Il blog di Isico dedicato alla scoliosi
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La scoliosi in testa

24 giugno, 2015 (14:44) Di: Michele Romano

C’è una relazione tra scoliosi e psicologia?

Banalmente si potrebbe rispondere dicendo che tutto quello che ci circonda o tutto quello che ci accade, brutto o bello che sia, ha un impatto sui processi mentali e sul comportamento di ognuno di noi.

Come immaginare allora che un processo patologico che tipicamente si manifesta nel periodo adolescenziale, cioè in una delle fasi più delicate dello sviluppo di un essere umano, avrà una ripercussione solo sullo scheletro e non sulla mente?

Tutto quello che succede a ognuno di noi viene interpretato, rielaborato e vengono dati un peso e un’importanza che dipenderanno da una serie così articolata di variabili individuali da non poter essere inquadrato in maniera lineare.

Un’altra cosa che sappiamo è che un bravo operatore sanitario dovrebbe, qualunque sia la specifica qualifica, essere in grado di gestire in maniera funzionalmente corretta le componenti psicologiche che inevitabilmente verranno alla luce nelle differenti fasi del percorso terapeutico.

Il medico in fase di visita e di decisione diagnostica è quello che affronterà la prima linea.

E’ il momento in cui, in caso di scoperta del disallineamento vertebrale, dovrà comunicarlo al giovane paziente e alla famiglia, cominciando a delineare i dettagli della terapia che proporrà.

E’ il momento della tegola che la ragazza non si aspettava o che fortemente sperava di non dover affrontare.

E’ il momento in cui se il medico non possiede quelle doti di sedazione ansiogena e non completa il suo discorso con sorrisi e gesti tranquillizzanti, in diversi casi ha già fatto la “frittata”.

In caso di prescrizione di un corsetto, per esempio, le reazioni di una ragazza possono essere molto diverse e spaziare tra un estremo che va dall’accettazione consapevole di un fastidioso, ma inevitabile, trattamento da iniziare, fino al senso di disperazione più profonda.

L’elasticità comportamentale del prescrittore e di tutti gli altri componenti del team terapeutico che seguiranno il paziente nel lungo percorso potrà fare la differenza tra il riemergere alla accettabile realtà oppure l’essere trascinata nel gorgo di un rabbioso e inconsolabile scoramento.

Quanto questa prova può lasciare una ferita insanabile nella psiche di un paziente, anche a trattamento finito?

L’esperienza personale, ma anche la lettura di tanti commenti lasciati sul blog da adulti che ripercorrono le vicende di questa particolare esperienza adolescenziale e che ricordano con tanto dolore, ci fa capire che, in assenza di un sostegno sereno, la scoliosi può anche lasciare delle tracce indelebili ma invisibili all’occhio.

C’è ancora un importante capitolo che vale la pena ricordare.

Ci sono delle seducenti teorie che immaginano la scoliosi come la conseguente, ma naturale, manifestazione somatica di un disagio interiore.

Di conseguenza questa patologia dovrebbe essere curata non con strumenti esterni che tentano di contrapporsi alla sua evoluzione ma con strategie che riequilibrano il disequilibrio interiore, causa essenziale della sua manifestazione visiva.

Cercare di controbattere queste idee con argomentazioni razionali è puro spreco di energie.

L’unico dato che mi tranquillizza, rispetto alla scelta di un campo terapeutico discostato da questa suggestiva visione, è l’elenco dei pazienti che avevano cominciato e che hanno compreso abbastanza tardi la reale direzione che la loro colonna aveva preso.

Cosa che alla vista dei risultati, fa scadere drammaticamente il fascino di una terapia alternativa apparentemente così suadente.

Commenti

Commento di Giancarlo
Il 24/06/2015 alle 16:07

Salve, sono il Papà di una bambina alla quale è stata diagnosticata una scoliosi con una curvatura di 23° … per la quale le è stato prescritto il corsetto cheneau…
La mia prima reazione, e per la quale ho scritto, è stata quella di individuare, dopo una rapida conoscenza del problema, le possibili soluzioni alternative. Documentandomi ho appreso che è in corso un progetto (“STIMULAIS”) per correggere la scoliosi idiopatica adolescenziale con un trattamento mininvasivo. Il trattamento prevede l’elettrostimolazione dei muscoli profondi paraspinali. La tecnica è conosciuta come stimolazione elettrica funzionale (FES).
Sapete dirmi qualcosa a riguardo.
Grazie,
Giancarlo

Commento di Fabio Zaina
Il 26/06/2015 alle 14:54

Gent.mo Sig. Giancarlo,
stimolazione elettrica funzionale (FES) per la scoliosi era usata negli anni ’80-’90, ma da 20 anni è stata abbandonata dopo che gli studi scientifici ne avevano dimostrato l’assoluta inefficacia: il rischio di peggioramento in chi usava la FES era esattamente lo stesso di chi non si sottoponeva a nessun trattamento.
STIMULAIS è un progetto di ricerca, che tra l’altro al momento dovrebbe essere stato completato, non una terapia in uso. Non so dirle quali siano i risultati, e se i ricercatori siano arrivati a ottenere uno strumento realmente efficace.
Del corsetto, invece, sappiamo con certezza che se ben confezionato, ben indossato e affiancato da buoni esercizi è efficace nella stragrande maggioranza dei casi.
In bocca al lupo
Fabio Zaina

Commento di Martina Poggio
Il 26/06/2015 alle 15:01

Gentile Giancarlo,
ad oggi le uniche terapie con dimostrazione scientifica di efficacia sono i corsetti e gli esercizi.
Capisco che la prima reazione possa essere quella di cercare una terapia meno “invasiva” e sperare di trovare una via altrettanto efficace, ma meno faticosa.
Occorre fare attenzione però a non alimentare false speranze, perchè troppe volte abbiamo visto arrivare i pazienti piangendo perché avevano perso del tempo prezioso.
Quando faccio i colloqui con il ragazzo dopo la visita medica, nella maggior parte dei casi la reazione dell’intera famiglia a cui è stato proposto il corsetto è di paura e di sconforto. Spesso i genitori dicono che se lo metterebbero loro volentieri, pur di evitare tale sofferenza ai figli.
In realtà poi la differenza la fa il team che segue il ragazzo, perché con le opportune spiegazioni, con un reale sostegno e con le giuste motivazioni, i ragazzi riescono a superare questo momento.
Con la famiglia accanto ben motivata i ragazzi riescono ad affrontare bene questo percorso.
La invito ad andare a vedere la pagina del “ConCorsetto” sul nostro sito oppure in Facebook perché vedrà ragazzi, come sua figlia, che riescono a fare di tutto con il corsetto addosso, anche lo sport.
In bocca al lupo!
Martina Poggio

Commento di Gabriella
Il 28/08/2015 alle 23:48

Buonasera a tutti e complimenti per il blog! volevo porre un quesito : è possibile eseguire una correzione chirurgica di bacino obliquo in scoliosi lombare senza effettuare l’artrodesi?

Commento di Antoniana
Il 19/09/2015 alle 02:50

Salve,sono antoniana..a 13ho scoperto di avere una scoliosi per tutti da operare ma mi sono sempre sotratta all’intervento chirurgico…ho portato il busto di gessoda febbraio 2006 a luglio.dopo di che ho portato per alrei due anni il corsetto mobile.dal 2010non mi sono più sottoposta ad una visita per una paura assurda ed un rifiuto alle visite..sicuramente tutti li scoliotici sanno che intendo.comunque l ultimo referto riportava una scoliosi destro-convessa con curve di 52 e 45gradi..ho fatto ginnastica posturale per un po,ma dal 2012 che sono ferma.è come se avessi eliminati il problema.adesso però sono in panico,ho una paura per il mio futuro assurda.inizierò questo mese pilates.vorrei sapere se ho qualche speranze di poter condurre una vita “normale”come adesso anche tra qualche anno o se mi ritrovero ad essere quasi un invalida.aiuto.
Chiedo perdono per gli errori grammaticali dovuti alla tastiera

Commento di Alessandra Negrini
Il 25/09/2015 alle 10:15

Gentile Antoniana,
tu stessa dici che “è come se avessi eliminato il problema”. Il modo peggiore per affrontare un problema di salute è fare finta che non ci sia: da un lato ti senti “liberata” dal pensiero, dall’altro però nascono dubbi e paure, che a tratti affiorano più insistenti. Oltre tutto, quando abbiamo un “nemico”, è meglio guardarlo in faccia per affrontarlo: se questo nemico è una malattia e per non pensarci ci giriamo dall’altra parte, potrebbe aggredirci alle spalle, nel caso della scoliosi potrebbe degenerare e peggiorare in modo incontrollato, e poi è impossibile tornare indietro.
Non devi eliminare il tuo problema, ma semplicemente gestirlo.
E’ molto importante fare attività fisica regolare per mantenere un buon tono muscolare che aiuti a dare sostegno alla tua colonna. Qualunque tipo di attività fisica praticato a livello amatoriale va bene, non solo il Pilates, ma anche qualsiasi sport possa piacerti.
Fai visite di controllo regolari (almeno ogni 1-2 anni) da un medico specialista della colonna vertebrale di tua fiducia, per verificare che la colonna rimanga stabile.
Se guardi in faccia al tuo problema avrai meno ansie e affronterai nel migliore dei modi eventuali disturbi, se e quando si presenteranno.
Un caro saluto
Alessandra Negrini

Commento di Michela
Il 03/10/2015 alle 10:26

Buongiorno a tutti
sono la mamma di una ragazza di 17 anni, sono in un labirinto, non so dove andare.
Scoliosi dorso lombare, il primo dr. che la vede dice alla valutazione di non aver riscontrato dismetrie arti inferiori e ci manda a Borgo trento Verona (non siamo ancora andati), però abbiamo scoperto che sono specializzati in neurochirurgia.
Il secondo dr.dice dismetria arti inferiori sinistro minore del destro di cm uno e si consiglia il plantare e la ginnastica.
Un altro ci consiglia il parere di un vostro medico, dr. Atanasio (non siamo ancora andati) per capire se è ancora in tempo a mettere il busto.
Che facciamo? Premetto che i soldi per una visita li possiamo trovare, ma non ci possiamo permettere di far seguire la ragazza in un centro privato, qualcuno ci può dare un consiglio? Dove possiamo trovare una struttura statale per bloccare questa scoliosi? Grazie in anticipo a tutti quelli che troveranno il tempo per scrivere due righe e rispondermi

Commento di Giulia
Il 05/10/2015 alle 15:56

Salve Michela, il referto “scoliosi dorso lombare” è un po’ troppo generico, ci vorrebbe l’indicazione dei gradi di scoliosi e la valutazione della maturazione ossea (sempre se è stata fatta una lastra, che in genere è il primo passo in caso di sospetta scoliosi). Mia figlia è una paziente ISICO, io li consiglio per la loro grande esperienza! L’impegno economico è in realtà un investimento quando si parla di salute

Commento di Alessia
Il 27/10/2015 alle 20:42

Salve a tutti, sono Alessia e ho quasi 13 anni.Ho scoperto la mia scoliosi il dicembre 2014 grazie a una forte tosse che non passava più.Sono andata in cura dal fisiatra “migliore” della mia zona e ho scoperto di avere una scoliosi di 30 gradi,così mi ha prescritto di portare il busto lionese 22/24 abbinati a esercizi due volte alla settimana con osteopatia una volta al mese.Non avevo solo quello ma anche la spalla destra più alta di 15 mm e il fianco sinistro più pieno rispetto al destro.Dopo 6 mesi,a giugno,ho fatto la visita di controllo e ne sono rimasta soddisfatta poiché mi ha detto che ero migliorata moltissimo.Ma la schiena mi faceva molto male quindi a settembre ho fatto la visita con il dottor Negrini a Milano e mi ha detto che in realtà ho doppia curvatura di 52 e 60 gradi e a dicembre avevo 50 gradi.Il mondo mi è letteramente crollato addosso.L’intervento era una novità per me,che mi sono fidata del mio fisiatra.Ora porto il busto sforzesco 24 ore su 24 da circa una settimana e la mia vita è letteramente migliorata.Sono felice,amo questo busto,posso fare di tutto,correre, saltare, sciare ecc…Per quelli che l’hanno appena messo o che devono metterlo a breve:i primi due giorni mi sono sentita morire.Ho pianto ininterrottamente sia perché la schiena mi faceva malistino sia perché era molto stretto.Beh,oggi è il quinto giorno che lo porto e mi sono già abituata.L’importante è accettare questa situazione perché non possiamo cambiarla.È vero,siamo solo ragazzini,ma dobbiamo vedere il corsetto come un ALLEATO,un AMICO,mentre la scoliosi è il nemico da abbattere.Grazie Isico per il vostro aiuto,speriamo bene. Buona fortuna a tutti ragazzi,continuiamo a lottare che siamo forti nonostante la nostra giovinezza.

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