse volte ho preso l’aereo con il mio busto lyonese, in particolare sono andata in Messico e in Grecia. Ho portato un certificato medico per sicurezza (sempre meglio averlo) ma non me l’hanno chiesto perché non si sono neanche accorti che portavo il busto! La mia paura più grande era che passando sotto il metal detector avrebbe suonato, che magari mi avrebbero perquisita (come a volte accade comunemente) e la situazione sarebbe stata alquanto imbarazzante! In realtà non ho avuto problemi di alcun tipo, Una volta l’avevo addosso e una volta lo portavo a mano in una busta di stoffa. Non si preoccupi per sua figlia!
Saluti

Commento di Serena Diliberto
Il 14/05/2015 alle 15:51

Gentile Lucia la mia esperienza è molto recente (28/04-3/05 2015), non avevamo il certificato medico perchè in precedenza i controlli non erano stati così accurati: all’aeroporto di partenza (Italia) mia figlia (15 anni) è stata perquisita in mia presenza, al ritorno da parigi (beavois) il corsetto è stato passato al metal detector mentre mia figlia attendeva in uno spogliatoio. Corsetto lionese – compagnia Ryan air

Commento di Francesca
Il 07/06/2015 alle 14:31

Ciao a tutti, ho appena scoperto questo sito e mi sono commossa a leggere alcune storie.. Mi chiamo Francesca, ho 17 anni già compiuti da 2 mesi e ho la scoliosi evolutiva. All’età di 14 anni, nell’ultima visita dal pediatra, mi disse che si stava accorgendo che la mia schiena stava avendo dei problemi, e di una probabile scoliosi, ci consigliò subito di prendere un appuntamento da un bravo ortopedico per una semplice visita. Questa visita non venne mai fatta perché non pensavamo potesse arrivare a niente, si sa, pensavamo che fosse una cosa normale, la schiena non potrà mai essere perfetta e diritta. Novembre 2011, iniziai ad accusare forti mal di schiena, nella parte del fondoschiena. Lo dissi ai miei immediatamente e notarono che la mia schiena stava iniziando ad essere un po’ più storta del solito. Neanche sto a dirvi quante visite mi sono beccata. Arriviamo a Maggio del 2012 e ecco la fatidica risposta ai miei esami ” scoliosi evolutiva sporgente nella parte destra” di circa 25 gradi. Ero sconvolta ma non troppo. Agosto 2012, mi hanno messo il corsetto modello chenau o come si scrive. Ero rimasta traumatizzata, continuavo a ripetermi che non cel’avrei mai fatta a portare quel coso di plastica. Passano mesi e lo portavo davvero poco, inutile dire quanto hanno patito i miei genitori, erano tutti a farmi un capo grande così tutti i giorni con le solite frasi, ma con me non attaccava, faccio di testa mia sempre, e se mi impunto in una cosa stai sicuro che di li non mi smuovo. Tra una cosa e un altra arriviamo all’inverno 2012/2013 con una bella differenza, la schiena era peggiorata, erano tutti arrabbiati con me ma io ancora niente, lo portavo si e no 4 ore in casa. 2013, cambiai in modo assurdo, iniziò il mio vero sviluppo, nonché fossi già diventata “donna” da un paio di anni, ma iniziai a crescere, troppo velocemente è la schiena ovviamente non ha retto il colpo.. Beeeeem, 32 gradi. Crescevamo a vista d’occhio. La mia schiena era modellabile ma non ho sfruttato questa cosa. Visite su visite e il busto inizio a starmi stretto, piccolo.. L’anno che passò mi fui completamente dimenticata sia del busto, sia della mia scoliosi, non facevo niente di quello che mi avevo detto, nemmeno stare in posizioni migliori, niente di niente. Mi stavo e mi sono distrutta da sola, con le mie mani e con il mio cervello. Ottobre 2014, nuovo busto, scoliosi intorno ai 40 gradi. Siamo andati subito da un dottore a — al — ,un dottore sgarbato, ‘maleducato, senza peli sulla lingua, siamo rimasti schifati, mi diede della stupida, cretina e parolacce come se non ci fosse un domani..”il busto di gesso è l’unica soluzione, dovete decidere voi, le rimane poco tempo prima che la sua crescita si blocchi, e rimane poco tempo per fare qualcosa, a meno che tu non ti metti il busto 24 ore su 24. Tornai a casa e piansi a non sfinire, ero distrutta psicologicamente e fisicamente, non ne potevo più di sentire parlare di schiena e busto. Decisi con grande convinzione e voglia di fare, di mettermi il busto una volta per tutte e quindi ciao gesso. Misi il busto davvero tanto ma questo solo per pochi mesi, iniziai di nuovo a stufarmi e lo lasciai li fino ad ora. Giugno 2015, eccomi qua, ci ho scritto la mia storia, vi ho fatto entrare nel mio mondo e nei miei panni. Ho bisogno di un aiuto. Vi sto scrivendo con il busto, sono stesa nel letto, sono giorni che sto iniziando a portarlo, sto iniziando da 6 ore al giorno e adesso ancora di più ad aumentare. Sto per smettere di crescere. Sono andata a — da un chirurgo ma mi ha dette che basterebbero 15 ore di busto, ho fatto anche fisioterpia, 30 ciclo e sono migliorata notevolmente, riesco a mettermi nella posizione esatta da sola e per questo da sola ho pensato che sarebbe statao possibile ancora migliorare o riuscire a levare di meno l’accentuamento di una mia curva. Erano giorni che piangevo, non mi vedevo e non mi vedo più bella, sono 51 kili mi reputo perfetta di fisico e poi mi smonto a vedere la mia schiena storta. Ho deciso di dare una svolta, di farlo e di patire ancora per quel poco che mi rimane a finire la crescita. Vi scrivo piangendo e dico a tutti quelli che stanno leggendo, genitori, figli come me, e ragazzi o ragazze che hanno questo problema di mettersi il busto. METTETELO, ve lo sta urlando una ragazzo di 17 anniche se avesse messo il busto non avrebbe più niente. Non so adesso cosa succederà, cosa ne sarà della mia schiena. È per il nostro bene. Ciao a tutti, aspetto delle risposte anche da qualcuno che sta passando la mia stessa cosa o che sa CONSIGLIARMI qualcosa, se faccio bene a portarlo, se mi porterà risultati.. Un bacio!

Commento di Valentina Ribaga
Il 11/06/2015 alle 10:34

Ciao a tutti, mi chiamo Valentina, ho 12 anni appena compiuti e porto il corsetto da quando ne avevo 8. All’inizio ero piccolina, l’idea mi andava bene e mi faceva sentire forte e invincibile, dato che avevo una corazza a proteggermi il corpo. Ci ho messo quasi un mese a riuscire a dormire con quel coso addosso, altri due per imparare a camminare decentemente. Ma ora sto malissimo. Sono abbastanza fortunata perché lo porto 18 ore al giorno, certo, ma mi sta danneggiando tutta, a partire dal corpo fino ad arrivare alla mente. Ho i fianchi pieni di lividi, ormai anestetizzati, nel senso che la pelle è messa talmente male che non sento più nulla quando li tocco, come se non mi appartenessero. Zeppa di lividi in tutto il corpo soprattutto sotto le ascelle e sulla pancia … tra una settimana vado al mare, sono distrutta … spesso ho crampi fortissimi e sento come una spina conficcata nella schiena. La mia famiglia mi aiuta molto, anche se ormai cerca solo di togliermi dalla testa le brutte idee che mi faccio: “No, non si vede nulla, non capisco neanche se hai il corsetto o non ce l’hai”. Ok, ma io vedo come mi osserva la gente per strada. Un’ altra persona che mi aiuta tantissimo è comunque la mia fisioterapista, bravissima e piena grazie al cielo oltre che di professionalità anche di umanità, capisce cosa proviamo. Scusate lo sfogo, con i miei problemi non intendo dire che è meglio non portarlo, anzi, si rischierebbe veramente moltissimo e si andrebbe verso l’operazione. Dico solamente che non è una passeggiata, bisogna essere forti e non pensarci troppo. Auguro comunque a tutti di non doverlo portare 😉
baci,
Vale

Commento di Anna
Il 20/07/2015 alle 00:24

Cerco di nascondere in tutti i modi questo mio difetto,ho 43 anni,quando sono di spalle mi sento gli occhi addosso,sono stata operata di scoliosi nel 1983 e rimosso il chiodo di harrington nel 1985 perché spezzato in due,sono sposata con 2 figli,la mia situazione è peggiorata,non ho più fatto controlli d’allora ,mi guardo allo specchio e provo a spingere il fianco con la mano per allinearmi,soffro tantissimo,no per fastidi o dolori ma perché vorrei che avvenisse un miracolo,ho paura di ritornare sotto ai ferri,cosa posso fare per non peggiorare ancora di più la situazione? La palestra può servire, se avessi la certezza che con un intervento diverrei come le altre cioè dritta,sarei anche disposta…aiutatemi grazie!

Commento di Monia Lusini
Il 20/07/2015 alle 14:33

Buongiorno Sig.ra Anna,
inizierei con riprendere in mano la salute della sua schiena con un controllo clinico e radiografico da uno specialista di colonna vertebrale e da li ripartire per capire cosa è necessario fare per affrontare il futuro. Non si disperi, ma bisogna riuscire a riprendere in mano la situazione per capire meglio cosa è necessario fare.
Cordialmente
Monia Lusini

Commento di Carmela
Il 23/09/2015 alle 19:42

Egreggio prof. Stefano Negrini la contatto da Avellino per esporle un problema ortopedico di mio figlio che ha 14 anni .Sono Quattro anni che fa ginnastica corretiva consigliata dall’ortopedico perchè ha una postura sbagliata .Il problema adesso è che il fisioterapista mi consiglia di mettere il corsetto e l’ortopedico non è favorevole anche perchè non ha la scoliosi .Quindi se è possibile potrei anche venire da voi per un consulto.oppure fare qualche sport più indicato Aspetto una vostra risposta .
Distinti Saluti

Commento di Stefano Negrini
Il 25/09/2015 alle 13:28

Buongiorno Sig.ra Carmela,
ovviamente senza una visita accurata non è possibile consigliarla. Sicuramente il corsetto non va messo per una postura sbagliata ma nel caso ci sia una patologia della colonna vertebrale presente anche su radiografia.
Pertanto se vuole un mio consulto può chiamare il centralino ISICO al numero 0381-310851 e prenotare una visita con me o con uno dei miei colleghi in una sede ISICO più vicina a voi.
Cordialmente
Stefano Negrini

Commento di Liliana Verdino
Il 14/12/2015 alle 19:42

Egregio prof mi chiamo Liliana ho 41 anni ho una grave scoliosi di circa 60°oggi ma quando avevo 17 anni e mi accorsi di questa scoliosi che era di 42gradi facendo una visita da un prof a Bologna mi consigliarono l ‘ intervento e nel frattempo fare un p di ginnastica x ammorbidire la schiena tornando a Napoli e rivolgendomi a una palestra facendo il consulto con l’ ortopedico mi sconsigliarono assolutamente l’ intervento così andai da un ortopedico che dicevano era bravo e incominciammo la terapia con i corsetti di gesso x 6 messi cambiandoli ogni 2 mesi con un risultato di 39 gradi e che così si era bloccata .Nel corso di questi anni ho fatto qualche controllo radiografico perché soffro di mal di schiena e quindi quando ti rivolgi a un fisioterapista o l’ osteopata ti richiedono quest’esame . Comunque sono sposata e mamma di tre figli e con l’ultima gravidanza avuta 2 anni fa mi sono accorta di un grande peggioramento e ho ricominciato a fare i controlli xche il mio aspetto esteriore non mi piace non voglio arrivare nell’età tutta storta . Ho consultato uno specialista della colonna vertebrale che mi ha consigliato un intervento da fare al più presto xche più vado avanti le cose peggiorano e anche l’intervento diventa sempre più difficile è con meno risultati A me fa paura un po’ quest’intervemto per i post operatorio molto lungo dopo dato che io lavorerò ho una famiglia da gestire per quanto quest’intervemto potrebbe avere dei problemi vitali se non ho sbagliato a capire E una decisione difficile da prendere vorrei qualcuno che mi tranquillizza che ha magari già fatto quest’intervento e tutto è andato bene. . Scusate qualche imprecisione nello scrivere ma non sono troppo pratica di queste cose tecnologiche. Grazie

Commento di jova
Il 19/02/2016 alle 19:42

Vergogna ISICO finte misurazioni e finti miglioramenti grazie per avermi fatto perdere anni di vita dentro un corsetto a sviluppo finito… per fortuna non esistono solo ladri ma anche dottori che tengono alla salute del paziente anziché alla loro parcella

Commento di Alessia
Il 20/02/2016 alle 13:37

Ciao a tutti, sono Alessia e ho 13 anni. Dopo anni si nuoto agonistico, il mio dottore si famiglia mi disse che avevo una grave scoliosi così a dicembre mi ha mandato dal “miglior fisiatra” sella mia zona. Il dottore mi fece mettere il corsetto lionese 20-22 ore al giorno, esercizi due volte al giorno in una palestra privata e osteopatia una volta al mese per una curva di 30 gradi.Dopo circa 4 mesi mi disse che ero migliorata tantissimo senza neppure farmi fare le lastre. L’estate è stata un’inferno a causa del caldo e la schiena mi faceva malissimo, così sono andata da Isico a Milano a fare la visita con Negrini. Mi fece fare le lastre perché a Milano si usano molto meno radiazioni e non fanno così male. Mi disse che avevo due curve di 60 e 50 gradi mentre a dicembre non ne avevo 30 ma 50! Così mi ha prescritto sforzesco 24 ore su 24 e esercizi di mezz’ora tutti i giorni. Il lionese che avevo portato un anno era fatto male con le spinte sbagliate. La settimana scorsa, dopo 3 mesi circa sono ritornata da Negrini per sapere se sono migliorata. Ebbene, ora ho due curve sotto i 55 e 40 gradi così mi ha aggiunto un ora di libertà. Non capisco quelli che dicono “isico vergogna” o robe così perché vi assicuro che un centro scoliosi migliore di questo non lo trovate. Per quanto riguarda i soldi, dal fisiatra della mia zona ho speso migliaia di euro mentre qua, quando sono andata a modificare il corsetto non ci hanno fatto pagare niente.
Per chi avesse dei dubbi se venire da Isico dico solo di fare una visita. Due opinioni non guastano, no? Anche una mia amica che era dal quel fisiatra è peggiorata tanto quindi anche lei si è spostata qua.
Grazie mille Isico, per avermi reso la mia malattia meno pesante.
Siete fantastici!!❤❤❤❤

Commento di Alessandra
Il 20/02/2016 alle 16:59

Salve sono la mamma di un ragazzo di 13 anni e mezzo…fa la posturale da quando ne aveva 9 per “atteggiamento scoliotico”…adesso il suo osteopata ha voluto fare una lastra di controllo ed ahimè la sua spina dorsale è ad “s” ed ha la torsione delle vertebre cervicali con conseguente disallineamento della mandibola …io ho una grave forma di scoliosi e leggendo qui il rapporto tra ereditarietà materna e scoliosi nei propri figli mi sto davvero preoccupando adesso…pensavo di tenere tutto a bada con la ginnastica di Mezieres …io sono di Frosinone e vorrei sapere se nei centri di Roma posso avere le stesse cure ed esami dei centri di Milano ? sarei davvero interessata ad avere un vostro parere…grazie ,Alessandra !!!

Commento di Tommy
Il 21/02/2016 alle 15:05

Ciao Alessandra, Isico è anche a Roma ci ho mia figlia e mi sono trovata benissimo. Telefona al CUP Isico e ti daranno tutte le informazioni. Mia figlia porta già in busto chenau fatto davvero male e anche la sua curva non era stata misurata bene!!! Ora siamo in attesa del nuovo corsetto..Mi sento molto ottimista. Coraggio!

Commento di Stefano Negrini
Il 22/02/2016 alle 12:03

Caro Jova,
le tue parole denunciano una forte sofferenza di cui ci dispiace molto, ma hanno anche un contenuto offensivo che non possiamo accettare.
Certamente hai incontrato qualcun altro (forse un collega, forse nemmeno un collega) che ha pensieri ed impostazioni molto diverse dalle nostre (e dalla più recente letteratura internazionale, su cui probabilmente non è altrettanto aggiornato quanto noi) e che ti ha detto qualcosa che ti ha portato a tutta questa amarezza e rabbia. Tutto ciò può essersi unito ad altro che non conosciamo, forse risultati non brillanti (ovviamente purtroppo non sempre i risultati possono essere brillanti), forse la sofferenza subita durante il trattamento (alcuni soffrono sul serio, ma per fortuna sono la minoranza e noi cerchiamo di fare di tutto per aiutarli), magari anche a sensi di colpa subiti per una terapia non fatta bene, e chissà a cos’altro. Quindi è impossibile risponderti davvero in modo adeguato senza conoscere la tua situazione specifica, ma ti posso dire con certezza alcune scelte di fondo della nostra struttura:

– il concetto di fine crescita non è ben definito, e per anni si è pensato (e qualcuno poco aggiornato tuttora pensa) che il fine crescita fosse quando le ossa hanno raggiunto una stadiazione in cui in effetti in altezza si cresce ancora solo di uno-due centimetri. Purtroppo quello stadio osseo non corrisponde alla maturità dell’osso, che normalmente arriva 2-3 anni dopo. Molti hanno per anni sostenuto che a quel punto si potevano togliere i corsetti e che anzi erano inutili. Gli esperti internazionali di trattamento conservativo (e ti stupirebbe scoprire che proprio noi di ISICO siamo ritenuti tra i maggiori esperti in assoluto in questo trattamento a livello mondiale – e non per niente trattiamo pazienti che arrivano a noi ormai da tutto il mondo) ritengono oggi che in una scoliosi lieve (non da corsetto per intenderci) si può finire la terapia a quel punto; ma in una scoliosi media si deve protrarre il trattamento, ed in una grave è INDISPENSABILE la terapia per non peggiorare ancora. Perchè le ossa non mature continuato a deformarsi di fronte ad un carico troppo asimmetrico sino a quando non maturano completamente.

– se ti riferisci invece ad un trattamento effettuato dopo la fine completa della crescita, ma entro i 24-25 anni, come avrai modo di leggere ripetutamente in questo blog, e come diciamo sempre ai nostri pazienti, si può fare se si vuole migliorare l’estetica. A volte abbiamo anche miglioramenti radiografici, ma non li possiamo garantire. E questo lo diciamo sempre ai nostri pazienti. Quindi nessuno affronta mai un trattamento di questo genere senza essere pienamente consapevole di che cosa eventualmente aspettarsi.

– in prima visita spieghiamo sempre ai pazienti ed ai genitori che cosa stiamo facendo, perché e che cosa aspettarsi: quindi non esiste da noi un paziente che non sia completamente e pienamente informato – magari tu eri troppo giovane e non te ne ricordi ?

– la nostra struttura è totalmente privata. Ne abbiamo parlato già in altri commenti nel blog. E’ stata una scelta sofferta ma inevitabile, per poter offrire ai nostri pazienti solo il meglio e con le migliori procedure, senza tutte le lungaggini burocratiche che nel Sistema Sanitario Nazionale a volte proprio impediscono di lavorare bene.

– la nostra struttura è a livello mondiale quella che fa più ricerca in assoluto nel trattamento non chirurgico della scoliosi. Questo dato è confermato da classifiche internazionali di strutture indipendenti ed incontestabili. Questa ricerca ce la finanziamo da soli, o meglio ce la finanziano i nostri pazienti con le parcelle che pagano. Non siamo obbligati a fare ricerca, ma la facciamo perché serve e perché se non la facciamo noi per il bene dei nostri pazienti non la fa nessun altro. Ed è talmente vero che è dimostrato in letteratura come dalla fine degli anni 80 sino agli inizi del 2000 la ricerca in questo trattamento era ferma. Oggi è ripartita anche attraverso una Società Scientifica mondiale che noi abbiamo fondato con altri colleghi stranieri.

– siamo una delle pochissime strutture private in Italia che, senza alcun obbligo di nessun genere, consentono ai pazienti indigenti di pagare rispetto al loro indicatore ISEE, quindi rispetto al loro reddito

– la nostra struttura si basa, si è sempre basata e sempre si baserà, su una tensione etica molto precisa. Non facciamo trattamenti di cui non sia dimostrata scientificamente l’efficacia (ecco perché facciamo ricerca! Per motivi etici, e di certo non economici – a noi la ricerca costa e non poco !). Al di la di visite e trattamenti, dedichiamo poi estrema attenzione ai nostri pazienti con tutti gli strumenti possibili (anche questo blog e il gruppo facebook ne sono una testimonianza): pure questo è un impegno non retribuito e che potremmo evitarci.

Detto tutto questo, caro Jova, mi dispiace per te e per le tue sensazioni e sofferenze. Ma non ti consento di offenderci, nè privatamente nè tanto meno pubblicamente.
Mi spiace solo che tu abbia incontrato un qualche altro professionista che ha utilizzato uno dei classici “mezzucci” che tanti usano in tutte le professioni per farsi belli (mai sentito un artigiano che ti entra in casa e ti dice: ma chi vi ha fatto questo lavoro fatto così male? Solo che casa tua non è il tuo corpo o la tua salute!!!). Si tratta di mezzi assolutamente non etici nei confronti in primo luogo del paziente e poi dei colleghi. Ti invito a pensare come il collega stia dormendo sonni tranquilli, noi dormiamo sonni tranquilli, ma l’unico che soffre sei tu, solo perché ti è stato detto che noi ti avremmo “mal” trattato per motivi economici ! Al di là del fatto che sia una falsità da denuncia, credi che questo “professionista” che ti ha fatto questa cosa sia una persona eticamente corretta, un bravo professionista ? Se lo fosse avrebbe fatto come abbiamo deciso di fare noi in ISICO, che anche di fronte all’indifendibile, a terapie oscene, a risultati orrendi, cerchiamo sempre (anche quando i pazienti insistono) di non parlare male del collega che ha lavorato prima. Ma non per il collega (che tanto non se ne accorgerebbe neanche) ma per il paziente che abbiamo di fronte, che è colui che ha sofferto questa ingiustizia, che non può tornare indietro per cambiare la situazione, e che alla fine sarà sempre e comunque l’unico che ci starà male. Per noi conta prima di tutto il paziente, e che stia bene.
Quindi caro Jova, ti lascio riflettere. Se vuoi mandare un’email privata ad isico@isico.it dicendoci anche il tuo nome e cognome, potremo essere molto più precisi su quanto fatto e quanto ottenuto e come e perché nel tuo caso specifico.
Con tutta la nostra comprensione, ma sapendo anche perfettamente che cosa stiamo facendo e come, ti salutiamo.
Stefano Negrini e tutto lo staff di ISICO

Commento di Stefano Negrini
Il 22/02/2016 alle 12:16

Cara Alessia,
grazie per la tua risposta e soprattutto grazie per aver sentito il bisogno di ‘difenderci’ da un attacco che hai percepito ingiusto. È una testimonianza che ci aiuta ed è uno dei motivi più importanti per cui ci impegniamo tanto. Restituire il sorriso (se ho capito bene chi sei, allora ricordo le parole di tua mamma) a te, alla tua famiglia, ed a tutte le altre Alessie che ne hanno bisogno.
Ciao e continua a lavorare bene
Stefano Negrini

Commento di Elena
Il 23/02/2016 alle 02:51

Caro Isico, Gentile Dott. Negrini, sono la mamma di Alessia e vorrei dire che tutto quello che fatte voi non ha prezzo, non in soldi. Non vi potrò mai ringraziare abbastanza per aver ridato il sorriso alla mia figlia e con esso la serenità della nostra famiglia. Prima di diventare paziente di Isico mia figlia ha cominciato a isolarsi, a chiudersi in se stessa. Aveva momenti (tanti )di rabbia e di tristezza, si sentiva sola e incompresa. Non parlo più del fisiatra che l’aveva in cura, meglio dimenticare. Sono venuta da voi perché non sapevo più cosa fare e non potrei essere più felice di averlo fatto. Come potrei pagare il fatto che mia figlia e din nuovo felice? La strada per noi è lunga e non sarà facile ma so che mia figlia ha le cure migliori per la sua malattia (scoliosi) solo come paziente di Isico. Voi siete davvero i medici che fanno la differenza, curate non solo la malattia fisica ma ci aiutate anche a livello psicologico. Infinite grazie dott. Negrini, grazie di cuore Isico.

Commento di Laura
Il 23/02/2016 alle 10:27

Buongiorno a tutto lo staff di Isico, sono la mamma di Michela e mia figlia è in cura presso di voi da più di tre anni. Anche noi prima di conoscere l’esistenza di questo centro abbiamo avuto un’altra esperienza purtroppo non positiva, ma fortunatamente ora abbiamo superato quel ricordo. La professionalita’ , la competenza e l’umanita’ che abbiamo trovato in Isico ci ha aiutato ad affrontare questo percorso con speranza e tranquillità ed io credo che sia importantissimo per il paziente e la famiglia che lo circonda poter contare su professionisti che sono prima di tutto persone con cui si può dialogare e riescono a creare un rapporto di un’umanità indescrivibile. Credo che sia soprattutto questo aspetto , oltre naturalmente alla grande professionalita’, a fare un enorme differenza. Il percorso che questi ragazzi devono affrontare è impegnativo a livello fisico, ma ancor di più a livello psicologico in un periodo della vita che non sempre è facile, l’adolescenza; nel nostro caso ci é stato spiegato tutto il percorso che avremmo dovuto affrontare e tutte le persone che abbiamo incontrato in Isico , i medici i fisioterapisti tutti sono stati di una gentilezza incredibile. Michela ha una sorella ed anche lei è sotto controllo. Il percorso e’ stato lungo ed impegnativo da 23 ore al giorno adesso siamo a 12 ore, ginnastica correttiva 2 volte alla settimana i risultati sono arrivati la scogliosi è anche migliorata e a livello estetico nessuno si accorge della scogliosi.. volevamo ringraziare tutto lo staff di Isico per il supporto che ci hanno dato in questo periodo. Laura

Commento di Colombo Andrea
Il 05/03/2016 alle 13:39

Illustri professori del team di ISICO, leggendo alcuni post su questo blog, c’era qualcosa che non mi quadrava… Allora sono andato a vedere sulla home page del vostro sito e ho visto che vi occupate di algie vertebrali; alla voce “ernia del disco” date informazioni per un approccio al problema col metodo McKenzie: a questo punto non so più cosa dire (e ne avrei “cose” da dire) e se questa è EBM di sicuro spunti per mettere in discussione ne troverei a bizzeffe, e poi tutta questa saccenteria… io per esperienza questo atteggiamento da parte di medici lo trovo schifoso, e s’incazzi quanto vuole! Abbiamo un altro “oracolo” a prova di bomba… finitela! e non voglio più sprecare il mio tempo a prolungare il discorso perchè sarebbe troppo lungo…
Cordiali saluti e buon lavoro.

Commento di Stefano Negrini
Il 07/03/2016 alle 14:16

Egr Sig. Colombo,
crediamo che il suo post si commenti da solo.
Le possiamo solo dire che facciamo di tutto per lavorare sulla base delle attuali conoscenze scientifiche. Chiunque si sia disturbato a conoscerci personalmente o abbia cercato i nostri nomi sulla maggiore banca dati mondiale della letteratura medica – Medline (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed) – e sappia che cosa vuol dire pubblicare articoli scientifici, sa anche chi siamo. Senza parlare di chi abbia raccolto informazioni presso i maggior scienziati internazionali del settore.
Abbiamo la verità in tasca ? No: siamo sempre pronti a cambiare idea di fronte alle prove scientifiche.
Accettiamo qualunque teoria ? No: pretendiamo che ci siano le prove scientifiche.
A volte ci arrabbiamo ? Sì, perchè non siamo nel campo del mal di schiena, ma in un campo dove le schiene rovinate per tutta la vita di ragazzi innocenti sono sempre troppe.
Tutto il resto è noia, come diceva il cantautore.
Cari saluti
Stefano Negrini e tutto il team di ISICO

Commento di Gianna
Il 09/03/2016 alle 15:26

Non so esattamente cosa possa aver fatto arrabbiare tanto il Sig. Colombo, non so quali esperienze e quali problemi lui abbia incontrato, rispetto il suo pensiero, ma mi sento di dover dire che il dott. Negrini e ISICO hanno ridato a mia figlia e a me la speranza e la voglia di sorridere. Non starò qua a raccontare la storia di mia figlia, di come abbiamo scoperto la scoliosi, di cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo sbagliato, dei pianti e le paure vissute, della disperazione di mia figlia… ma voglio solo scrivere (e lo vorrei gridare) che ISICO ha risposto subito al mio grido d’aiuto e ha fatto e continua a fare sicuramente del suo meglio, senza promettere miracoli, per migliorare concretamente le schiene dei nostri ragazzi e per infondere in loro forza e coraggio e aiutarli a guarire con sacrifici importanti ma senza dover rinunciare completamente alle gioie della loro età … GRAZIE dott. Negrini, GRAZIE Marta Tavernaro, GRAZIE ISICO… oggi Silvia sorride di nuovo, dopo 3 anni di lacrime e depressione, e il suo è un sorriso meraviglioso ve lo assicuro…. GRAZIE!
Gianna di Vicenza

Commento di Rosy
Il 15/03/2016 alle 10:31

Salve Dott. Negrini,sono una mamma disperata,mia figlia di 12 anni,ha una scoliosi a S da T dx di gradi 44 e Lsx di 56 e cifosi T di 50 Risser 3. E’ stata visitata da uno specialista del — che le ha prescritto un busto Lionese nell’attesa dell’intervento(suppongo tra circa un anno).Le chiedo se possiamo avere ancora qualche possibilità di evitare l’intervento.(non le è mai stato prescritto alcun tipo di busto prima,ma solo esercizio fisico). La ringrazio anticipatamente e la prego di rispondermi al più presto..cordiali saluti.

Commento di Stefano Negrini
Il 16/03/2016 alle 13:59

Buongiorno Sig.ra Rosy,
è necessaria una valutazione clinica e radiografica per poter rispondere alla sua domanda. Spesso con una terapia in corsetto, portato a tempo pieno associata ad esercizi specifici, riusciamo ad evitare l’intervento chirurgico, ma non posso sapere se questo è il caso di sua figlia.
Se vorrà un mio consulto può contattare il centralino ISICO al numero 0381-310851 e prenotare una prima visita con me o con uno dei miei colleghi nella sede ISICO a voi più vicina.
Le faccio un grande in bocca a lupo
Cordialmente
Stefano Negrini

Commento di Margherita
Il 03/04/2016 alle 21:03

Salve sono Margherita la mamma di Anika di 14 anni che soffre di scoliosi toracica dorso-lombare a doppia curvatura e asimmetria delle teste femorali. E’ partita da 15° e ha cominciato subito con ginnastica posturale in diversi centri. l’anno scorso facendo la radiografia è aumentata a 28° con le dovute misurazioni, le è stato prescritto un corsetto Cheneau da portare 23 ore su 24 che lei ha portato solo un mese con tante difficoltà poi ha abbandonato e psicologicamente era a terra. Abbiamo quindi provato con un metodo che prevede plantare ed esercizi di respirazione con un corsetto chiamato Brief tre volte a settimana per un’ora. I dolori sono migliorati e anche l’assetto del bacino ma la scoliosi no. Ieri ho fatto una nuova radiografia e sono molto delusa e preoccupata ho bisogno di un consiglio anche per tirare un pò su mia figlia che piange al sol pensiero! noi siamo di Bari venendo a Milano poi sarà possibile seguirla per voi. Attendo una vostra risposta grazie

Commento di Elena
Il 04/04/2016 alle 09:29

Cara Margherita, posso solo dirti che mia figlia a ricominciato a sorridere da quando è diventata paziente di Isico. Prima di andare a Milano eravamo distrute, adesso facciamo di nuovo una vita normale. Poi, molto importante è il fatto che non ci sentiamo più sole, lo staff di Isico ci sta sempre vicino. Anche se probabilmente non ti fidi più di nessuno (io ci sono passata ), fidati dei medici di Isico, sono molto bravi sia professionalente che umanamente. In bocca al lupo per tua figlia, Elena

Commento di Sofia
Il 28/05/2016 alle 23:12

Salve dott. Negrini, mi presento, sono una “ragazza” di 12 anni e anche io vorrei condividere con lei e con tutti voi la mia esperienza di scoliosi.
Io sono nata con un angioma sul petto, i medici mi hanno fatto una marea di visite etc… Il problema però nn è questo è che quando ho iniziato a gattonare,io spingevo con la gamba sinistra per muovermi, e questo mi ha procurato un rinforzamento del muscolo nella zona lombare.
Mia madre si è accorta di questo muscolo e ha chiesto spiegazioni alla pediatra che nn gli ha potuto dare nessuna risposta.
Io sono cresciuta e mi sono portata questo muscolo dietro,a 7 anni ho iniziato a praticare ginnastica artistica, ho smesso da circa 3 anni.
Appena nn ho praticato più sport, il muscolo si è accentuato, allora mia madre mi ha fatto controllare, ed è venuto fuori che ho una scoliosi di 25 gradi, allora il dott. mi ha detto che dovevo portare il corsetto (Cheneau) al più presto possibile (22h su 24h), sennò sarei peggiorata.
Mia madre nn poteva credere a quello che aveva sentito, allora mi fece fare una altra visita da un’ altra dottoressa, che ci confermò le cose dette dall’ altro dott.
Io ero spaventata all’ idea di dover indossare un corsetto, ma ora mi ci sono quasi abituata (lo porto già da qualche mese) e quando me lo tolgo,sento che mi manca qualcosa, qualcosa che mi fa bene.
Ora pratico anche ginnastica correttiva,ma alcuni strecching nn li riesco a fare perchè mi fa male tutto il collo,allora la mia insegnante mi ha detto che ho tutta una corda annodata che mi parte dal muscolo e mi arriva fino al collo, può essere stato il busto a procurarmi questi nodi?
La ginnastica artistica può aver influito sul peggioramento della scoliosi?
La rigrazio anticipatamente e la prego di rispondermi al più presto.
Buona notte, by Sofia.

Commento di Alessandra Negrini
Il 22/06/2016 alle 12:43

Cara Sofia,
tante volte quello che a prima vista sembra un muscolo più sviluppato su un lato della schiena, poi si rivela essere un “gibbo”, cioè un segnale che la schiena si è spostata lateralmente e si è ruotata a causa della scoliosi.
Per quanto riguarda i dolori che avverti, chiedi consiglio al tuo medico o al terapista che ti segue per gli esercizi.
Se pratichi ginnastica artistica a livello agonistico, con molte ore di allenamento alla settimana, deve essere il medico a darti l’autorizzazione, mentre se la pratichi a livello amatoriale, due o tre ore alla settimana, non ti preoccupare, fare sport può solo aiutarti.
Mi spiace non poter essere più precisa nelle risposte ma non avendoti mai vista e non conoscendo a fondo la tua situazione non posso dirti di più.
In ogni caso, forza Sofia! Prosegui con determinazione la tua terapia
Alessandra Negrini

Commento di FRANCESCO
Il 21/11/2016 alle 10:24

Buongiorno, proprio sabato sono stato a Pescara da un luminare del — che ha prescritto il corsetto Milwaukee alla mia piccola Alessandra (11). Rientrati a Taranto io e mia moglie siamo “impazziti” per cercare notizie su questo metodo, sino ad imbatterci su questo blog. Prof. NEGRINI io ho prenotato una visita tra due giorni a Pescara al centro ISICO e mi hanno “assegnato” la Dott.ssa DI FELICE, molto giovane . Nei casi come quello mio avviene anche una valutazione a distanza da parte sua, professore?

Commento di Elena
Il 23/11/2016 alle 08:55

Scusa Francesco se mi permetto di risponderti, mia figlia è in cura da Isico per la scoliosi da più di un anno, posso dirti che i medici di Isico sono molto bravi, non importa l’età, importante è la competenza e la professionalità ,nonché l’umanità . Da Isico sarete in buone mani, vedrai, sono i migliori specialistici nella cura non chirurgica della scoliosi. Auguri a tua figlia, andare da Isico è stata la migliore decisione che io abbia mai preso per mia figlia.

Commento di Stefano Negrini
Il 24/11/2016 alle 11:01

Egregio sig. Francesco
credo che abbia già avuto modo di fare la visita presso la nostra “giovane dottoressa” (sono parole sue) e di rendersi conto della sua professionalità, umanità e competenza. La dottoressa è non solo laureata in medicina (6 anni) ma è anche specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (altri 5 anni di studio e di pratica professionale); si è occupata dapprima prioritariamente, e quindi esclusivamente di patologie vertebrali da qualche anno; ha avuto modo di partecipare a congressi mondiali sull’argomento portando anche propri lavori scientifici originali. E’ questo il curriculum personale di tutti i nostri medici, dove non ho messo a caso in primo piano le parole “professionalità, umanità e competenza”.
Il nostro modo di lavorare prevede un apprendistato continuativo in ISICO con i medici “senior” di qualche mese prima di cominciare a visitare, una continua presenza formativa per i primi anni di lavoro, una supervisione continuativa anche “in diretta” nel caso il collega più giovane abbia bisogno di verifiche (siamo tutti collegati on line in via informatica e tutti i dati della visita sono disponibili in tempo reale). Inoltre abbiamo momenti formativi e di crescita in team continuativi, oltre alla partecipazione ai maggiori congressi mondiali del settore per tutti i medici almeno una volta all’anno. Ci sono poi verifiche sotto forma di audit a campione, verifiche automatizzate, verifiche tramite i questionari di qualità inviati sistematicamente per email a tutti i pazienti. C’è in pratica in atto tutto un sistema di controllo di qualità delle prestazioni continuativo.
In tutto questo, rimane la scelta di base che sempre operiamo. Scegliamo delle persone e non solo dei collaboratori. Persone che hanno fatto scelte di lavoro secondo modalità precise. Persone che abbiano la passione per il loro lavoro e ci credano al 100%. Persone che siano esattamente “persone” quando si confrontano con i nostri pazienti e lo facciano con umanità ed attenzione. Tutto questo contribuisce a fare di ISICO quello che è, ed ha contribuito al “miracolo” di una struttura senza alcun finanziamento da parte dello Stato e senza nessuna convenzione, nata nel 2003 ed ormai diventata un faro di riferimento assoluto nel proprio settore. E non solo in Italia.
Cordiali saluti e tanti auguri per sua figlia
Stefano Negrini

Commento di Cristina
Il 16/12/2016 alle 21:46

Salve mi è stata diagnosticata una scoliosi lombare di 37 gradi all’età di 13 anni. Dopo 6 mesi di corsetto da portare 23 ore al giorno fu stabilito il raggiungimento dell’età ossea e mi fu tolto il corsetto. Da allora mi fu prescritta solo fisioterapia che feci fino a 20 anni. Poi gli eventi della vita mi fecero dimenticare la scoliosi, mi laureai, sposai ed ebbi due figli senza avere dolori o disturbi particol

Commento di Cristina
Il 16/12/2016 alle 21:52

Scusate . …proseguo …10 mesi fa ho avuto un incidente stradale con frattura instabile della d8. Un mese di immobilità e due mesi di busto. È cominciato il mio travaglio di dolore ma no a livello della fruttura ma a livello lombare. È come se si fosse spezzato un sottile equilibrio durato quasi 30 anni. Ho fatto nuove lastre e mi è stata diagnosticata una laterolistesi di 6 mm tra l3 e l4. Come posso fare per ridurre i dolori continui? A chi potrei rivolgermi? Grazie in anticipo a chi vorrà darmi qualche suggerimento

Commento di daniela
Il 17/12/2016 alle 09:40

Buongiorno
a mia figlia 14 anni è stata diagnosticata una doppia curva toracica/lombare di 45 e 38
Ha avuto il ciclo a settembre 2016 e xcio ha ancora una maturazione ossea pari a zero
ci hanno detto che sarebbe da intervento xke borderline ma è possibile provare con un busto di gesso x 50 gg da sostituire poi con un corsetto Chenau da abbinare a ginnastica posturale. ..che da un mesetto abbiamo già iniziato consigliati dalla pediatra
Può immaginare la nostra disperazione e l indecisione sul da farsi….il busto di gesso???
Abbiamo prenotato qui a Roma presso la vostra struttura ma il primo appuntamento disponibile è x febbraio e nn vorremmo perdere tempo
grazie x un semplice consiglio

Commento di Alessanda Negrini
Il 03/01/2017 alle 11:09

Gentile Cristina,
la laterolistesi è uno scivolamento laterale di una vertebra su quella sottostante, che può avvenire in età adulta nelle scoliosi che coinvolgono il tratto lombare della colonna. Potrebbe essere stata provocata dal trauma o semplicemente essere una degenerazione già presente prima dell’incidente, anche se in modo asintomatico. L’incidente potrebbe davvero aver contribuito a spezzare quell’equilibrio che le aveva permesso di condurre una vita normale e senza dolori. E’ indispensabile affidarsi a un medico esperto in questo campo, che le prescriva le terapie più idonee per ridurre i sintomi in modo conservativo, sapendo che in caso di fallimento delle terapie e in presenza di sintomi invalidanti che perdurano nel tempo, la soluzione chirurgica è sempre possibile.
La saluto
Alessandra Negrini

Commento di precilla
Il 12/09/2017 alle 14:10

Ciao,
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Commento di Francesca
Il 08/05/2018 alle 22:30

Ciao io sono una ragazza di 15 anni quando avevo 8 nove anni circa mia mamma si accorse che avevo una scoliosi ma non era grave èra una Lieve atteggiamento scoliotico A 14 anni e subbendata una cifosi però anche quella era lieve ora ho quindicianni eh un po’ di curva c’è lo ho il busto chenou lo metto poche volte perché non c’è la faccio a tenerlo troppo volevo chiedere se la ginnastica posturale o correttiva va bene per la cifosi scoliosi fatemi sapere !!!

Commento di Fabio Zaina
Il 14/05/2018 alle 15:17

Cara Francesca,
la ginnastica posturale, o meglio gli esercizi specifici di fisioterapia sono molto utili sia per la scoliosi che per la cifosi. Non sono però in grado di dirti se siano sufficienti a sostituire il corsetto nel tuo caso. Ti consiglio di parlare della difficoltà che stai incontrando nell’uso del corsetto con il medico che ti sta seguendo per farti consigliare al meglio. Ma ricorda, portare il corsetto “poche volte” non serve a nulla, è indispensabile essere costanti e regolari. Se il corsetto ti da fastidio probabilmente c’è qualche dettaglio da migliorare, oppure può essere necessaria solo un po’ più d pazienza e determinazione. Non ti arrendere, e fai la scelta giusta pensando al tuo futuro.
In bocca al lupo.
Fabio Zaina

Commento di Rosanna
Il 18/05/2018 alle 22:02

Buonasera, sono la mamma di una ragazza di 13 anni a cui le è stato diagnosticato una scoliosi dorso lombare di 38°gradi. indossa un busto chenau da settembrc 2017 dovrebbe portarlo per 24 ore, ma non riesce a tenerlo tutto questo tempo e lo toglie per circa 2 ore dopo pranzo e poi la sera per altre 3 ore dopo cena.Oggi siamo state a controllo e purtroppo il medico ci ha detto che per tutto questo tempo il busto cosi portato e per il tempo che lo ha indossato non è servito a nulla ed ha verificato un peggioramento. Stasera ho stretto tutto il busto fino alla chiusura totale ma ho notato dopo 3 ore che mia figlia lo ha indossato che dietro dove ci sono le spinte c’è molto spazio ci si infila il palmo della mano. VI chiedo è normale questa cosa come faccio a vedere se il busto spinge bene nei punti deformi? vi prego rispondetemi al più presto, non voglio far perdere altro tempo alla mia bambina.

Commento di Rosanna
Il 19/05/2018 alle 17:48

Buon pomeriggio, volevo sapere come noi genitori ci accorgiamo se un busto, in questo caso cheneau, con il passare dei mesi è ancora efficace nelle spinte per cui è stato costruito. Vi prego di rispondermi perchè ho molta confusione!

Commento di Alessandra Negrini
Il 04/06/2018 alle 10:45

Gentile Rosanna,
​immagino che lo specialista che ha visitato sua figlia abbia controllato che il corsetto fosse ancora idoneo. Peraltro, un corsetto mal costruito (es. con spinte posizionate in modo errato) potrebbe fare danni e io non ho nessuna possibilità di sapere se quello di sua figlia sia adeguatamente correttivo.
Se avete forti dubbi, tornate dallo specialista che vi segue o dal tecnico ​ortopedico per farlo controllare, o eventualmente andate a sentire il parere di un altro esperto.
​La fiducia in chi vi segue è essenziale – ma è altrettanto vero ​che giudicare non è possibile per un profano, e lo spazio posteriore potrebbe anche essere necessario.
Ma nel frattempo è essenziale che sua figlia lo indossi quanto prescritto, perché lo specialista che vi segue ha sottolineato giustamente che se il dosaggio in termini di ore di corsetto non è adeguato il sacrificio che state facendo potrebbe risultare inutile.
Vi saluto
Alessandra Negrini

Commento di daniela
Il 19/11/2018 alle 00:11

Buonasera,sono Daniela e nel 2001 ho subito a Lione un intervento per la riduzione di una scoliosi di 82°. A distanza di 17 anni, a seguito di visita eseguita dal medesimo chirurgo, ferma restando la stabilità dell’impianto eseguito, mi è stata diagnosticata una stenosi in sede L4-L5 cui si sta sovrapponendo una sciatalgia destra. La vostra equipe ha esperienza nella diagnosi e nel trattamento di tali patologie?Grazie

Commento di Giulia Rebagliati
Il 21/11/2018 alle 12:49

Gentile Sig.ra Daniela,
a differenza del medico che ha effettuato la visita di cui ci parla, la nostra struttura si occupa del trattamento delle patologie della colonna vertebrale attraverso tecniche non chirurgiche che si basano oggi soprattutto (ma non solo) su esercizi specifici.
Trattiamo molti pazienti con i suoi stessi sintomi, i quali però possono avere cause differenti da un soggetto all’altro. Gli esercizi molte volte riescono a evitare, o almeno a ritardare, un intervento chirurgico, ma l’efficacia dei trattamenti che proponiamo dipende da una visita preliminare che possa aiutare a determinare se e come intervenire. Di conseguenza, per esprimere un giudizio nel suo caso specifico, è sicuramente necessaria una visita medica e la presa visione degli esami che ha effettuato fino ad oggi. Tramite la visita sarà possibile indicare il percorso più adatto a Lei!

Cordialmente
Giulia Rebagliati

Commento di Gina
Il 25/08/2019 alle 22:48

Gentilissimo dr Negrini.
Ho 48 anni e una scoliosi ad s italica trattata con un busto mw, nell ultima lastra fatta 18 anni fa, avevo una curva di 39 gradi dorsale e 35 lombare.
Nel frattempo ho avuto 2 figli, no ho.mai avuto problemi se non quello estetico. Con l arrivo della menopausa posso andare inco tro ad un peggioramento.
Grazie

Commento di Valentina Premoli
Il 28/08/2019 alle 12:39

Buongiorno Sig.ra Gina
la situazione della sua schiena merita sicuramente di essere aggiornata con una visita effettuata con un medico specialista nelle patologie della colonna vertebrale. Questo perché sappiamo che le curve che a fine crescita non superano la soglia dei 30° sono sostanzialmente stabili in età adulta, o comunque presentano un rischio bassissimo di evoluzione, mentre al di sopra di tale soglia è bene tenere la colonna sotto controllo per prevenire una probabile progressione dei gradi.
Dato anche il suo pregresso trattamento con corsetto, quindi, le consiglio di fare una visita specialistica. E’ possibile che sia rimasto tutto stabile o che la variazione sia minima, ma senza una radiografia aggiornata e una valutazione clinica non è possibile stabilirlo.

Un caro saluto
Valentina Premoli

Commento di Ninfa
Il 25/02/2021 alle 15:30

Mia figlia 29 anni appena compiuti,ha portato il Busto di gesso x ben due volte in età infantile per due mesi cn buoni risultati,successivamente il corsetto lyonese ma dopo un due anni un nuovo peggioramento.x cui.nuovamente ingessata ma stavolta cn scarso risultati.Ha continuato a portare il corsetto e mi hanno suggerito di farle fare pallavolo,il mio cruccio è che nn portava il corsetto come le era stato prescritto,alle superiori la mattina nn lo metteva e se usciva lo toglieva,tutto questo fino a 18 anni.Passata questa età niente più corsetto.ma continuare i controlli .Da due anni ha iniziato ad accusare problemi alle gambe formicolio e debolezza, ma che scomparivano da soli,a gennaio fatto.una radiografia che evidenzia una curva di 48° cobb,quindi cn un peggioramento .Ci siamo recate da un fisiatra il quale evidenzia cn la chiusura degli occhi comparsa di instabilità posturale tendenza alla lateropulsione,segni di incordinazione alle prove diadococinetiche e di diametri alle prove indice naso in particolare ad occhi chiusi.La sua diagnosi sospetta atassia ,quindi malattia neurodegenerativa,e che l ascoliosi quando è così importante è solo la causa della malattia.Mi ha detto che nn è stata curata bene e che nessuno ha capito il vero problema,mi è crollato il mondo addosso. Dal mese di luglio nn facciamo altro che fare esami e visite, fra cui anche un neurologo dove mi rilascia diagnosi Neuropatia sensitiva atassica, nn so più cosa fare e dove andare,se qualcuno può darmi un suggerimento ne sarei grata. Una mamma distrutta e una figlia ………

Commento di Sabrina Donzelli
Il 04/03/2021 alle 13:32

Gentile Signora,
purtroppo il percorso diagnostico di alcune patologie neurologiche è tortuoso, lungo e complesso. Per arrivare a una diagnosi, è necessario fare svariati esami, questo è indubbiamente estenuante per il paziente e la famiglia che si trovano per lunghi periodi nel limbo del dubbio, e la fatica, l’impazienza e la frustrazione prendono il sopravvento.
Non siamo specialisti in patologie neurologiche o in neurologia, il consiglio che le posso dare è di cercare un centro di eccellenza che abbia ambulatori dedicati al problema sospettato in modo che possa interagire con chi si occupa di patologie neurologiche.
Riguardo alla scoliosi, posso dirle con ragionevole certezza, che è una entità a sè stante e che poco si correla con la sintomatologia neurologica e la sospetta diagnosi che lei ci riferisce. In parole povere, non credo che la scoliosi possa causare i problemi che stanno emergendo nel versante neurologico, viceversa non si può escludere che la patologia neurologica emergente possa in qualche modo scompensare la scoliosi, ma è molto difficile dirlo senza aver valutato attentamente tutta la storia terapeutica di sua figlia. In ogni caso se così fosse, il processo di evolutività della scoliosi nell’adulto è molto lento, e i cambiamenti sono spesso impercettibili. Non si può escludere neanche che la scoliosi sia stata una espressione precoce della patologia neurologica, che peraltro non poteva portare alla diagnosi senza altri sintomi contemporanei. In ogni caso la scoliosi andava curata ieri, e va curata oggi a prescindere dalla patologia di fondo.
Se ho capito bene, durante il trattamento il corsetto è stato ridotto drasticamente, passando a un indossamento a tempo parziale piuttosto repentino. Questo potrebbe avere fatto perdere la correzione ottenuta. Pertanto l’entità della curva attuale potrebbe risalire ai tempi in cui sua figlia non indossava il corsetto come prescritto, ossia prima dei 18 anni. Bisognerebbe fare una attenta misurazione di tutte le radiografie, confrontare i dati con quelli raccolti in visita per poter fare delle ipotesi sensate.
Considerato il ruolo marginale della scoliosi, nella patologia neurologica sospettata, e la lentissima evolutività nell’adulto, io le consiglierei di dare la priorità assoluta alle indagini neurologiche, una volta inquadrato e definito il problema potrà valere la pena di fare il punto della situazione della scoliosi.
La terapia della scoliosi durante la crescita, è impegnativa e faticosa, guardarsi indietro con sensi di colpa e pensare che sia sempre la scoliosi la responsabile dei problemi che si affrontano nella vita adulta, è sbagliato, fuorviante e frustrante, un consiglio spassionato che mi sento di darvi è di non guardare indietro con amarezza, e senso di colpa.
Qualsiasi terapia sia stata fatta, a prescindere dal tipo di corsetto o dosaggio, sicuramente vi ha portato ad una condizione migliore di quella che sarebbe stata senza alcuna terapia. Guardate avanti con coraggio, la forza accumulata da quella precedente esperienza, potrà essere sfruttata nelle situazioni future.
Vi faccio tanti auguri
Sabrina Donzelli

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