Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
Cerca nel blog

Se la scoliosi è “chirurgica”

9 novembre, 2012 (11:20) Di: Stefano Negrini

Gentile signora Paola, le sue considerazioni sono tutte pertinenti e corrette, ma sempre da un certo punto di vista. Da un altro non lo sono.
Le posso dire che i dubbi che mi assalgono di notte, quando guardo il soffitto e non riesco a dormire chiedendomi perchè faccio quello che non fanno gli altri (non tutti ovviamente), perché corro dei rischi a curare persone ai limiti della curabilità, perchè accetto di trattare persone che non hanno speranza ma che non se la vogliono far togliere (e comunque rifiutano pervicacemente e completamente di essere operate), nei miei incubi a occhi aperti più che la paura di essere denunciato (che ci può anche essere) c’è quella di reincontrare persone come lei, che a distanza di anni si guardano indietro, hanno cambiato idea (o forse se ne sono formata una crescendo, mentre prima erano i loro genitori a decidere per loro, ed i genitori la pensavano diversamente), e tornano a dirmi che le ho torturate, che ho tolto loro la giovinezza.
Ho avuto due pazienti, entrambi in terapia con il corsetto, che sono stati sterminati insieme ai loro genitori in una probabile vendetta di mafia. Ecco, io mi sento di avere rovinato quella poca vita a queste due creature. Ho avuto alcuni pazienti tragicamente deceduti in incidenti in giovane età, dopo che per anni hanno portato il corsetto. Anche a loro ho rovinato la breve esistenza. Ci posso fare qualcosa? Purtroppo no. Noi tutti agiamo come se la nostra vita non avesse mai fine (ed è l’unico modo in cui si può fare). Lo stesso, noi tutti agiamo sulla base di quello che IN QUEL MOMENTO riteniamo essere più giusto, sulla base di una serie di considerazioni.
Rispetto al mio maestro, il dott. Sibilla, io non ho mai operato (lui l’ha fatto per tantissimi anni, sino a quando ha deciso che non era la sua strada e lui voleva offrire un’alternativa a questi pazienti – e come lui ci sono altri in giro per l’Italia e per il mondo). Rispetto a lui, io cerco di rendere molto più compartecipe il paziente ed i suoi genitori della scelta che stanno operando. Né io né alcuno di noi in ISICO dice MAI a un paziente con una scoliosi chirurgica che non è chirurgica: questo lo faceva anche il mio maestro, ma noi aggiungiamo anche il fatto che nessuno di noi sceglie MAI in questa situazione per il suo paziente ed i suoi genitori, ma diamo a loro tutti i mezzi perchè siano LORO a scegliere. Non applichiamo il modello definito paternalistico, che era quello della medicina di tanti anni fa, secondo cui è sempre il medico che decide: noi diamo tutte le informazioni, chiediamo al paziente di raccogliere tutte le informazioni, e di decidere. Certo, non togliamo mai a nessuno la SPERANZA. Perchè abbiamo pazienti che sono migliorate di oltre 20° partendo da più di 50°. A queste pazienti ABBIAMO CAMBIATO LA VITA, e di questo siamo certi. Perchè una scoliosi che arriva a 30° (o meno) a fine crescita, rispetto ad una che arriva a 50° ha un destino completamente diverso. Perchè non tutte le scoliosi peggiorano. Solo per quelle oltre i 50° è quasi garantito (ma non per tutti) il peggioramento in età adulta. Per quelle sotto i 30° è quasi garantita la stabilità, invece. Cosa dobbiamo fare, non provarci ? Ovviamente lo facciamo solo se il paziente è d’accordo con noi. NON CONDIVIDIAMO ASSOLUTAMENTE il fatto che se una scoliosi è di 50° si deve dire immediatamente che è chirurgica, sempre e soltanto chirurgica: si deve dire che non si possono dare garanzie di sorta, si deve dire che ci sono speranze concrete di riduzione della curva (nella nostra casistica pubblicata su The Spine Journal abbiamo una riduzione MEDIA di 8° in curve oltre i 45°, con picchi oltre i 20°, ma ovviamente anche con pazienti che non sono migliorati per nulla).
Ecco, chi non migliora, non appena si sa che non migliora e si è certi che non si potrà ottenere alcunchè di VERAMENTE utile, deve essere immediatamente informato e gli si deve chiedere di nuovo una conferma rispetto a quello che vuole fare: intervento o no? Ovviamente, in tutto questo, non parliamo di scoliosi oltre i 60°: lì ci vogliono i miracoli. Ma ci sono pazienti che chiedono anche quelli, che assolutamente non vogliono fare l’intervento. Sa una cosa ? Questi, se non li blocchiamo noi dando comunque un’alternativa che ha un senso (anche se non è la migliore) finiscono dai pranoterapeuti, dagli osteopati, dai chiropratici, dagli agopuntori, a fare cose che CERTAMENTE non fanno nulla, neanche bloccano la scoliosi.
Noi con il corsetto almeno la blocchiamo e continuiamo a parlare di chirurgia, è qualcosa che continua a restare vivo nei nostri incontri, ed ho avuto pazienti che dopo due anni di corsetto ASSOLUTAMENTE NON INDICATO PER MIGLIORARE, ma dipendente dal fatto che RIFIUTAVANO A TUTTI I COSTI la chirurgia, alla fine si sono convinti ad operarsi. Ecco, questi almeno sono arrivati all’intervento con la loro curva stabile e non peggiorati di altri 20°. Quindi, dalle mie notti ad occhi aperti a fissare il bianco del soffitto, esco sempre pensando che purtroppo questo è il mio ruolo, raccogliere questi pazienti disperati, affranti, ed aiutarli ed accompagnarli nella scelta migliore per loro. Mi rifiuto di fare io la scelta per loro. Espongo loro la situazione, li invito a parlare con altri medici che la pensano diversamente da me perchè si possano fare un’idea completa, e poi mi metto al loro servizio cercando di fare il meglio possibile. A volte il meglio è proprio tirarli giù a forza dal lettino chirurgico, ma questo non lo posso mai garantire. A volte il meglio è tenerli stabili finché finalmente decidono quello che non vogliono decidere. Altre volte il meglio è stabilizzare la situazione e portarli all’età adulta nella situazione meno grave possibile, e quindi continuare ad accompagnarli in età adulta offrendo qualcosa che li aiuti a stare bene e stabili con la loro schiena incurvata: molti preferiscono questo piuttosto che operarsi.
E proprio perchè per la scoliosi non c ‘è il trattamento sanitario obbligatorio (il che vuol dire che non è obbligatorio operarsi, ma lo si fa nella speranza – non garanzia – di una qualità di vita migliore per il futuro) offrire una cura sensata e su basi scientifiche solide a questi pazienti è un imperativo per un medico che di scoliosi si occupa.
Noi medici non siamo purtroppo in grado di guarire la maggior parte dei pazienti, checchè se ne dica o la gente pensi (perchè noi medici li abbiamo indotti a pensare così). Credo che il medico migliore sia quello che non millanta soluzioni che non ha, ma quello che ha la forza e la capacità di mettersi di fianco al paziente ed accompagnarlo nelle scelte difficili che deve fare dandogli tutte le informazioni necessarie. Ma queste nei casi peggiori sono sempre scelte personali, difficili, e che dipendono dalla propria filosofia di vita. E la filosofia dei miei pazienti non è necessariamente la mia. Se lei cerca di convincermi che devo trattare tutti i miei pazienti partendo dal presupposto che tutti loro la pensino come lei, allora non mi convincerà mai. Ci sono pazienti che la pensano come lei, e pazienti che la pensano all’opposto, sia pure partendo tutti dalla stessa esperienza. Io spero che un paziente che la pensa come lei, e magari ancora non lo sa quando arriva in visita da noi, a volte dopo essere scappato da un altro medico che gli ha detto che ha una scoliosi chirurgica liquidandolo in 5 minuti (succede e sono casi che vediamo molto spesso, ma probabilmente perché chi dedica più tempo al suo paziente e gli spiega le cose per bene non se lo vede “scappare”, e quindi da noi neanche arriva…), dicendogli o questo o nient’altro, dopo aver parlato con noi si possa fare un’idea più completa e possa ad un certo punto capire che la sua strada è proprio la chirurgia, senza perdere troppo tempo nel trattamento conservativo.
Io spero che riusciamo a spiegarci abbastanza perché, se non vuole operarsi (almeno per il momento), possa non scappare anche da noi, per poi finire in mani che certamente gli faranno dei danni (se non è la chirurgia, può solo essere il corsetto, altrimenti tutto il resto è truffa). Ma spero anche che chi non la pensa come lei, ma la pensa come tanti altri che sono intervenuti nel blog, dopo essere passato da noi possa trovare la sua risposta e l’aiuto che richiede.
Io credo che il paziente e la sua famiglia dovrebbe in questi casi difficili giungere a una decisione dopo aver sentito più campane di tipo diverso. L’ho scritto in articoli pubblicati sulle maggiori riviste internazionali, ma ho anche trovato colleghi che hanno bocciato questo mio modo di pensare e ritengono (come sta sostenendo lei ora) che non ce ne sia proprio bisogno. Sa signora, non è così certo che la scoliosi provochi danni cardio respiratori (anzi, l’unico studio a lunghissimo termine che abbiamo ha sfatato questo aspetto) a meno che si tratti di una scoliosi infantile. C’è chi nella lotteria della vita preferisce giocarsi le sue carte subito, con un colpo secco e via. C’è chi preferisce giocarsele nel tempo. Io, noi di ISICO, come medici, dobbiamo essere in grado di aiutare gli uni e gli altri: non possiamo (non vogliamo) essere noi a scegliere per loro. Con questo, non ci togliamo le responsabilità dalle spalle (anzi ce ne prendiamo veramente tante…) ma il nostro compito non è convincere il paziente di certezze che non abbiamo (perché nessuno ha la sfera di cristallo per dire con certezza alcunchè sul futuro di questa “bizzarra” patologia – come l’ha chiamata lei citando Canepa), è quello di aiutarlo a scegliere che cosa è meglio per lui. Fermo restando che finchè si è minorenni decidono i genitori (come hanno fatto i suoi per lei): quindi c’è pure la complicazione che una persona che si sta formando può cambiare idea radicalmente…
Un’ultima parola: nell’aiutare i nostri pazienti siamo assolutamente coscienti che con i nostri figli faremmo qualcosa di molto preciso. Dico sempre ai miei pazienti che se mia figlia Barbara avesse 50° di curva farei di tutto per cercare di ridurgliela; se non ci dovessi riuscire o se ne avesse 60° o più sin dalla partenza, penso che ne parlerei molto seriamente con lei e cercherei di capire che cosa vuole fare lei, che rischi si vuole prendere, cosa pensa della sua vita con la scoliosi (correre il rischio che possa peggiorare nel tempo e continuare a controllarla e curarla? Oppure correre il rischio dell’intervento oggi per potersela dimenticare – se tutto va bene – per un venti-trent’anni?); verso i 65-70° cercherei di convincerla ad operarsi. Ora, se questo è quello che farei con mia figlia (applico quello che chiamo il “principio di Barbara” nella mia vita professionale), con quello che so oggi io della scoliosi, è chiaro che questo è il mio punto di partenza con i pazienti. Ecco perchè CHIEDO ai pazienti di parlare anche con un chirurgo, che la pensa sicuramente in modo diverso da me, perchè si possano fare la LORO di idea. Io spiego loro perchè la penso così sulla base di quello che si sa in letteratura, ma chiedo anche di approfondire guardando il nostro blog dove sin dall’inizio sono comparsi interventi di persone che la pensano diversamente da noi. Chiedo loro di parlare con il chirurgo e farsi spiegare pro e contro dell’intervento. E solo quando avranno preso la loro decisione (che può cambiare con il tempo, così come può cambiare la loro schiena con la terapia) di procedere con un trattamento. Penso di avere spiegato sufficientemente in dettaglio la posizione di Isico, così come credo che a questo punto entrambe le posizioni siano molto chiare; penso anche che tutto questo dibattito possa essere molto utile a tutti i lettori del blog, attuali e futuri.
Stefano Negrini

Commenti

Commento di Mirella Eva
Il 09/11/2012 alle 14:29

Non leggevo il blog da qualche tempo. Entro oggi e mi trovo a leggere, col fiato sospeso, questa Sua invettiva.
La trovo di cuore, di testa e anche di fegato.
Mia figlia (la Mirella Eva che appare nella firma) è venuta da Lei a marzo e in tre mesi siamo passati dalla benedetta scoliosi ai limiti del chirurgico (testimonio che Lei l’ha chiamata con nome e cognome avendo la bambina nemmeno 9 anni e una scoliosi di 47°) ad una scoliosi di 35°.
Sappiamo che la strada è in salita. Che lo sforzo di Mirella è grande e grandioso ma io non farei operare mia figlia.
Non so a quanti gradi di stabilizzerà la sua curva quando avrà raggiunto la maturazione ossea, so che non provo “pena” per lei ma rinnovato entusiasmo.
So che dopo i 18 anni lei potrà scegliere per se stessa ma io, come madre, non le avrò insegnato a vivere in una corazza ma nella libertà di essere viva nel corpo che ha e con infinite possibilità (che il corsetto non intacca). Certo ricorderà di avere lungamente convissuto con un nemico/amico ma, ricorderà di avere imparato a nuotare, di avere provato ad andare a cavallo, di avere portato degli orecchini a forma di ragno, di avere letto tanti libri, di avere giocato a nascondino per strada e tante tante altre cose.

Apprezzo I N F I N I T A M E N T E il Suo “principio di Barbara” ed è mio stesso principio, anche se cambia nome. Il “principio di Mirella” mi garantisce di sentire in me di scegliere, di non essere passiva, di non subire e di non abbattermi (oltre misura).

Un’ultima cosa credo che “scegliere” con la sensazione che la nostra vita sia pressoché infinita sia la giusta formula per amare l’esistenza.

Commento di Stefano Negrini
Il 14/11/2012 alle 18:11

Gentile Signora,
La ringrazio delle parole, che fanno bene a me personalmente, ma anche tutta la nostra squadra (medici, terapisti, educatori, gestionali) e ci inducono a continuare per una strada a volte difficile, ma anche di grande soddisfazione: ovviamente sempre nel rispetto prima di tutto delle “nostre ragazze” (e ragazzi), che speriamo di aiutare a crescere bene nella schiena, nel corpo e nella testa; ma anche nel rispetto dei loro genitori, del loro coraggio e delle loro scelte quotidiane. Questo rispetto anche quando il loro “principio di Giovanna/Raffaella/Marzia…” li porta a scegliere l’intervento chirurgico.
A presto, e saluti Mirella
Stefano Negrini

Commento di anna
Il 14/11/2012 alle 22:41

Buonasera. Volevo solo esprimere una mia idea in merito a ISICO. Premetto che sono una donna di 48 anni e convivo con una scoliosi da quando avevo 15 anni.
Naturalmente diagnosticata come “idiopatica” con circa 46 gradi dorsale. Sono incappata in questo sito per caso e dopo giorni e giorni di ricerca ho finalmente preso la mia decisione. Sono molto fiduciosa e poter sperare di migliorare anche sono di alcuni gradi mi fa stare meglio. Ho prenotato una visita per il prossimo venerdì e voglio fare di tutto per vivere “spero” una vecchiaia senza troppi dolori. NON Voglio pensare all’intervento in questo momento. Sono sicura di aver fatto la scelta giusta nell’affidarmi completamente a voi di Isico.

Commento di giada
Il 19/11/2012 alle 16:54

Buon giorno dottor Negrini. Sono stata in cura da lei per parecchi anni. Precedentemente ero sotto SIbilla, quando poi è venuto a mancare, sono passata da lei, e ora avendo 23 anni è il dottor Zaina che mi cura.
Ho portato tanti corsetti, di tutti i tipi; togliendoli massimo per un’ora. Ho portato due corsetti in gesso, per 9 mesi.
Nonostante tutta la fatica e la fiducia, ho una scoliosi dorsale di 51 gradi.
Non è stato un percorso facile, soprattutto a livello psicologico, ma se tornassi indietro rifarei tutto! è sicuramente una tortura portare un busto, sia a livello sociale che psicologico, ma mi trovo spesso a chiedermi dove sarei ora se non avessi fatto tutto ciò che ho fatto!
Nonostante tutto mi ritrovo con una scoliosi di 51 gradi,che negli ultimi tempi è peggiorata; mi trovo almeno una volta a settimana a rimanere bloccata con forti dolori (la situazione sta migliorando solo con l’aiuto di un’osteopata, e le assicuro che la differenza tra quando entro nello studio dell’osteopata e quando esco,si sente).
Ho perso la voglia di continuare ad andare alle visite di controllo, ormai l’unica alternativa che vedo sempre più vicina è l intervento.
colgo l occasione per ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me, ormai le sono anche affezionata, è sempre stato molto umano!Grazie!!

Commento di Arpa
Il 21/11/2012 alle 19:15

Scusate, ma sono “nuova” e non so come si fa per scrivere una….”cosa” come quella che ha scritto Stefano Negrini…. chi mi spiega come si fa? Grazie

Commento di Il team di ISICO
Il 03/12/2012 alle 15:22

Carissima,
il blog è strutturato come un raccoglitore di interventi (i “post”) che periodicamente scrivono medici e fisioterapisti di Isico. A ciascuno di questi interventi, i visitatori del blog possono rispondere scrivendo un commento, da cui possono nascere ulteriori commenti e discussioni.
Tu hai appena scritto un commento, quindi già hai capito come usare lo strumento. I post veri e propri invece vengono abitualmente scritti da chi gestisce il blog, cioè gli operatori di Isico. Quindi Isico assume la piena responsabilità di ciò che è scritto in questi interventi, mentre per quanto riguarda i commenti dei visitatori ci preoccupiamo solo che non contengano frasi scorrette o volgari, lasciando per il resto la responsabilità del contenuto a chi ha scritto il commento stesso. Questa è la differenza principale tra post e commenti…
Saluti
Il Team di Isico

Commento di alba
Il 05/12/2012 alle 08:33

Gentile team di Isico, ho 13 anni e mezzo e una scoliosi a S italica di circa 30 gradi. Avrei dovuto portare un corsetto da oltre un anno ma non l’ho messo e la mia scoliosi è peggiorata nonostante il Mezieres. Ora ho prenotato una visita da voi per il 19 dicembre e il solo motivo per cui farò questo lungo viaggio è la speranza di essere messa in condizione di continuare, nonostante il corsetto, a fare la mia attività preferita: suonare l’arpa. Qui nella mia città ho incontrato poca sensibilità su questo argomento e il corsetto che mi avevano dato non mi consentiva neppure di stare seduta a scuola! Possibile che nel 2012 non si riesca a dare un corsetto più sopportabile? Io voglio farlo il sacrificio, però vorrei anche continuare a vivere! Saluti da Alba

Commento di Il team di ISICO
Il 07/12/2012 alle 13:08

Cara Alba,
non avremmo potuto darti una risposta migliore di questa.
Guarda questa foto (in alto sinistra) di una nostra paziente che porta il corsetto Sforzesco.
ll Team di ISICO

Commento di Paolo
Il 10/12/2012 alle 13:51

Buongiorno Dott. Negrini
Sfortunatamente non abbiamo mai avuto modo di incontrarci dato che avendo 21 anni è il Dott. Zaina che mi cura, presso il centro ISICO di Pescara.
Ho una scoliosi ad S Italica di passati 45 gradi (non ricordo esattamente/non voglio ricordare) sono in cura da Voi da Giugno 2012 ovvero da quando i miei dolori a livello lombare sono diventati insopportabili.
Non passa giorno in cui io non pensi alla probabilità che prima o poi debba obbligatoriamente operarmi, sia viste le possibilità di peggioramento della curva sia per RIAVERE indietro una vita “normale” dato che con questi dolori la “normalità” è solo un lontano ricordo…..
Ad oggi sono 6 mesi che pratico gli esercizi studiati appositamente per me dal Sig. Luigi Barbarossa, a mio modesto parere una persona davvero preparatissima, di cuore, e che crede fortemente nella potenzialità degli esercizi per contrastare il dolore e il peggioramento della curva, purtroppo però dato il mio carattere forse predisposto a vedere sempre tutto in maniera catastrofica non sono del tutto convinto dei benefici che questi esercizi possano darmi, ma ahimè non ho altre possibilità se non quella di cominciare a CREDERCI.
Spero di riuscire in questa grande “impresa” dato che qualunque cosa dovesse succedere non avrei MAI il coraggio di operarmi ne tanto meno andrei a “cercarlo”.
Cordiali saluti

Commento di ovidiu
Il 11/12/2012 alle 11:06

sonno un padre che ha una figlia di 15 ani con una scolioze grave .chi mi po aiutare a trovare un bravo dottore per curarla .sonno disperato ,perche la scoliose aumenta e sonno tanti ani che andiamo a ospedali e siamo aenza risultati positivi.per favore aiutatemi a trovare un bravo dottore .grazie.

Commento di Stefano Negrini
Il 13/12/2012 alle 12:44

Caro Paolo,
il pessimismo non è un grande aiuto in nessuna situazione, tanto meno quando ci si cura. Anche perché il dolore è direttamente collegato al nostro umore: peggio ci sentiamo psicologicamente e più male abbiamo. Quindi, prima cosa cercare di stare su con il morale.
Se sono passati “solo” 6 mesi, è presto per poter vedere qualcosa, anche se una visita può dare degli elementi di verifica ed i test di valutazione possono dire come vanno le cose (al di là delle sensazioni soggettive, che a volte ingannano).
Per la scoliosi invece i tempi sono molto più lunghi: la radiografia ad un anno dice qualcosa, ma si deve attendere di più per vedere se si è bloccata la tendenza al peggioramento. Ma tutto questo il dott. Zaina te l’ha sicuramente spiegato.
Quindi, armati di pazienze, cerca di stare su con il morale e pensa intanto che ti stai curando e non lasci tutto nelle mani del destino che è quanto meno cieco !
Auguri
Stefano Negrini

Commento di Nicola e Francesca G.
Il 24/12/2012 alle 17:27

Ci sono momenti della vita che ti senti crollare il mondo addosso….ma poi il sole torna a splendere….
Circa tre mesi fa abbiamo scoperto che la nostra piccola C. (4 anni) è affetta da scoliosi idiopatica, con una curvatura di oltre 45°…quindi abbastanza grave. Abbiamo consultato parecchi “esperti” del settore, referenti di strutture mediaticamente blasonate, che in cinque minuti cinque davano diagnosi approssimative ,presentandoci l’indirizzo di officine ortopediche “amiche”…che avrebbero fornito trattamenti particolari. Abbiamo quindi deciso….autonomamente ed assumendoci le responsabilità del caso…di iniziare noi a studiare il caso, passando nottate intere a studiare il significato di “scoliosi”…le diverse tipologie…e soprattutto…i diversi metodi di cura. Fin quando…una notte….abbiamo scoperto ISICO e questo blog….le risposte dello staff e le soddisfazioni degli utenti. E…sempre in autonomia…abbiamo deciso di prenotare un consulto. Quando abbiamo terminato la prima visita…io e mia moglie ci siamo chiesti dove fossimo stati fino ad allora…. Una diagnosi completa, accurata, precisa, sincera e….soprattutto…umana. Da quel giorno abbiamo deciso di continuare a far seguire nostra figlia (entusiasta di recarsi al centro…!!!) dal personale ISICO….ed oggi….dopo tre mesi di sforzesco…abbiamo raggiunto risultati eccellenti. La strada che si prospetta innanzi sarà ancora lunga e…forse…tortuosa. Ma la sicurezza, la fiducia e l’efficienza che ci viene trasmessa da tutto lo staff ISICO, è una garanzia per noi e per la nostra piccola principessa, alla quale abbiamo sempre mostrato sorrisi e serenità.
Grazie ai vostri consigli ed al vostro approccio “umano” al problema, oggi possiamo festeggiare un sereno e gioioso natale….e per questo vi ringraziamo, augurandovi un sincero Buon Natale e Sereno Anno Nuovo.

Commento di Silvia
Il 02/06/2015 alle 17:34

Scusate l’insistenza, non ho ricevuto risposta al mio post del 28 maggio, so che scrivono in molti ed è naturalmente impossibile rispondere a tutti. Dicevo che ho una scoliosi lombare scoperta già in età adulta di circa 30 gradi con un gibbo intorno a 1,5 cm, mi sta tormentando il senso di colpa per non essermene accorta prima e la paura che possa peggiorare, oltre al disagio psicologico per via della sua evidenza estetica. Chiedevo se data la mia età ( ho già 26 anni) fosse ancora possibile ottenere una stabilizzazione e un significativo miglioramento estetico, so che dipende da caso a caso, sono molto magra e mi è stato detto che ho una lassità legamentosa che è un fattore aggravante ma che allo stesso tempo mi conferisce ancora elasticità ( il fisiatra che mi ha vista ha detto che sono ancora trazionabile) ma ho una scarsissima rappresentazione muscolare, per cui non so se il corsetto a tempo pieno per me sarebbe dannoso o ci si può provare accompagnandolo con molti esercizi mirati. Sono molto motivata a fare tutti i sacrifici possibili per migliorarmi finché ne ho ancora margine, attendo fiduciosa, grazie se vorrete rispondere!

Commento di Alessia
Il 02/06/2015 alle 20:08

salve mia figlia porta il busto da due mesi e volevo chiedere se qualcuno è riuscito a trovare un metodo per evitare di bucare una maglietta al giorno!!
Accetto suggerimenti e consigli. Grazie

Commento di Silvia
Il 02/06/2015 alle 21:39

Ah dimenticavo, il fisiatra che ho consultato sarebbe propenso a prescrivermi un Providence per solo uso notturno, questo con gli esercizi sarebbe sufficiente per ottenere dei risultati?

Commento di Fabio Zaina
Il 03/06/2015 alle 14:48

Cara Silvia,
se l’impatto estetico della tua scoliosi è marcato, è possibile migliorarlo con l’uso di un corsetto. Meglio però un corsetto a tempo pieno, da portare anche di giorno, perché ormai sei adulta e la tua schiena è certamente rigida, e per questo è necessario un dosaggio adeguato. Normalmente ci vogliono 2 anni e mezzo per completare la terapia, partendo a tempo pieno e riducendo progressivamente le ore. Per tutta la durata della terapia è inoltre indispensabile svolgere regolarmente gli esercizi specifici.
In bocca al lupo
Fabio Zaina

Commento di Lucia
Il 05/06/2015 alle 19:21

Gent.mo Dott.zaina
Sarei interessata a maggiori informazioni sul trattamento delle scoliosi nei giovani adulti per mio figlio di 18 anni non compiuti con una scoliosi lieve ma un gibbo ben evidente purtroppo, la sua e’ una scoliosi e cifosi dell’adolescenza non diagnosticata in tempo. Che margini di miglioramento estetico ci sono col trattamento del corsetto, dato che mi sembra di capire per la curva scoliotica non si puo’ fare niente ormai.
La ringrazio fin da ora per una sua rsposta.
Lucia

Commento di Alessandra Negrini
Il 11/06/2015 alle 11:43

Gentile Alessia,
qualche trucco c’è…
Può ricoprire le zone incriminate del corsetto con un nastro adesivo di sufficiente spessore, come quelli utilizzati dagli elettricisti. Qualche mamma fodera l’interno della magliette più pregiate con delle “toppe” di tessuto resistente. Altra possibilità: ricoprire il busto con una maglietta tubolare, come quelle che sono in vendita presso alcuni negozi di abbigliamento intimo, da indossare sotto al corsetto e risvoltare in basso e in alto quanto basta per ricoprire le parti più abrasive.
Spero di essere stata d’aiuto
Alessandra Negrini

Commento di Alessandra Negrini
Il 12/06/2015 alle 10:30

Gentile Lucia,
l’età di suo figlio non ci dice tutto: non so quale sia l’età scheletrica e se la crescita sia già completata, perché alcuni ragazzi a 18 anni stanno ancora crescendo e quindi possono intraprendere la terapia al pari di ragazzi più giovani.
Se avesse già completato la crescita (e lo si vede solo in radiografia), a 18 anni suo figlio è considerato un “giovane adulto” ed è in tempo per fare una terapia con corsetto con obiettivo estetico. I corsetti utilizzati in ISICO hanno dimostrato una buona efficacia nel modellamento estetico del tronco e nel correggere curve anche una volta che la crescita è terminata.
Occorre valutare al meglio la situazione, quindi la inviterei a chiedere un parere a specialisti esperti.
Il medico valuterà, alla luce dell’esame clinico e radiografico, l’opportunità di intraprendere una terapia, di intervenire con esercizi specifici per migliorare il sostegno della colonna, o con un corsetto – tenendo presente che a volte il corsetto non riesce a modellare bene la scapola. In quest’ultimo caso, sarà suo figlio a decidere se affrontare tutti i sacrifici che l’indossamento di un corsetto comporta.
Spero di esserle stata utile
Alessandra Negrini

Scrivi un commento