Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
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Ancora a proposito di Milwaukee ..(…tratto da una risposta a un intervento sul blog…)

10 luglio, 2012 (14:01) Di: Fabio Zaina

Non c’è nessuna insofferenza per il Milwaukee in senso assoluto. Si tratta di uno strumento terapeutico, come tanti altri, e che nel corso degli anni ha dato dei risultati. Ma da quando è nato, negli ’40, ad oggi, abbiamo imparato tante cose sulla scoliosi che consigliano di cercare di usare altri strumenti per avere risultati simili o persino migliori. Mi spiego meglio: il Milwaukee è nato per accompagnare l’intervento chirurgico per la scoliosi con la barra di Harrington. In quell’epoca si usava una sola barra e si cercava di correggere la curva solo sul piano frontale: cioè si cercava di raddrizzare la radiografia. Non si teneva in considerazione la tridimensionalità della colonna (e quindi della scoliosi). E il Milwaukee lavora proprio nel senso della trazione.
Poi si è capito che uno degli aspetti negativi della scoliosi era la perdita delle curve viste di profilo, cioè la cifosi e la lordosi che vengono perse o invertite. E si è quindi cercato di preservare o addirittura di recuperare queste curve per dare alla schiena maggiore stabilità in età adulta. Questo è uno dei punti fondamentali sia della moderna chirurgia che dei corsetti moderni e che non è tenuta in considerazione dal Milwaukee. Inoltre il Milwaukee non è in grado di rimodellare i gibbi e le asimmetrie del tronco perché, anche se vengono applicate delle pelottine di spinta tenute con dei laccetti mancano le controspinte e quello che si ottiene è solo uno “spostamento” del tronco e non un rimodellamento.
Questi sono gli aspetti tecnici. Poi ci sono quelli psicologi: è documentato in numerosi articoli scritti da vari autori che il corsetto Milwaukee ha un pesante impatto psicologico.
A fronte di tutto questo, la domanda è: il corsetto Milwaukee ha dei risultati superiori a quelli degli altri corsetti bassi? La risposta è no. I risultati non sono superiori. Quindi, a parità di risultato radiografico, non è meglio usare strumenti che preservino anche le curve di profilo (cifosi e lordosi, che sono fondamentali per ridurre il rischio di mal di schiena in età adulta), che rimodellino meglio i gibbi e migliorino l’estetica della schiena, e che siano più facili da portare da parte dei ragazzi e meno invasivi dal punto di vista psicologico?

Se non ci fossero altre possibilità, allora benissimo usare il Milwaukee, ma se ci sono altre possibilità che garantiscono altri vantaggi perché non usare queste ultime? Con tutto ciò non sto certo invitando chi indossa il Milwaukee a non metterlo più, a smettere la terapia, perché quello sarebbe sbagliato e pericolo. Non bisogna mai modificare o interrompere le terapia senza l’assenso del medico, altrimenti si rischierebbero ulteriori danni. Ma si può parlare con il proprio medico e decidere insieme.

La medicina va avanti e fa progressi. Nel campo della scoliosi, i principi correttivi e la tecnica di realizzazione dei corsetti è migliorata molto, soprattutto negli ultimo 20 anni. Dobbiamo sempre cercare di migliorare quello che facciamo, riconsiderando in maniera critica quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, per cercare di trovare soluzioni migliori, più efficaci e meno invasive. Non bisogna difendere a spada tratta nessuna delle terapie che applichiamo. Ma bisogna essere consapevoli dei vantaggi e degli svantaggi per cercare di fare sempre meglio. Non possiamo mettere sul piedistallo nessun corsetto, nessuna tecnica riabilitativa, nessuna tecnica chirurgica, altrimenti avremo finito di migliorare e non potremo aiutare i pazienti nel modo migliore. Pensare già da 60-70 anni siamo arrivati a produrre il massimo in termini di corsetto per la scoliosi mi sembra in assoluto contrasto con questa ricerca del miglioramento della terapia.

Commenti

Commento di gianni
Il 13/07/2012 alle 21:48

Buona sera sono gianni, quanti corsetti ho visto? 8,9 forse anche di più, alcuni fatti bene altri fatti male e purtroppo alcuni inefficaci proprio fatti da me, io dovrei avere la coscienza a posto perché lavoro con la prescrizione di un dottore che forse ha lasciato l’umiltà e il buon senso dentro l’ateneo universitario è così non consultandosi mai con i “propri tecnici” è arrivato a credere che una spinta sternale serva durante le ore notturne, che il dorso curvo astenico sia preoccupante più della scoliosi e che lui è il primario dell ospedale x i suoi meriti, oltretutto non lo è primario. Quindi scusatemi e se potete ogni tanto cambiate l’ortopedico.

Commento di Sofia
Il 16/07/2012 alle 14:56

Buona sera sono una vostra paziente, vorrei sapere quando incomincieranno quei viaggi di gruppo appositi per i ragazzi che portano il busto…si faranno ? Ne ho sentito parlare ma non ne sono sicura…mi potete dar risposta ?

Commento di Fabio Zaina
Il 17/07/2012 alle 13:18

Caro Gianni,
penso che quello che scrive debba essere un po’ interpretato perché di primo acchito suona piuttosto male, addirittura scorretto.
Prima di tutto la responsabilità finale dell’efficacia del corsetto è del medico che lo prescrive e lo collauda, non del tecnico che lo realizza. Il tecnico ovviamente ha poi la responsabilità di costruire bene il corsetto tecnicamente e di collaborare al meglio alla riuscita del trattamento.
Per questo è il medico, non il tecnico, a scegliere il corsetto. Per questo esiste il collaudo, durante il quale il medico verifica la realizzazione del corsetto. E per avere un buon corsetto è necessario che il medico e il tecnico lavorino insieme, perché unendo l’esperienza di entrambe le figure professionali si può dare il massimo ai pazienti. Penso che fosse questo quello che intendeva Gianni.
Ma l’invito generico a cambiare medico ogni tanto è un pessimo consiglio! Il rapporto medico-paziente è basato sulla fiducia, e una volta che si è scelto un medico competente e che c’è un rapporto di fiducia non c’è motivo di cambiarlo “ogni tanto”! Anzi, cambiando medico si perde la continuità terapeutica, perché il nuovo medico, ammesso che sia più preparato del primo, deve inquadrare la situazione da capo, darà delle informazioni un po’ diverse, e questo può causare confusione e quindi essere più dannoso che altro.
Fabio Zaina

Commento di giovanna
Il 17/07/2012 alle 22:44

Buona sera a tutti, ho scoperto per caso questo blog e finalmente posso parlare con quanlcuno che ha avuto problemi con la scoliosi. Io sono stata operata da una scoliosi molto grave nel ’72 e ho avuto risultati che, se fossi stata più giovane -avevo 19 anni- avrebbero sicuramente potuto essere migliori. Avevo un gibbo abbastanza evidente che ho operato un anno dopo per provare per la riduzione. Ed è andato bene. Nonostante i tanti dolori che ho dovuto sopportare, ho cercato di vivere la mia vita con serenità e ci sono riuscita ma è da circa qualche anno che mi sento peggiorata. Il collo che è la parte esclusa dall’Harrington mi sta scendendo in avanti e si sta insaccando procurandomi oltre al problema estetico, anche dolore. … vorrei sapere se anche a voi sono capitati problemi simili e se avete avuto altri problemi nella vecchiaia a seguito dell’intervento. Vi ringrazio tanto e spero che qualcuno mi possa far sapere anche come li ha risolti. Grazie infinite

Commento di gianni
Il 17/07/2012 alle 23:13

Dott.Zaina voglio porle una domanda: arriva in laboratorio un paziente di 9 anni con una scoliosi con apice in l3 l4, circa 15,20 gradi misurati su rx, con una modesta rotazione vertebrale,al quale é stato prescritto un lionnese. Io ritengo che il dott.abbia esagerato col tipo di corsetto ma non glielo posso certo dire io non sono mica un dottore, Lei cosa ne pensa? Ma soprattutto il paziente ha trovato un bravo medico oppure no? E’ forse il caso di ascoltare un altro parere medico? Be io credo di si anche perchè queste situazioni sono all ordine del giorno vero cari genitori. Cordiali saluti Dott Zaina e grazie x la risposta

Commento di Fabio Zaina
Il 25/07/2012 alle 10:37

Caro signor Gianni,
dal mio punto di vista il problema non è il singolo caso, nel quale può anche capitare di incappare in una scelta del medico non del tutto felice. Ma la generalizzazione, che può essere mal interpretata e danneggiare i lettori del blog. Non si può affermare in maniera assoluta che bisogna cambiare medico periodicamente! Questa è stata la ragione del mio intervento. Aggiungo che la scelta del medico e del team terapeutico è fondamentale, e che esistono delle linee guide che possono aiutare i pazienti a scegliere il medico e il tecnico. Non ci si può affidare solo quelle ma sono un buon punto di partenza.
Cordialmente
Fabio Zaina

Commento di Caterina
Il 27/07/2012 alle 10:25

Caro Fabio Zaina,
sono contenta che la medicina, o meglio l’ortopedia, abbia dei medici che cercano in tutti i modi di usufruire delle nuove tecnologie per alleviare ai ragazzi delle sofferenze non solo fisiche ,ma anche psicologiche: lei ne è la prova concreta. Sono una ragazza di tredici anni appena compiuti e, circa un anno fa, mi è stata diagnosticata una scoliosi idiopatica giovanile. Quella notizia mi ha letteralmente sconvolta, anche se le 3 curve primarie erano, di poco, ma sotto i 20°gradi. Il mio medico curante : uno specialista che ammiro moltissimo, ha deciso di non intervenire perchè non si sapeva che processo evolutivo avrebbe avuto la scoliosi, e intanto mi ha dato campo libero nel continuare la danza classica, che frequento da quando avevo 4 anni. Al terzo controllo, dopo un anno dal primo, le radiografie hanno accertato che, mentre la curva lombare era leggermente diminuita, la dorsale alta aveva messo 3° gradi ,ma, in un anno. Siccome è ancora tutto nei limiti della normalità, vuole rivedermi a controllo tra sei mesi, e, eventualmente, dovrà intervenire con il corsetto Milwaukee. Quando ho sentito le sue parole sono scoppiata in lacrime, non ho intenzione di mettere quel corsetto. Lui mi ha rassicurata dicendomi che avrebbe fatto di tutto per evitarlo, altrimenti mi avrebbe lasciata andare. In questi giorni non ho altro pensiero per la testa che questo della scoliosi, del corsetto… Non sopporto l’idea di apparire con quella gabbia e in particolare con quel collare…le assicuro che io ho sopportato e sopporto di tutto, o quasi, soffro di congiuntivite allergica e porto degli apparecchi per denti fin da quando avevo sei anni, ma l’idea del corsetto no, quella non la posso accettare. Sa ho un’amica che porta il corsetto La Padula, io l’ammiro, ma l’osservo, è costretta ad indossare pantaloni, maglie larghi, per non parlare dei vestiti e della limitazione del movimento…al solo pensiero che probabilmente dovrò mettere un corsetto peggiore, difficile dal punto di vista estetico mi spaventa. Allo stesso tempo però, non voglio ricorrere a eventuali problemi nel mio futuro. Secondo lei ci sono altri metodi efficaci,ma non tanto “invadenti” dal punto di vista estetico? Sottolineo che il mio medico non crede nella ginnastica correttiva. La ringrazio per sua cordialità, mi scusi per lo sfogo, ma davvero dovevo farlo! …e attendo sue risposte.
Grazie…Caterina

Commento di Marta Tavernaro
Il 27/07/2012 alle 11:59

Ciao Sofia,
mi dispiace ma purtroppo non organizziamo più la vacanza con il corsetto. Era una bella iniziativa, che aveva lo scopo di far incontrare i ragazzi che portano il busto e assieme a loro sperimentare delle attività legate alla montagna come l’arrampicata, le passeggiate nei boschi, andare a cavallo ecc. Due gli obiettivi. Il primo, far conoscere ragazzi che stanno attraversando come te questo periodo difficile condividendo esperienze e paure, creando delle belle amicizie che poi duravano oltre la settimana.
Il secondo, sperimentare che nulla è impossibile con il corsetto, ma anche se con qualche difficoltà in più, tutte le attività sportive o ricreative sono possibili anche se lo si indossa.
Sono state delle belle settimane, anche per me che assistevo le ragazze. Mi hanno insegnato molte cose, esperienze che condivido quotidianamente con i ragazzi che seguo in terapia.
Purtroppo non riuscivamo ad avere sufficienti iscrizioni per continuare questa proposta. Come sai i ragazzi Isico sono sparpagliati in tutta Italia e questo progetto si svolgeva in Trentino, e la maggior parte dei famigliari dei ragazzi trovavano difficoltà a raggiungerci.
Le esperienze fatte però ci hanno insegnato che la cosa più importante per i ragazzi era quella di incontrarsi e condividere la loro esperienza. Ecco perché abbiamo incentivato attività di condivisione come il blog o attività come il “concorsetto” che cerca di far incontrare e condividere le esperienze di tutti voi. Un consiglio: se vuoi conoscere ragazze come te che portano il corsetto, quando sei in sala d’attesa del centro ISICO in occasione delle visite di controllo o del rinnovo del piano di lavoro, parla con chi è seduto accanto a te, non puoi sbagliare. Se è giovane ed è in attesa di visita, o porta il corsetto o esegue comunque gli esercizi per curare la scoliosi…. nel frattempo vai a vederti i lavori del concorsetto, vedrai che belli, i ragazzi sono stati a dir poco fantastici…. http://www.concorsetto.it
Un abbraccio affettuoso a te e a tutte le ragazze che portano il corsetto, perché l’estate per voi non è per niente facile.
Marta Tavernaro

Commento di Fabio Zaina
Il 31/07/2012 alle 12:28

Cara Caterina,
grazie per i complimenti, che ovviamente fanno sempre piacere. Capisco la tua preoccupazione di fronte al rischio di dover mettere il corsetto. Non sei l’unica ad avere queste preoccupazioni. Quello che posso risponderti è che, al di là delle convinzioni di chi ti segue, secondo le Linee Guida internazionali per la cura della scoliosi di SOSORT, esistono altre due terapie che possono essere tentate prima del corsetto: gli esercizi e lo SpineCor. Non so dirti se queste terapie possano fare al caso tuo, da quanto scrivi penso di si, ma solo una visita potrebbe togliere ogni dubbio e permettere una prescrizione adeguata.
A parte questo, voglio sottolineare la grande maturità che dimostri quando dici che comunque non vuoi avere problemi per il futuro: è quello il segreto, sapere che i sacrifici che possono essere necessari oggi saranno ripagati e daranno frutti, anche se magari passerà del tempo.
Ti auguro ogni bene, e spero che tu mantenga questa convinzione. perché è il modo migliore per affrontare qualsiasi difficoltà ti si parerà davanti.
Fabio Zaina

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