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Il compagno di viaggio

17 settembre, 2012 (11:38) Di: Patrizia

Ciao a tutti.
Con il mio pensiero volevo confortare tutti i genitori di ragazzi e soprattutto ragazze adolescenti che si apprestano ad affrontare la temuta “esperienza corsetto”.
Mi sono accorta che qualche cosa non andava alla schiena di mia figlia, quando Noemi aveva circa 9 anni. I fianchi non avevano la curva uguale da entrambi i lati….. l’ho fatto notare all pediatra, la quale mi ha ovviamente indirizzato ad una visita ortopedica.
Sono passati 4 anni prima che incontrassi il Centro Isico (peraltro inaspettatamente vicinissimo a casa) e che finalmente qualcuno prendesse come si dice, il toro per le corna.
Soluzione immediata: corsetto Cheneau da indossare 21 ore al giorno.
Inizialmente è stato un bel colpo. Pensare che una ragazzina indossi un’armatura di plastica per tutte quelle ore al giorno e in piu’ il tempo che avanza lo debba in parte utilizzare per la, oggettivamente noiosissima, ginnastica, è stato alquanto difficile.
Poi abbiamo pensato (Noemi, il fratellino, mio marito ed io), che era una cosa da fare e abbiamo cominciato a scherzarci su.
Quando Noemi ha indossato il corsetto la prima volta aveva ormai 13 anni, in piena crescita adolescenziale.
Prima del fatidico giorno, sono andata a parlare con i suoi professori per avvisarli che magari i primi giorni avrebbe avuto qualche difficoltà e nervosismo in piu’ e complice il programma scolastico che in quel periodo trattava proprio lo scheletro, Noemi ne ha potuto parlare tranquillamente anche in classe, coinvolgendo i compagni in questa sua avventura.
Lei è stata BRAVISSIMA. Ha dimostrato una forza inaspettata. Ha subito vissuto la cosa con molta serenità, anche se non sono mancati i momenti di sconforto, soprattutto i primi 3 giorni quando il suo corpo doveva riconoscere un “vestito” che non aveva mai indossato.
Altrettanto bravi sono stati i suoi amici e compagni che hanno con lei riso e scherzato su questa nuova situazione.
La visita successiva purtroppo non ha dato i risultati sperati e Noemi, forse a causa del tempo che abbiamo dovuto aspettare per avere il corsetto collaudato, è un po’ peggiorata. Così le ore sono passate da 21 a 23 e il corsetto è diventato un po’ piu’ rigido. Ma quest’ estate ha avuto in regalo dalla Dottoressa Donzelli, che è diventata il suo interlocutore privilegiato per le questioni della sua schiena, 21 giorni di libertà doppia: ha potuto togliersi il corsetto per ben 2 ore al giorno, nei giorni che lei ha scelto a seconda di quello che doveva e voleva fare.
Detto tutto questo, quello che mi preme sottolineare, è che in quest’anno Noemi non ha dovuto rinuinciarepraticamente a nulla e se non unicamente al mare (avremmo potuto andare, ma sarebbe sembrato cattivello poterle fare togliere il busto per sole 2 ore in spiaggia).
E’ andata in piscina, sia per fare nuoto che per divertirsi con i suoi amici. E’ andata in bicicletta. E’ andata a Gardaland e al Luna Park del paese. Ha fatto escursioni in montagna e ha perfino fatto il “volo dell’Angelo” in coppia. Quindi in sostanza ha fatto tutto quello che hanno fatto i suoi amici e le sue amiche.
In realtà quest’estate quando sognavamo sul momento in cui toglierà il corsetto definitivamente, Noemi ha detto che quel momento le sembrerà molto strano e che le dispiacerà abbandonarlo definitivamente.
Tutto questo per dire ai ragazzi che si apprestano a vivere questa esperienza e soprattutto ai loro genitori che sono le persone che piu’ di ogni altra possono aiutarli a superare questo momento così particolare, che il corsetto puo’ sembrare una tragedia, ma bisogna imparare a viverlo con leggerezza e serenità, pensando che sarà solo un passaggio nella crescita dei nostri ragazzi che diventeranno piu’ forti e in salute. Genitori abbiate pazienza. Incoraggiate e confortate i vostri figli nei momenti di sconforto senza mai fare pesare loro questo scherzetto che la crescita della loro schiena ha voluto riservare loro. Ironizzate su questo compagno di viaggio. Diventerà tutto piu’ semplice.
In bocca al lupo!

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